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MEtodo per climi freddi

22/02/2014, 23:43

Posto qui un sunto della nostra esperianza, visto che in diversi ci avete contattato per saperne di piu'..

Per orientarci siamo a Żyznów, Polonia meridionale, distretto di Strzyżów. Zona collinare, mediamente la piu' mite della Polonia orientale. L'inverno e' un mese/ mese e mezzo piu' lungo dell'Italia del nord: L'autunno inizia a fine ottobre con temperature fredde, anche se la gelata di un paio di gradi sotto zero a settembre la fa sempre, e dal 20 marzo fino ai primi di maggio il clima e' gia' "italiano", ma con rischio di ritorni di gelo molto reali. D'inverno per una quindicina di giorni siamo arrivati a 32 sotto zero, ma la media e' sui -12 -15 di minima.
Abbiamo iniziato l'anno scorso, quindi non prendeteci per profeti, ma chi lavora con questo metodo da queste parti ha risultati consolidati nel tempo molto interessanti.
Allegati
05 2011 002 (Copia) (Copia).jpg
casa nostra prima dell'allevamento
P1010674 (Copia).JPG
settimana scorsa..

Re: MEtodo per climi freddi

22/02/2014, 23:52

ALLEVAMENTO MISTO : RIPRODUZIONE IN LOCALI
LA RIPRODUZIONE
La riproduzione avviene in un locale chiuso, in modo da poter controllare i parametri temperatura (18-20’) ed umidita`(70%). Per garantire una temperatura uniforme, abbiamo scelto un riscaldamento a pavimento alimentato con una caldaia a legna/carbone e per salvaguardare le pareti ed il muro abbiamo scelto di ricoprirli con una vernice epossidica.

Nella stanza si trovano le gabbie che alloggiano un numero di chiocciole variabile tra 2000/3000. Le gabbie sono organizzate con “zone riposo”, create con lamelle di plastica, e “zone foraggiamento/deposizione”, dove, su della boazeria, le chiocciole troveranno vegetali freschi, carbonato di calcio (ed eventuali sfarinati) e i vasetti contenenti torba per deporre le uova. Il fondo viene fatto con della rete a maglie larghe (1cm) per facilitare la caduta delle feci. La fuga viene evitata con le pastiglie di sale compresso (per addolcitore d`acqua) disposte lungo i bordi.

I riproduttori vengono svegliati attorno alla meta` del mese di febbraio e la temperatura inizialmente viene mantenuta attorno ai 15-16’C per evitare che la maggior parte inizi a riprodursi. In questa delicata fase, vengono spesso spruzzati con acqua a T ambiente e vengono offerti loro vegetali freschi e farine.
Dopo qualche giorno, la temperatura nella stanza viene portata a 18-20’C e si attendono le prime covate.
I vasetti contenenti lumache in deposizione vengono spostati in una gabbia per pulcini in modo far terminare la deposizione in un posto tranquillo. Quindi, la lumaca viene riportata in una delle gabbie, mentre dal vasetto si ricava il/i cocone/i che verranno posizionati, con molta delicatezza, in un contenitore di polistirolo (stile hot-dog).
Sul fondo di questi contenitori viene distribuito un sottile strato di terriccio (pH 5,5-6,5) umido, i coconi (deposti nello stesso giorno!) vengono posizionati a una distanza di circa 5cm l`uno dall`altro.
Una volta riportata la data del giorno di deposizione, i coconi vengono messi in una cella frigo riscaldata (circa 18’C). All`interno della confezione di polistirolo si viene a creare un microclima umido, che viene frequentemente monitorato ed eventualmente corretto spruzzando acqua.

Poco prima della schiusa, quando la futura chiocciolina e` visibile, il contenitore viene spostato in una seconda cella con una temperatura leggermente piu` bassa e stabilita in basa alla temperatura della serra. In questa cella avvera` la schiusa e le chioccioline trascorreranno almeno la loro prima settimana, in modo da poter consumare i residui del guscio del loro uovo e alimentarsi delle uova non ancora schiuse. Quando sara` evidente che inizieranno ad alimentarsi anche dei vegetali messi loro a disposizione, verranno spostate in serra. Viene trasferito l’intero contenitore alla sera, per evitare traumatismi alle chioccioline, e viene raccolto il vuoto al mattino seguente.
Allegati
P1010704 (Copia).JPG
gabbie riproduzione
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celle incubazione

Re: MEtodo per climi freddi

22/02/2014, 23:56

Nella serra (30x7), sono stati ricavati 8 settori che fungono da nursery finche` i recinti esterni non avranno una vegetazione adatta e sara` finito il periodo delle gelate. La recinzione interna e’ un foglio da pacciamatura sostenuto da una tavola in legno, spalmato di una miscela di grasso, sale grosso e sapone grigio macinato. All’interno abbiamo messo ortaggi a semina autunnale e colza, seminati non troppo precocemente per evitare che in coltura protetta si accrescano troppo, diventando poco appetibili. In questi settori si puo’ arrivare a 3000 animali a mq, dovendo rimanerci al massimo un mese e poi sfoltiti sui recinti esterni

Un riscaldatore ad aria con fiamma a legna garantisce una temperatura sopra i 13 gradi anche con temperature esterne rigide.
In questa fase, le lumachine saranno alimentate con sfarinati e vegetali facilmente aggredibili (come l`insalata o le foglie di cren).
Quando e` superato il pericolo dei ritorni di freddo e i recinti hanno una vegetazione rigogliosa adatta ad ospitarle, le lumachine vengono trasferite all`esterno.

I recinti esterni sono delimitati da una recinzione perimetrale in lamiera zincata interrata a circa 50 cm, con funzione anti intrusione da insetti striscianti, topi e talpe. In testa viene posizionata una bandellina metallica collegata all’elettrizzatore per recinti elettrici per evitare la fuga delle chiocciole. Il terreno, viene arato e livellato, diserbato e trattato contro limacce, insetti striscianti e roditori, con rispettivamente metaldeide, chlorpirifos 7,5% e gliphosate alle dosi di etichetta. Buona norma dovrebbe essere, all’avvio dell’impianto la lavorazione estiva in luglio-agosto, il livellamento e la recinzione perimetrale. Recintato l’appezzamento si potra’ intervenire col diserbo su erbe in vegetazione e a ruota con un primo intervento lumachicida, rodenticida ed insetticida, eventualmente ripetuti in primavera.
In base alla capacita’ drenante del terreno e alla piovosita’ sarebbe opportuno baulare i recinti se collocati su appezzamento in piano.

I recinti all`interno del perimetro (45x4) sono delimitati da una rete a doppia balza e seminati con consociazione di cavoli cavaliere e perko piu’ bietola da orto. L`irrigazione avviene tramite irrigatori rotanti a pioggia.


Pregi della riproduzione controllata:
- Possibilita’ di chiudere il ciclo in un anno nei climi freddi
- controllo dello stato di salute e dell`attivita` dei riproduttori
- controllo delle nidiate
- anticipazione stagionale della riproduzione
- aumento della resa a ettaro
Difetti:
- elevato numero di ore lavorative
- elevato consumo idrico
- mantenimento condizioni igieniche
- introduzione di alimenti esterni
- maggior investimento iniziale
Allegati
luglio 2013 026 (Copia).jpg
recinti esterni
P1010795 (Copia).JPG
tunnel

Re: MEtodo per climi freddi

23/02/2014, 11:21

Faccio na aggiunta molto imortante:

Con un metodo cosi', che non ho inventato io, la produzione media della Polonia e' sui 3000 kg a 1000 metri.
Qualcuno ha fatto anche di piu', qualcuno ha perso tutto perche' con le grandi concentrazioni di molluschi la gestione sanitaria deve essere impeccabile.

Noi siamo al 2 anno, nel primo anno con la riproduzione controllata abbiamo immesso 200 esemplari circa a mq.
Partendo da 2500 riproduttori stimiamo di aver prodotto circa 150.000 piccoli. ne abbiamo persi all'inizio tantissimi per provare le varie condizioni di incubazione/periodo neonatale.

L'ingrasso, seguendo una alimentazione senza mangimi, non si e' chiuso nel 2013, le lumache sono in letargo all'esterno, tranne circa 200 kg raccolte piccole e stoccate in magazzino che saranno reimmesse tra due mesi all'esterno (ovviamente e' una sperimentazione).
Precisiamo quindi che a oggi non abbiamo una produzione nostra e che i dati attesi sono la media di allevatori polacchi che conosciamo e che le hanno da piu' anni

Possiamo dire che la nostra esperienza, positiva, e' sul lato riproduttivo, mentre sull'ingrasso ci allineeremo all'integrazione a mangime, e, come producono gli altri dovremmo arrivare anche noi.
Da novellini ci terremo bassi, sui 200 capi mq, proprio per la poca esperienza, mentre qui ci sono allevatori che viaggiano al doppio dei capi a mq, raggiungendo le produzioni di cui sopra..

Re: MEtodo per climi freddi

23/02/2014, 19:42

Mancavano le foto delle protagoniste...

Rilascio dei piccoli e foto dei recinti.. Al solito, tutte negli angoli..
Allegati
P1000898 (Copia).JPG
rilascio dei piccoli
P1000880 (Copia).JPG
nei recinti
P1010044 (Copia).JPG
P1010040 (Copia).JPG

Re: MEtodo per climi freddi

23/02/2014, 20:53

In che fase vi trovate? Avete covate? Vi auguro una buona annata! ;)

Re: MEtodo per climi freddi

23/02/2014, 22:00

Abbiamo svegliato le ultime una settimana fa e stanno iniziando ora a deporre. :P
Al momento siamo attorno a 50/55 covate al giorno, ma mi aspetto un aumento per il fine settimana entrante. Dal primo gruppo di 2000 soggetti, che abbiamo svegliato 15 gg fa, oggi stiamo raccogliendo una media di 30/40 covate al giorno, ma gia` da 3/4 giorni sono in progressivo aumento e dovrebbero mantenere il trend di crescita.

Le tue?

Re: MEtodo per climi freddi

23/02/2014, 22:52

Allora alla grande! :D
Io comincero a svegliare le fattrici questa settimana pian piano visto che sto facendo degli interventi alle gabbie nidi nella camera di riproduzione.

Re: MEtodo per climi freddi

24/02/2014, 22:16

oggi sono arrivate le prime piccole, speriamo nella clemenza del tempo per tener bassa la bolletta del riscaldamento! :evil:

Domani devo mettermi anche io a rimettere le mani alle arche delle riproduttrici, quelle della foto sono ottime, le altre con gli sportelli mi danno una mortalita' un po' elevata, non capisco se cadono o se c'è meno ricambio d'aria.. <<domani le smonto e ne faccio 2 nuove modello collaudato..
buona stagione a te.. :D

Re: MEtodo per climi freddi

28/02/2014, 16:01

Parlando di riproduttori...
Avendo la possibilita' di contorllarli, abbiamo registrato che alcune di quelle che hanno deposto 4 giorni fa, messe in un'arca a parte e segnate si sono gia' riaccoppiate... :o :o

la cosa e' riconducibile al mantenimento di condizioni ambientali standard?
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