TreRocce ha scritto:
in realtà non c'è nessuno screzio fra avagnina e ballone, anzi il contrario. quest'anno al convegno internazionale di elicicoltura a cherasco avagnina ha conferito "la lumaca d'oro" a ballone, un riconoscimento di merito nell'ambito dell'elicicoltura (ovviamente il merito in questione è a discrezione di cherasco, ma il premio è il loro e fanno giustamente come gli pare). ballone e avagnina fondarono insieme l'istituto di cherasco, circa 40 anni fa, poi ballone ne è fuoriuscito, introducendo in italia attraverso l'une quello che alla fine altro non è che il metodo francese...allevamento al chiuso, estremamente intensivo, sviluppato su superfici verticali oltre che orizzontali, piazzato su corridoi sopraelevati "in serra", alimentazione spinta, con farinacei e mangimi vari di origine agroindustriale. c'ho fatto un pensierino, quando ballone m'ha detto che si può arrivare a più del doppio della produzione di cherasco per metro quadro...poi ho scelto un'altra strada, per vari motivi.
i costi di impianto sono ovviamente moooooolto più elevati, e sulla qualità della "carne" prodotta (a quel che mi dicono quei pochi ristoratori incontrati che si rifornivano da elicicolori dell'une) c'è da avere un pò di dubbi...
penso che alcuni aspetti del metodo ballone siano validi se si vuole produrre anche il caviale di lumaca, ma il mercato del caviale ancora non giustifica quell'investimento, e la sfera di cristallo non ce l'ha nessuno per sapere fin d'ora se il caviale sarà prima o poi una produzione davvero accessibile e remunerativa...
TR
Spero che facciano chiarezza, e non mettono in crisi molti neo imprenditori.
Ho incontrato a Montefiascone una persona che ha investito 150 mila euro per 1 Ha di allevamento all'aperto, in quattro anni non ha prodotto lumache
Da quando ha iniziato a lavorare il presidente diceva che faceva solo errori, tra l'altro erano tutte informazioni che passava lui.
Non ho mai incontrato aziende che pur vendendo migliaia di euro di merci lasciano in balia i loro potenziali clienti. A. G. è uno di questi.