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biogas 
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gli impianti a biogas, dato che sono tecnologia tedesca, girano bene se hanno almeno un 30/40% di mais altrimenti non funzionano a dovere (non danno certificazione di performance).
per le quantità varia da materia prima con 16000 t circa di silomais si fa un mw, con tutte le altre le quantità variano ed aumentano.
cmq nessun produttore vi dirà mai di usare un'unica materia prima e purtroppo non si può prescindere dal mais


01/12/2011, 10:03
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vecchiomaui ha scritto:
gli impianti a biogas, dato che sono tecnologia tedesca, girano bene se hanno almeno un 30/40% di mais altrimenti non funzionano a dovere (non danno certificazione di performance).
per le quantità varia da materia prima con 16000 t circa di silomais si fa un mw, con tutte le altre le quantità variano ed aumentano.
cmq nessun produttore vi dirà mai di usare un'unica materia prima e purtroppo non si può prescindere dal mais


Sbagliato: non si può prscindere da un allevamento zootecnico, il letame e l'urina fanno da substrato base in grado di soddisfare qualsiasi altra disponibilità di prodotto inganna l'unità di misura: a m^3(metano)/t. di t.q. il favorito è il silomais ma hai idea della differenza di volume a parità di di m^3 prodotti?


14/12/2011, 12:15
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Iscritto il: 16/07/2011, 21:22
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77snics ha scritto:
vecchiomaui ha scritto:
gli impianti a biogas, dato che sono tecnologia tedesca, girano bene se hanno almeno un 30/40% di mais altrimenti non funzionano a dovere (non danno certificazione di performance).
per le quantità varia da materia prima con 16000 t circa di silomais si fa un mw, con tutte le altre le quantità variano ed aumentano.
cmq nessun produttore vi dirà mai di usare un'unica materia prima e purtroppo non si può prescindere dal mais


Sbagliato: non si può prscindere da un allevamento zootecnico, il letame e l'urina fanno da substrato base in grado di soddisfare qualsiasi altra disponibilità di prodotto inganna l'unità di misura: a m^3(metano)/t. di t.q. il favorito è il silomais ma hai idea della differenza di volume a parità di di m^3 prodotti?



Sbagliato.
L'impianto a Medicina della Envitec Biogas funziona senza letame.
Esiste un grafico della IEA in cui si vede che alcuni impianti funzionano solo a colture energetiche, senza effluenti zootecnici.
TUTTO ciò che è putrescibile produce biogas. Non tutto però permette la vita ed il sostentamento delle colture batteriche.
Gli effluenti zootecnici in questo aiutano, ma non sono imprescindibili.
Il mais è ottimo, come il sorgo, ma non sono imprescindibili.


15/12/2011, 19:29
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Il ragionamento che fai è corretto non ho negato questo, sostengo che a parità di energia prodotta i volumi da utilizzare sono decisamente differeni. Prova a dimensionare un impianto (teorico sia chiaro) in base al volume che dovrebbe assumere il biodigestore per contenere solo paglia ed in seguito solo letame. E' improponibile il primo in quanto sottrai molto spazio operativo perchè il biodigestore in azienda viene collocato nei pressi degli stabili, superfici utili per avere altro reddito ed i tempi di digestione sono più lunghi. Col secondo riduci il problema dello smaltimento a norma delle deiezioni (soprattutto nelle fasce sensibili), il calore di scarto può essere applicato per altre attività (casearie etc etc etc) legate all'allevamento perchè permessi e problematiche sono inferiori rispetto al teleriscaldamento verso privati, puoi caricare più spesso il digestore.
Purtroppo nella pratica le colture dedicate DEVONO essere legate imprescindibilmente ad un allevamento, un impianto a sola materia richiede il conferimento di più agricoltori e quindi si devono mettere nella stessa ottica più imprenditori.
Saluti


16/12/2011, 19:33
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Iscritto il: 16/07/2011, 21:22
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Non saprei, ma hai sollevato una discussione interessante.
Da dati del C.R.P.A. il letame di bovini da latte produce circa 50 Nm3BIOGAS/tTQ (circa 300 Nm3BIOGAS/tSV), mentre una generica paglia circa 320 Nm3BIOGAS/tTQ (620 Nm3BIOGAS/tSV).
Le densità cambiano, ma se si considera una paglia sminuzzata nemmeno più di tanto.
E' vero che i volumi da dimensionare saranno diversi...tuttavia penso ad un impianto che processa ipoteticamente insilato di mais, ad esempio. Non credo sia tanto diverso da uno ipotetico a solo letame. Anzi, ciò che si perderebbe in termini di densità forse minore del silomais secondo me lo si riguadagna abbondantemente in termini di molto maggiore resa in Nm3BIOGAS/tTQ.


16/12/2011, 20:34
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Salve sono ignorante in materia vorrei sapere s'è possibile quali componenti si possono bruciare per fare del biogas togliendo le culture tipo mais o sorgo.Vorrei saper in poche parole se si può ottenere del biogas bruciando scarti di bosco di potatura degli alberi,paglia ,scarti vegetali,scarti di frutta inteso come la pastazzo di agrumi o albicocche o pesche.Dove posso trovare le caratteristiche degli impianti cioé la potenza di un mini impianto per starci dentro con i costi e smaltire prodotti che altriment'inquinano.Ho un capannone di 3000mq dove sopra potrei installare anche del fotovoltaico.Una domanda forse stupida ma essendo come detto ignorante in materia la pongo:ci vuole anche dell'energia per far andare i macchinare per la prodozione del biogas ,si intende prima di produrla in azienda.Grazie


17/12/2011, 13:22
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La tecnologia della produzione di biogas è vecchia quasi quanto l'agricoltura, ma pochi agricoltori moderni sanno cos'è mentre viene molto utilizzata nell'agricoltura povera cinese, indiana, cuba etc. Premetto che viene utilizzata per produrre combustibile (biogas) e non elettricità che a mio avviso non conviene con la tecnica attuale (ma questo è un'altro discorso).
Allora dobbiamo immaginare il biodigestore come una stalla dove vengono allevati mix di batteri. Tutta la materia organica può essere utilizzata per alimentare i batteri, ma bisogna scegliere la razza più idonea e la stalla (il biodigestore) appropriata tenendo presente le condizioni climatiche della zona.
Si, un vero e proprio allevamento e quindi con tutti i problemi connessi alla specializzazione: concentrazione di materiale organico, monocoltura, smaltimento dei sottoprodotti, etc.
Il risultato di gestione va inserito nel contesto aziendale senza alterare il suo ciclo naturale e la valutazione economica in base al prodotto ottenuto (biogas) e percentuale di metano contenuto.
Sono convinto che la produzione di biogas possa soddisfare in futuro la esigenze energetiche moderne e far riscoprire il vecchio ruolo energetico dell'agricoltura. Il problema principale oggi è nella trasformazione in energia elettrica con eccessiva perdita in calore (75% circa) che se non viene utilizzato può compromettere il risultato finale.
un saluto a tutti.

_________________
“ Prima di Giove non v’erano contadini
che coltivassero la terra,
né era lecito delimitare i campi
tracciando confini: tutto era in comune
e la terra, senza che le fosse richiesto,
produceva spontaneamente
e con generosità ogni cosa.”
Virgilio.


17/12/2011, 18:34
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fiordisalumi ha scritto:
Salve sono ignorante in materia vorrei sapere s'è possibile quali componenti si possono bruciare per fare del biogas togliendo le culture tipo mais o sorgo.Vorrei saper in poche parole se si può ottenere del biogas bruciando scarti di bosco di potatura degli alberi,paglia ,scarti vegetali,scarti di frutta inteso come la pastazzo di agrumi o albicocche o pesche.Dove posso trovare le caratteristiche degli impianti cioé la potenza di un mini impianto per starci dentro con i costi e smaltire prodotti che altriment'inquinano.Ho un capannone di 3000mq dove sopra potrei installare anche del fotovoltaico.Una domanda forse stupida ma essendo come detto ignorante in materia la pongo:ci vuole anche dell'energia per far andare i macchinare per la prodozione del biogas ,si intende prima di produrla in azienda.Grazie


Se per "bruciare" intendi "digerire dai microbi metanogeni" si può bruciare tutto, varia la quantità di metano prodotto e i tempi di permanenza nel biodigestore. Usando scarti di potatura ci impieghi molto perchè la lignina è difficilmente digeribile e devi ridurla in pezzetti prima, gli impianti a biogas li usano per creare il compost durante la stabilizzazione del digestato. Per avere reddito devi installare almeno un impianto da 250 kW che si ripaga mediamente tra i 7-9 anni di produzione, potenze inferiori ci mettono almeno 15 anni per ritornare degli investimenti. Si richiede sempre energia perchè per venderla devi essere allacciato alla rete comune e non puoi usarla direttamente. Per come descrivi le tue possibilità ti conviene fare solo il fotovaltaico: meno problemi e più guadagno.
Saluti


17/12/2011, 19:33
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