sono stato disturbato mentre scrivevo e mi rendo conto di aver lasciato il discorso a meta'.
Volevo dire ad Eugenio, Non sottovaluterei il discorso delle energie alternative. Se e' importante per una azienda, a maggior ragione e' fondamentale per una azienda agricola, che in sintesi puo essere considerata come una azienda di "trasformazione energetica". Ora, siamo proprio noi ,contadini, i principali trasformatori di energia. Non produciamo energia, ma la trasformiamo. Io vedo bene l'impostazione di una futura azienda agricola valutata non solo dal punto di vista di redditivita', ma soprattutto dal punto di vista energetico e possibilmente con l'obiettivo di raggiungere e superare l'unita' di rendimento. Cioe' se riusciamo ad impostare un ciclo produttivo che permetta di ottenere piu energia di quella immessa ( e gia in parte lo facciamo sfruttando il sole e convertendo i nostri sottoprodotti), beh allora credo che potremmo davvero pensare ad una agricoltura ricca.
Concordo con Raviolo, aggiungo che l'attività di produzione di energia da fonte rinnovabili è considerata attività agricola gia da diversi anni. Sarebbe un non-sense non parlarne in un forum di agraria.
se per questo anche gli impianti di risalita delle piste da sci son considerate attivita agricola , visto che un mio ex compagno di scuola ne ha costruita una col psr...
tornando alle energie alternative , o lo sfruttamneto diretto del sole con i pannelli footvoltaici , o con il sistema dello specchio di archimede , per la produzione di vapore , non ci sono solo problemi tecnici , ma molte volte amministritativi,
i comuni mal vedono questi impianti , il piu delle volte che non possono sfuttarli direttamnete nel senso economico , ma accontentarsi delle briciole.
non dimentichiamo che una bella fetta va all'ente distruibutore , e alle banche che finanziano..
Dal punto di vista amministrativo si procede tramite dia o conferenza dei servizi a seconda della normativa regionale. Il più delle volte anche lo screening via non è richiesto.
allora perche vicino a san remo hanno dovuto mettere i pannelli fotovoltaici , al posto delle lastre delle serre ,(messe a scacchiera) perche senno depurpava la'biente per impatto visivo?
perche inval di susa, dove vi e' un naturale tiraggio di vento 365 gg l'anno hanno vietato gli impianti eolici, sempre per impatto visivo?? mica si possono mettere nelle ex miniere..
a me a tanto che poi si rientra nelle clausole delle stalle ,
che ci osso essere ma non si devono vedere, come e' stato richesto a me quando ho fatto la tettioa 5 anni fa..
Non conosco questi episodi specifici ma sono delle semplici prese di posizione di enti locali senza valore giuridico. C'è una sentenza del TAR del piemonte in merito, le normative locali non possono essere più restrittive rispetto a quelle nazionali.
Io nn voglio sottovalutare il discorso delle agroenergie e delle rinnovabili in generale.Mi sono occupato per un quadriennio di fare sperimentazione agronomica con colture erbacce agroenergetiche sia per l'ottenimento di olio che di biomasssa da bruciare.In particolare di annuali come il girasole, colza,soia, sorgo da fibra e kenaf. Ho visitato un impianto di cogenerazione in umbria 2 anni fa di una cooperativa di coltivatori di girasole i quali dopo essersi indebitati nn riuscivano a far partire l'impianto in quanto avendo 2 unità se ambedue in funzione si superavano i limiti per le emissioni stabilite dalla locale agenzia per l'ambiente. Sentivo parlare di piccoli distretti energetici utilizzando l'olio di girasole o di colza(ottenuti per semplice estrazione meccanica) oppure di autoprodursi il combustibile per le proprie macchine agricole. Relativamente ai pannelli fotovoltaici credo sia in atto una grossa speculazione. per quanto riguarda invece le colture nofood nn credo che in Italia abbiamo spazi sufficienti per attuarle a meno di nn sfruttare intelligentemente le aree marginali le quali però in molti casi darebbero ben poca produzione e poi per queste colture bisognerebbe fare il bilancio energetico
Eugenio, in linea di massima concordo con il tuo pensiero. penso pero' che nella progettazione di una azienda a gricola dovremmo davvero tenere conto del bilancio energetico finale. Piu che altro perche' lo vedo come uno dei pochi metodi per rendere redditizie le coltivazioni. In quest'ottica tracciare anche ipotesi al momento forse non praticabili o antieconomiche puo avere senso, se non altro per evitare di cadere in fangaie dalle quali e' poi difficile togliersi. Come ho gia detto altrove, anche io sono scettico sulla effettiva convenienza delle energie alternative. Ma le studio a fondo e le prendo in considerazione, perche' mi piacerebbe trovare qualcuno che possa aiutarmi e dimostrarmi che mi sbaglio.... Alla fine, se succedesse, sarei felice perche ne avremmo guadagnato tutti.
Nel mio caso,penso dalla convinzione che sul petrolio sia costruita una tale massa di investimento da rendere impossibile la trasformazione e la sua eliminazione in tempi brevi senza danni. Don't fight the FED recita un detto di borsa, io lo traduco ironicamente Don't fight the oil . Penso che al momento le energie alternative siano ancora troppo instabili commercialmente e troppo poco collaudate per poter risultare convenienti in rapporto al petrolio. cerco di osservare le energie alternative e aspetto il momento giusto per entrarci.Faccio e rifaccio i famosi conti della serva e,per ora, non trovo ancora il verde... solo il rosso. Sono cosciente che prima o poi questi conti dovranno considerare la penuria del petrolio. Allora probabilmente la scelta sara' piu semplice. Per il momento ho l'impressione che il rapporto sia (soprattutto per ragioni politiche) ancora a favore del petrolio. Per ragionare su fatti concreti, ho gia cambiato tre automobili inseguendo il sogno di poter circolare in citta'.. prima le catalitiche, poi le euro uno, le euro due, e cosi via.. Giusto non inquinare le citta'.. ma se devo cambiare tecnologia ogni tre anni perche cambiano le regole del gioco allora giocare diventa insostenibile..non credi?