Re: Autosussistenza energetica: domande ed esperienze
27/08/2011, 10:21
mbruno ha scritto:Riformulo la domanda a pallinof: da dove partiresti per metter in pratica il ciclo (virtuosissimo) che hai spiegato nel link che hai postato?
Dal considerare l'azienda agricola un vero e proprio sistema energetico basato sul ciclo biologico dell'energia. L'input energetico proviene dal sole, dal lavoro (umano, animale, meccanico, etc.) e i mezzi tecnici di produzione. L'output energetico è rappresentato dai prodotti di autoconsumo e quelli destinati al mercato. La validità di un sistema energetico si può calcolare in base a due parametri fondamentali: l'efficienza e l'impatto ambientale. Il primo ci indica il guadagno energetico nell'unità di tempo, mentre il secondo la possibilità di mantenere costante questo guadagno nel tempo. Se valutiamo con questo metodo un'azienda in agricoltura convenzionale ci accorgeremmo facilmente che siamo ampiamente fuori con l'accuso e ci stiamo mangiando il nostro futuro. Ma sicuramente Raviolo penserà che in soldoni non ce ne frega nulla, ma questo (lo dico per l'ennesima volta) è un problema politico. Se interessa possiamo continuare. Buon sabbato.
Re: Autosussistenza energetica: domande ed esperienze
27/08/2011, 12:26
Ok, si parte dall'analisi del conto capitale della nostra terra in relazione con le attività che, in pratica, raffigurano il conto economico. Dal punto di vista agricolo lo misuro con la fertilità del terreno e da quello della sostenibilità lo misuro con la quantità di combustibili fossili che ho usato. Mi sembra l'approccio giusto. Volendo però riportare la discussione sul piano delle tecnologie e attrezzature esistenti ai giorni nostri da quali apparati partiresti per iniziare il percorso virtuoso della fattoria sostenibile?
Re: Autosussistenza energetica: domande ed esperienze
27/08/2011, 15:33
pallinof, non fermarti all'apparenza dei miei interventi. Evidentemente tengo in gran conto il fattore "politico" perche' e' il vero rischio di fallimento di ogni attivita' che non sia perfettamente allineata con il sistema. Esempi ce ne sono tanti: Rossi, un ingegnere emiliano, aveva trovato il sistema di distillare carburante dai copertoni usati. Ha messo in piedi uno stabilimento ed e' stato fatto fallire perche' l'impianto, essendo innovativo e mai tentato prima, ovviamente non poteva rispettare le norme di smaltimento dei copertoni. Poco importa se ora in America stiano usando la sua tecnologia oramai da anni con successo. Lui oggi,qui, ha la patente di fallito.
premesso questo, sai che tendo comunque ad esplorare tutte le vie altrenative di cui vengo a conoscenza. Quelle che mi convincono maggiormente le testo anche in pratica . Il discorso mi interessa. cominciamo a mettere giu' un canovaccio?
Re: Autosussistenza energetica: domande ed esperienze
27/08/2011, 17:17
mbruno ha scritto:Ok, si parte dall'analisi del conto capitale della nostra terra in relazione con le attività che, in pratica, raffigurano il conto economico. Dal punto di vista agricolo lo misuro con la fertilità del terreno e da quello della sostenibilità lo misuro con la quantità di combustibili fossili che ho usato. Mi sembra l'approccio giusto. Volendo però riportare la discussione sul piano delle tecnologie e attrezzature esistenti ai giorni nostri da quali apparati partiresti per iniziare il percorso virtuoso della fattoria sostenibile?
Mi piace la metafora contabile. Allora l'analisi del conto capitale ci indica la consistenza e qualità del nostro patrimonio (fertilità) che ci permette di continuare tranquillamente la nostra attività (impatto ambientale), mentre il conto economico è l'efficienza energetica del nostro sistema influenzato da tutte le operazioni colturali svolte registrate in doppia partita (dare e avere) che interessano entrambi i conti. A questo punto proviamo a stilare un bilancio con l'unità di misura dell'energia fino ad avere una solida azienda con un sistema energetico solido ed efficiente. Dopodichè trasformiano i diversi valori in moneta, ci accorgeremo che i conti non tornano. E sapete perchè? Anche se l'energia e la moneta sono due valori economici molto simili ( la prima è la capacità di compiere un lavoro, la seconda è la capacità di acquistare beni e servizi), ma l'energia è un valore intrinseco di un oggetto, mentre la moneta è un valore politico. Se siamo d'accordo sulla netta distinzione dei due piani e non confondiamo le unità di misura del nostro bilancio potremmo continuare la nostra interessante discussione. Un saluto.
Re: Autosussistenza energetica: domande ed esperienze
27/08/2011, 19:42
Si, sono d'accordo. L'energia da un punto di vista finanziario ha caratteristiche molto simili a quelle dell'oro al punto che si sta pensando di sostituirla a quest'ultimo come indice di ricchezza per la moneta. Infatti, il vero problema finanziario mondiale e' cominciato nel 73 quando la massa monetaria dei singoli stati e' stata sganciata dall'oro. Da allora gli stati hanno potuto stampare liberamente moneta indebitando di fatto la gente. Oggi , si sta affannosamente cercando di trovare qualche termine di riferimento per definire il valore della carta moneta; qualche economista di grido ha appunto proposto di utilizzare unita' di energia come riferimento delle monete. Evidentemente perche' l'energia e' una quantita stabile, misurabile, e spendibile. Il primo problema pero' e' quello di trovare l'unita' di misura e di riferire tutte le altre grandezza a questa.
si potrebbe considerare il joule, o le calorie, o ancora il kwh..
Re: Autosussistenza energetica: domande ed esperienze
27/08/2011, 23:33
PALLINOF ha scritto:Se siamo d'accordo sulla netta distinzione dei due piani e non confondiamo le unità di misura del nostro bilancio potremmo continuare la nostra interessante discussione.
Hai postato delle foto nel forum di Fukuoka che confermano gli splendidi interventi che ho avuto la fortuna di leggere; in questo argomento continui ad affascinarmi con teorie sempre interessantissime e stra-condivisibili. Vorrei però avere feedback più tangibili dalle mie esigenze personali: mi puoi raccontare, se non sono troppo indiscreto (e se non lo hai già fatto in altri interventi), come faresti, o hai già fatto, la tua casa a impatto zero (o addirittura a saldo positivo)?
raviolo ha scritto:si potrebbe considerare il joule, o le calorie, o ancora il kwh..
D'accordissimo. Prima però bisognerebbe avere una moneta unica mondiale.
Re: Autosussistenza energetica: domande ed esperienze
28/08/2011, 10:20
mmh no , la moneta unica mondiale,e' proprio quello che si cerca di evitare.
A questo scopo e' necessario ragionare prendendo come riferimento un parametro stabile che non possa essere fatto variare nel tempo come l'oro. O l'energia appunto. Inserendo poi ,in una fase successiva il valore delle valute, si potra' temporaneamente sbilanciare l'equilibrio a favore di alcune aree. Per il momento e' corretto il ragionamento di pallinof che prevede un parametro unico e costante di riferimento.
Re: Autosussistenza energetica: domande ed esperienze
29/08/2011, 17:25
Un pò di storia. Nell'antico Egitto non esisteva la moneta, ma il baratto. Ciò ha permesso lo sviluppo di un sistema energetico basato sull'agricoltura talmente efficiente da permettere lo sviluppo della civiltà che ancora oggi ammiriamo stupefatti. Un sistema energetico a bassissimo impatto ambientale da permettere la permanenza in una zona molto limitata e per millenni di popolazioni in ottimo stato di salute (Erodoto). Le prime monete risalgono all'età del bronzo (V secolo a.c.) dopo l'uso di Aes rude (cioè bronzo non lavorato) è un tipo di pre-moneta romano costituito da pezzi irregolari di bronzo. Il primo asse in bronzo era molto grande e il suo valore era dato dalla quantità di materiale, mentre successivamente con gli anni il peso si riduceva mentre il valore rimaneva inalterato perchè sostituito dalla stampa della zecca che lo coniava e cioè dal potere politico dello stato. Per farla breve nel tempo il materiale della moneta perdeva sempre più la sua importanza mentre l'acquistava la forza politica che vi stava dietro fino a diventare di carta e addirittura carta di credito. Il salto di qualità degli Stati Uniti di poter stampare moneta senza alcun corrispettivo in oro conferma che la più grande potenza militare determina il valore della moneta. Allora la necessità di dover monetizzare un'attività concreta come l'agricoltura basata sul ciclo biologico dell'energia ci porterà inevitabilmente a seri problemi e infinite discussioni tra gli addetti ai lavori. Un saluto a tutti.
Re: Autosussistenza energetica: domande ed esperienze
29/08/2011, 17:58
"Il salto di qualità degli Stati Uniti di poter stampare moneta senza alcun corrispettivo in oro conferma che la più grande potenza militare determina il valore della moneta".
Non mi risulta sia andata esattamente così: gli Stati Uniti (con il dollaro, nel 1971) sono stati tra gli ultimi paesi a garantire la convertibilità in oro. La massa di moneta in circolazione era talmente elevata che non era più possibile garantirla.
Re: Autosussistenza energetica: domande ed esperienze
29/08/2011, 22:50
Marco ha scritto:"Il salto di qualità degli Stati Uniti di poter stampare moneta senza alcun corrispettivo in oro conferma che la più grande potenza militare determina il valore della moneta".
Non mi risulta sia andata esattamente così: gli Stati Uniti (con il dollaro, nel 1971) sono stati tra gli ultimi paesi a garantire la convertibilità in oro. La massa di moneta in circolazione era talmente elevata che non era più possibile garantirla.