08/11/2015, 1:18
raya00 ha scritto:Salve a tutti,
Vorrei condividere la mia esperienza sul campo nell’allevamento delle lumache attuata con il metodo “LA MADONITA”. Ho potuto constatare che diverse avversità ed inconvenienti hanno influito negativamente sul prodotto dell’allevamento da me realizzato determinandone il fallimento totale con una perdita netta di € 33.000,00 circa su un investimento di € 40.000,00 circa.
Alcuni fattori devono essere ben conosciuti da chiunque intenda cimentarsi in questo campo perché essi sono in grado di determinare infausti risultati economici, ovvero:
1) CLIMA
Il verificarsi di un abbassamento di temperatura nel periodo in cui gli animali sono svegli e si nutrono (ad esempio nel mese di Giugno) determina un rientro in letargo delle stesse; questo causa un ritardo di circa 30 giorni nella crescita e nella riproduzione delle lumachine con la conseguenza che la raccolta viene posticipata a tal punto che la produzione subisce un notevole decremento quantitativo. Nel mio caso (territorio del Centro Sicilia in Provincia di Caltanissetta) a causa dell’abbassamento di temperatura verificatosi nel mese di Giugno, il primo raccolto è stato effettuato nella prima metà di Novembre ed il terzo ed ultimo il 19 Dicembre a causa del gelo sopraggiunto dal 20 Dicembre 2014 che ha determinato il ritorno in letargo delle lumachine.
Prima di effettuare un investimento comunque cospicuo è bene sapere della necessità, a mio avviso insindacabile, di realizzare l’impianto in zone in cui il micro clima raramente veda le temperature scendere sotto i 10 gradi centigradi.
2) PREDATORI E PARASSITI
I topi e gli uccelli (gazze e tordi soprattutto) se ne cibano abbondantemente e giornalmente anche nel periodo invernale con un danno immane sulla produzione.
Mentre per i roditori è stato somministrato quotidianamente il veleno (con costi esosi) per i volatili alcun intervento è stato preventivato (ad es. la necessità delle cd. voliere) che richiede ulteriori e pesantissimi investimenti economici.
Nel mio caso, né nel contratto di collaborazione né nella relazione illustrativa è stato fatto cenno alcuno all’aggressione devastante di insetti quali Stafilino e Silfa visibili ad occhio nudo.
Soltanto la lettura postuma di una pubblicazione dell’Istituto Internazionale di Elicicultura ha portato alla mia attenzione la consistenza del problema determinato da tali insetti.
3) ASCIUGATURA
Dovete riporre molta attenzione all’influenza dell’asciugatura sulla quantità di prodotto finale in maniera che, chiunque vi somministri dei numeri sulla redditività, siate consapevoli di quanto pesante sia l’incidenza di tale fattore. Nel mio caso non è stata fatta chiarezza sul fatto che se è noto che le lumache devono essere sottoposte ad un periodo di asciugatura all’interno di sacchi retinati per almeno 30 giorni non lo è stata altrettanto la circostanza che a seguito di detta asciugatura il raccolto subisce un calo di peso di oltre il 30% prima della vendita facendo sì che il prodotto subisca un decremento proporzionale.
4) PRODUTTIVITA’ EFFETTIVA
Uno dei fattori determinanti nel decidere un investimento è rappresentato dal prodotto realisticamente preventivabile che un impianto può rendere seguendo tutti i passi del ciclo di produzione per rapportarlo ai costi necessari per sostenerlo.
Diffidate da numeri volanti non riscontrabili in nessun documento!
Nel caso che mi occupa, all’interno dell’impianto di 4.000 metri quadrati di recinti sono stati immessi 530 kg di chiocciole riproduttrici. Tutti i fattori indicati ai punti 1,2,3, che, ad onor del vero, ditte del Nord Italia analizzano specificamente e comunicano a chiunque decida di fare questo investimento, portano il dato della produzione effettiva sui livelli di 20 lumache per mq.; considerate che circa 120 lumache (non asciutte) sommano un chilogrammo. E, dunque, 20x4000 mq/120=666Kg lordi); ed infatti il prodotto da me raccolto (seguendo pedissequamente tutte le direttive di produzione) è stato di poco più di 700 Kg. in un intero ciclo di produzione (circa otto mesi) . Tenuto conto del costo d’impianto (che non potrà mai essere inferiore a 25 mila Euro per mezzo ettaro lordo), di gestione e del prezzo di vendita effettivo (circa 5 euro all’ingrosso), il risultato economico è devastante e non consente di sperare di recuperare con i vari cicli il capitale impiegato e quel che è più grave nemmeno le spese di gestione annua; escludendo qualsiasi forma di utile.
Non esitate a chiamarmi per ulteriori dettagli.
Elio (cell. 3343224131)
10/11/2015, 12:17
10/11/2015, 13:14
10/11/2015, 17:43
giorgiomanieri ha scritto:Come ogni attività in agricoltura, bisogna sperimentare e tararsi sul tipo di coltivazione/allevamento che si sceglie di sviluppare. Possibilità di guadagno ce ne sono in tanti rami diversi, ciò che fa la differenza è l'esperienza e l'adattabilità all'attività. Non siamo tutti fatti per allevare bovini, o coltivare grano. Sicuramente il primo implica più tempo da dedicare, più competenze da avere e più problematiche da affrontare, ma anche più guadagni (se si fanno le cose bene). Il secondo è sicuramente più semplice da coltivare, ma i margini di guadagni sono davvero bassi.
L'elicicoltura non è diversa, occorre attenzione e competenza e saper prevedere le problematiche che possono sorgere in allevamento. Chi non ha questa esperienza di base necessariamente dovrà fare i conti con problematiche nuove che spesso si "curano" quando ormai è troppo tardi. A questo implicherei il tasso così alto di insuccessi di nuovi imprenditori (me compreso), ma per fortuna, se si ha la tenacia di perseverare, si può migliorare di anno in anno e costruire quella competenza che ti permette di avere i guadagni maggiori che in attività più semplici non avresti mai.
Aggiungerei anche: MENO MALE che la metà mollano! Se fosse così semplice ed immediato realizzare redditto e fare impresa su una attività così, non ci sarebbe più mercato per nessuno. Altrimenti saremmo tutti medici e/o astronauti di successo.
11/11/2015, 9:00
12/11/2015, 13:39
12/11/2015, 19:32
12/11/2015, 20:16
lumacosio ha scritto:ovvero che considerazioni ha fatto prima di metterci la moneta.
lumacosio ha scritto:cosa ha spinto un operatore preparato scolasticamente e di esperienza a investire 40.000 euro in un impianto che gia' solo per il costo iniziale avrebbe avuto un difficile ammortamento
12/11/2015, 20:24
12/11/2015, 21:28
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