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Caldaia a legna: come e quale scegliere 
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Ciao a tutti,
in previsione di una ristrutturazione del podere dove vivo in affitto, il padrone di casa mi avrebbe delegato nella ricerca di una soluzione per il riscaldamento di questo.
Attualmente ci scaldiamo con le stufe a legna e con il camino, ma abbiamo anche un impianto a GPL (con bombolone da 1000 litri esterno) e dei termosifoni in ogni stanza.
La casa, molto vecchia, necessiterebbe di interventi radicali, ma il denaro a disposizione non è certo illimitato.
Verrà effettuata una coibentazione del tetto, e ristrutturati gli scuri delle finestre (che dispongono di doppi vetri).
Stiamo valutando un eventuale cappotto dei muri esterni, ma per adesso credo che rimanderemo questa cosa.

Sono qui per chiedervi dei consigli specifici sulle caldaie a legna.
Perchè questa scelta? Per prima cosa perchè in trentasei anni mi sono sempre e solo scaldato con la legna, perchè ho una discreta disponibilità di bosco (11 ettari), e perchè da me la legna la si trova a prezzi estremamente convenienti (intorno ai 7€/q.le se presa direttamente all'imposto dei tagliatori).
I conti della serva, per il trasporto e taglio del legname da ardere, li ho fatti, e sono sicuro (al 10000%) che, nonostante la fatica, sia la soluzione ottimale per me, la mia famiglia e la casa dove vivo.

Ma, ed ecco la domanda, QUALE CALDAIA SCEGLIERE?
Ebbene, dopo una piccola ricerca in internet, una lunga chiacchierata con un ingegnere specializzato in questo, e qualche confronto con degli idraulici specializzati, è venuto fuori che:
- sarebbe idoneo installare una caldaia a legna (assolutamente NON A PELLET),
- dovrei affiancarla alla già presente caldaia per il GPL, creando così l'alternanza/scelta fra le sue soluzioni legna/gas,
...ma, devo scegliere tra una CLASSICA CALDAIA ed una CALDAIA A FIAMMA ROVESCIATA.

Conosco, perlomeno superficialmente, entrambe le soluzioni, ed ero indirizzato per la fiamma rovesciata, quando mi sono stati fatti presenti alcuni punti:
1) sarebbe idoneo utilizzare tutta legna del medesimo diametro (cosa per me impossibile), dai 6 ai 10 cm.
2) sarebbe idoneo utilizzare solo legna secca o molto secca, e questo comporterebbe stiva del legname da consumare dopo almeno 1/1,5 anni...almeno.
3) non utilizzare legnami resinosi come aghifoglie (ogni tanto capita che nel taglio ci sia del ginepro o del cipresso...seppur in minime percentuali) o come susino ed albicocco (...ed io invece potrei ANCHE usare i residui delle potature del mio frutteto).
4) mai utilizzare legna umida, e questo implicherebbe avere delle coperture complete della legna stivata, che la proteggerebbero dalle nevicate a vento o dalle pioviggini a vento.
5) la caldaia ha tutta una serie di sistemi elettrici che la governano, ed in mancanza di corrente elettrica (cosa che qui accade assai spesso sopratutto in inverno) questa si bloccherebbe.
6) costo superiore di almeno 1/3 rispetto alle classiche caldaie a legna.

Ed anche vero però che con questa soluzione, NON esiste spreco di legname di alcun genere, e CHE bastano solo DUE CARICHE al giorno per mandare avanti una caldaia con potenza massima di 35.

Delle classiche caldaie a legna io so che:
1) c'è maggiore spreco del legname (molta più cenere creata).
2) sono necessarie numerose cariche al giorno (almeno 3-4 se non di più), e quindi maggior lavoro.
3) di conseguenza al punto 2, è necessario caricare la notte per trovare del caldo al mattino...e la caldaia sarebbe FUORI CASA...
4) queste caldaie hanno una resa inferiore rispetto alle precedenti, perlomeno di un 10-15% (se non di più).

Di positivo c'è che "digeriscono di tutto", dal legname dei bancali, a quello più verde e/o umido, e che hanno un costo più contenuto rispetto alle precedenti.

Ecco, partendo dal presupposto che potrei aver fornito dei dati errati, vi chiedo impressioni personali e consigli su cosa dovrei/potrei scegliere.
Considerate che la caldaia si troverebbe esternamente all'abitazione, all'opposto della porta d'ingresso, ed esposta a nord: immaginate quindi cosa voglia dire caricare la caldaia di notte, o quando piove, o quando nevica.
Per questioni pratiche la caldaia verrebbe installata proprio sotto all'attuale caldaia per il GPL.

Grazie a quanto vorranno intervenire.
Ciao
Tosco

P.s.
Non ho ancora deciso l'eventuale marca o modello, ma non cerco una caldaia che abbia una potenza non superiore ai 35kW.


05/09/2015, 15:59
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Hai valutato la possibilità di acquistare una caldia funzionante a legna e cippato?
Hai presente le "combi", quelle caldaie che vanno con due (o più) combustibili, ad esempio legna e pellet, legna e mais, legna e nocciolino?
Di solito le si monta perchè una carica di legna non è sufficiente per tutta la giornata , quindi appena finita la legna in automatico inizia a cadere il secondo combustibile.
Ne esistono decine di tipi.
Il cippato te lo proponevo perchè ti consente di utilizzare anche parti dell'albero che normalmente bruceresti in loco, tipo le ramaglie etc.
Basta avere un cippatore (anche di tipo portatile, a benzina o diesel, oppure elettrico).
IL vantaggio è che puoi montare un semplice portasacconi vicino alla caldaia, e un istema tipo coclea o simile preleva dal saccone il cippato per alimentare la caldaia stessa.
Rimane sempre la possibilità di caricare di legna la caldaia al mattino ed alla sera.
Lo svantaggio è che devi cippare il legno, e stoccarlo da qualche parte.
Vabbè che anche il taglio della in pezzi adatti alla caldaia costa tempo e denaro (e fatica!).

Concordo in pieno sulla necessità di coibentare il tetto, conta tantissimo.
Se è una vecchia casa, il cappotto non lo vedo bene.
Le case vecchie hanno già dei problemi a smaltire la maggior quota di umidità che deriva dal montaggio dei doppi vetri, se aggiungi un termocappotto (a meno di non realizzarlo in sughero o lana di roccia), impediscim il corretto scambio di umidità con l'esterno.
Inoltre un termocappotto costa tantissimo, al limite andava realizzato quando c'erano gli sgravi fiscali del 65%.


05/09/2015, 19:56
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Non ricordo bene, tempo addietro c'era qui sul forum qualcuno che le costruiva, andavano a mais, cippato e legna,
al di la di ricercare che ci vuole poco....

Ma la tua disponibilità combustibile quale è principalmente? Solo legna?

Ciao

_________________
Nella vita non esistono sfide, ma solo una sfida, quella con te stesso...
"Gli esseri umani nascono con capacità diverse. Se sono liberi, non sono uguali. E se sono uguali, non sono liberi."
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05/09/2015, 22:10
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Tizio8020 ha scritto:
Hai valutato la possibilità di acquistare una caldia funzionante a legna e cippato?
Hai presente le "combi", quelle caldaie che vanno con due (o più) combustibili, ad esempio legna e pellet, legna e mais, legna e nocciolino?
Di solito le si monta perchè una carica di legna non è sufficiente per tutta la giornata , quindi appena finita la legna in automatico inizia a cadere il secondo combustibile.
Ne esistono decine di tipi.
Il cippato te lo proponevo perchè ti consente di utilizzare anche parti dell'albero che normalmente bruceresti in loco, tipo le ramaglie etc.
Basta avere un cippatore (anche di tipo portatile, a benzina o diesel, oppure elettrico).
IL vantaggio è che puoi montare un semplice portasacconi vicino alla caldaia, e un istema tipo coclea o simile preleva dal saccone il cippato per alimentare la caldaia stessa.
Rimane sempre la possibilità di caricare di legna la caldaia al mattino ed alla sera.
Lo svantaggio è che devi cippare il legno, e stoccarlo da qualche parte.
Vabbè che anche il taglio della in pezzi adatti alla caldaia costa tempo e denaro (e fatica!).


L'idea di una caldaia che vada con due combustibili l'avevo valutato, ma poi scartato per il seguente motivo: è per me imprescindibile che quanto io vada a bruciare in questa caldaia provenga dalla mia azienda.
Quindi, a prescindere, erano state escluse quelle a Pellet e quelle a nocciolino.
L'idea di comprare un cippatore è una possibilità da tener presente, ma rimane comunque la questione dello stoccaggio: il cippato cattura molta più umidità del legname, e questo mi imporrebbe un locale idoneo per la sua stiva...e questo attualmente non sarebbe cosa semplice.

Tizio8020 ha scritto:
Concordo in pieno sulla necessità di coibentare il tetto, conta tantissimo.
Se è una vecchia casa, il cappotto non lo vedo bene.
Le case vecchie hanno già dei problemi a smaltire la maggior quota di umidità che deriva dal montaggio dei doppi vetri, se aggiungi un termocappotto (a meno di non realizzarlo in sughero o lana di roccia), impediscim il corretto scambio di umidità con l'esterno.
Inoltre un termocappotto costa tantissimo, al limite andava realizzato quando c'erano gli sgravi fiscali del 65%.

Il tetto sarà coibentato con sughero (uno strato molto spesso), e questo comporterà una discreta spesa economica.
Il cappotto non potrei farlo con sughero e lana di roccia, poichè la zona è molto umida e questi materiali non sono adatti in tali situazioni (questo mi è stato ampiamente spiegato da tutte le persone che ho interpellato sino ad oggi).
Accantonata la questione cappotto.
Gli sgravi fiscali ci sono sino a tutto il 2015, ed anche questo mi è stato confermato dall'Ingegnere e dal commercialista.
JeanGabin ha scritto:
Non ricordo bene, tempo addietro c'era qui sul forum qualcuno che le costruiva, andavano a mais, cippato e legna,
al di la di ricercare che ci vuole poco....

Ma la tua disponibilità combustibile quale è principalmente? Solo legna?

Ciao

Si Jean, legna!
E quindi rimane la scelta fra caldaia classica e caldaia a fiamma rovesciata.
Avevo inizialmente optato per il termo camino, ma anche in questo caso l'Ingegnere me lo ha ampiamente sconsigliato, dicendomi che la maggior parte del calore se ne va via in canna fumaria, e che necessita di continue alimentazioni per mantenere l'acqua calda alla giusta temperatura.
La cosa buona del camino era che, oltre che essere esteticamente bello, era funzionale a prescindere dall'impianto, ed era in casa (quindi non dovevo uscire nella notte per alimentarlo).
Legna quindi...solo legna.


05/09/2015, 23:12
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ciao,

se vuoi andare solo a legna e fare poche ricariche devi considerare un serbatoio puffer molto grande , che ti dia autonomia anche quando la stufa magari si spegne (vedi di notte).
Quanti metri devi riscaldare??
Io ne posseggo una onnivora da 20 e ci scaldo senza problemi una casa da 250 metri ben coibentata , il pellet serve solo nelle emergenze , quando si rimane senza legna ,ma può funzionare benissimo anche con solo legna.

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tirag a dos
traduzione : spara sul bersaglio


17/09/2015, 16:19
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Non avevo menzionato il puffer, dando per scontato che lo sapesse già!
In effetti i sistemi con caldaia a biomasse hanno la particolarità di lavorare in continuo, praticamente la caldaia scalda i circa 500-1000 litri di acqua del puffer, dal quale tramite scambiatori si alimentano il circuito dell'acqua sanitaria e del riscaldamento.
Non sarebbe possibile far lavorare una caldaia a biomassa come una agas, con continue accensioni e spegnimenti; deve stare accesa, si spegne solo (smettendo di alimentarla) quando la temperatura dell'acqua nel puffer raggiunge il valore impostato.
In teoria, se l'acqua nel puffer restasse abbastanza calda per molto tempo , potresti avere una caldaia che resta spenta per giorni.
Difficile, ma non impossibile.
Nel preventivo che avevo io erano menzionate le due possibilità, puffer da 500 l o da 1000 l.
La differenza in prezzo non è levata, ma cambiano le modalità di lavoro.


17/09/2015, 19:14
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Prendi una termocucina a legna, chiedi delucidazioni a libellula69, loro l'hanno acquistata lo scorso anno o due anni
fa e ne sono molto contenti, il marito è tecnico quindi sa consigliarti.

Ciao

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17/09/2015, 20:31
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