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Messaggio |
agrobio
Iscritto il: 20/10/2011, 22:00 Messaggi: 147 Località: Bergamo
Formazione: Dott. in Scienze biologiche molecolari e Dott. in Scienze agrarie
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Salve,vorrei aprire una discussione su: Biofuel e Biogas a confronto.
Cosa ne pensate del fatto che con un ha di colture per Biofuel si riesce a mobilitare un auto per circa un anno mentre con ha di colture destinate al Biogas (quindi biometano) è possibile mobilitare circa 15 auto per anno?
Roberto
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30/03/2012, 12:57 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68654 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Il Biofuel è il bioetanolo? Grazie, Marco
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30/03/2012, 18:43 |
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agrobio
Iscritto il: 20/10/2011, 22:00 Messaggi: 147 Località: Bergamo
Formazione: Dott. in Scienze biologiche molecolari e Dott. in Scienze agrarie
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Ciao,
con il termine "Biofuel" si intendono tutti quei carburanti prodotti a partire da vegetali (Colza, Girasole, Mais, etc.) volendo potremmo farci rientrare anche il biometano che proviene dal biogas. Comunque si, il bioetanolo è un biofuel e se non sbaglio viene prodotto a partire dalla granella di Mais.
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30/03/2012, 23:42 |
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Saulo
Iscritto il: 27/02/2011, 12:54 Messaggi: 457 Località: Bergamo
Formazione: laurea scienze agrarie
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Il carburante di quindici auto per anno che valore può avere? Si può pensare a 100 euro al mese per auto? quindi 100 x 12 x 15 auto = 18.000 €/ha x anno
Che costi può avere un impianto di biometano alimentato da 40 ha di superficie? esistono impiantini per 5-10 ha?
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07/05/2012, 14:35 |
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agrobio
Iscritto il: 20/10/2011, 22:00 Messaggi: 147 Località: Bergamo
Formazione: Dott. in Scienze biologiche molecolari e Dott. in Scienze agrarie
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Per alimentare un impianto di circa 1 MWh di potenza, che funziona solo a colture dedicate, occorrono circa 400 ha di seminativo, forse nel nord Italia un po' meno. Non conosco bene i costi di un impianto per produrre biometano, però posso dirti che solo con impianti di biogas di almeno 1 MWh, riesci ad ammortizzare il costo di un impianto di biometano. L'impianto di biometano non è altro che un accessorio al già esistenze impianto di Biogas, esso filtra e purifica il metano prodotto e lo immette nella rete alla giusta pressione. Ora, io te l'ho descritto in maniera semplice, ma ti assicuro che è una roba abbastanza costosa. I leaders di questa tecnologia sono gli svedesi.
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07/05/2012, 20:57 |
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kentarro
Iscritto il: 20/10/2009, 18:36 Messaggi: 7445 Località: Airuno (Lecco)
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Io continuo a non capire una cosa. Alimentare un impianto da 1Mw vuol dire coltivare circa 400 ettari. ma alla fine per coltivare questi 400 ettari quanta energia ho bisogno? mi viene in mente il trattore che lavora la terra, raccoglie il prodotto, lo stocca. certo non me ne servirà un megawatt ma è mai stata quantificata? nel computo poi vengono inserite anche il dispendio di energia per trasformazione? esempio. mi serve del nitrato o del solfato ammonico per concimare il mais che alimenta il mio impianto mi servirà energia per produrlo, trasportarlo, stesso dicasi per la semenza, insomma per le cose che si utilizzano per produrre veramente il combustibile tralasciando ovviamente l'energia che viene spesa una sola volta ovvero costruzione, manutenzione etc etc. questi 400 ettari sono poi solo per produrre materia prima per il processo di fermentazione oppure comprende anche la sussistenza per animali dell'azienda (esempio mucche, maiali etc etc). Secondo il mio modesto parere per ora si fanno solo conti col portafoglio ovvero mi servono tot € per costruire l'impianto, tot € per alimentarlo e gestirlo etc etc ma non si è mai fatto un conto W prodotti contro W usati
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08/05/2012, 9:13 |
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agrobio
Iscritto il: 20/10/2011, 22:00 Messaggi: 147 Località: Bergamo
Formazione: Dott. in Scienze biologiche molecolari e Dott. in Scienze agrarie
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Ciao kentarro, il bilancio energetico, o potenziale, non so se sia mai stato fatto. Io, secondo il mio modesto parere, sono dell'opinione che, a grosse linee, il bilancio sia a favore del biogas, ossia che venga prodotta più energia di quella utilizzata per la messa in opera e conduzione dell'impianto. Per quanto riguarda la sostenibilità del processo, è evidente che la situazione migliore è quella dove l'impianto è annesso ad un allevamento zootecnico e quindi viene alimentato esclusivamente con effluenti. Mentre, là dove si abbia un impianto che funzioni solo con colture dedicate (vedi i 400 ha di seminativo), ciò che interessa, per capire se un impianto è da farsi o no, è il margine di guadagno; se positivo, bene. La scelta si basa su questo non sul bilancio energetico (anche se sarebbe più "nobile"). Comunque i 400 ha sono solo per l'alimentazione dell'impianto (mais, sorgo, triticale, etc.). Questo per impianti che funzionano solo ed esclusivamente con colture.
Roberto
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08/05/2012, 9:56 |
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PALLINOF
Iscritto il: 13/12/2008, 18:14 Messaggi: 617 Località: Bevagna (PG)
Formazione: Laurea Scienze Agrarie
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agrobio ha scritto: Salve,vorrei aprire una discussione su: Biofuel e Biogas a confronto.
Cosa ne pensate del fatto che con un ha di colture per Biofuel si riesce a mobilitare un auto per circa un anno mentre con ha di colture destinate al Biogas (quindi biometano) è possibile mobilitare circa 15 auto per anno?
Roberto Conferma ciò che ho sempre pensato, che il biogas è la strada migliore per rivoluzionare l'agricoltura e renderla attore principale nello scenario energetico. Il biodigestore al posto della stalla per produrre la forma di energia che oggi ci serve: combustibili ed energia elettrica. Ma il punto debole di un impianto da 1Mwh alimentato da 400 ettari di colture dedicate è la trasformazione dell'energia attraverso la cogenerazione con perdita di oltre il 70% in calore, che significa 300 ettari in fumo di colture dedicate energivore e idrovore. Però esiste una soluzione al problema e cioè: la cella a combustibile a metano o meglio la cella elettrolitica microbiologica con rese circa tre volte superiori in energia elettrica o la produzione di idrogeno (combustibile sopraffino). Allora i nostri 400 ettari produrranno 3 Mwh. Ma accontentiamoci di 2 Mwh e impostiamo un bel piano aziendale che prevede prato polifita e seminativo con rotazione di quattro anni. Quindi 300 ettari di prato e 100 ettari di seminativo (grano, orzo, etc.). Senza irrigazione e acquisto di fertilizzanti facciamoci un buon bilancio aziendale e date un'occhiata ai conti al di la dei contributi politici offerti. Attendo il parere del nuovo moderatore Agrobio a cui faccio i più cordiali auguri. Buona giornata a tutti.
_________________ “ Prima di Giove non v’erano contadini che coltivassero la terra, né era lecito delimitare i campi tracciando confini: tutto era in comune e la terra, senza che le fosse richiesto, produceva spontaneamente e con generosità ogni cosa.” Virgilio.
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10/05/2012, 6:37 |
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agrobio
Iscritto il: 20/10/2011, 22:00 Messaggi: 147 Località: Bergamo
Formazione: Dott. in Scienze biologiche molecolari e Dott. in Scienze agrarie
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Ciao PALLINOF,
ho letto con piacere la tua discussione. In realtà non conosco quasi per niente la tecnologia delle celle a combustibile, per questo sarei ben lieto di ricevere da te ulteriori notizie. Per quanto riguarda la questione del calore non utilizzato, ti posso dire che hai pienamente ragione. Nella maggior parte dei casi (in Italia), gli impianti non sfruttano l'intera energia calorica prodotta, eccenzion fatta per il calore che serve al mantenimento del processo fermentativo. questo perché spesso mancano le infrastrutture per farlo e l'incentivazione. Ciononostante, esistono alcune tecnologie che permettono di sfruttare il calore prodotto, es. per essiccare la parte solida del digestato e produrre così biomassa per caldaia. Ma ripeto, in Italia mancano gli incentivi per farlo, forse qualcosa sta cambiando con la nuova legge. Vediamo. Sono allo studio, e con qualche applicazione, nuove tecniche agronomiche per la coltivazioni di colture tradizionali (mais, sorgo, etc.) ma anche "nuove colture" (barbabietola, arundo donax), da avviare al biogas, per una maggiore sostenibilità ambientale. Vedi per es. l'aridocoltura.
Roberto.
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10/05/2012, 10:20 |
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