Sulla fiscalità polacca non posso aiutarti molto ma per l’ Italia il discorso è questo: un privato può compiere occasionalmente attività commerciale (con o senza contratto scritto perché per i beni mobili non è prevista l’obbligatorietà di questa forma quindi la scelta di dargli questa veste o meno è rimessa all’apprezzamento delle parti) .
Queste operazioni sono fuori dal campo di applicazione dell’ IVA (DPR 633/72). Unico obbligo che è posto a carico del privato venditore è quello di rilasciare una ricevuta che indichi, quantità e tipologia dei beni venduti. Nella ricevuta (rilasciata in duplice copia) ovviamente si fa presente che si tratta di operazione occasionale (articolo 67 TUIR) ed esente da IVA (artt. 1,2,4,5 DPR 633/72.)
Per te Imprenditore acquirente l’acquisto costituisce una passività da portare in contabilità.
Al contrario per il privato venditore la vendita costituisce un’attività che dovrà essere dichiarata e tassata come tale (altri redditi dell’ UNICO).
Se il privato venditore rimane sotto la soglia dei 5000 € l’anno è esente anche dal pagamento delle altre imposte (IRPEF) se invece supera questo limite paga le aliquote previste.
Se poi l’attività non è occasionale ma presenta carattere di continuità (avendo riguardo alla quantità e importo delle transazioni effettuate dal privato ed alla sua organizzazione) il rischio che si corre in caso di accertamento fiscale è che l’Agenzia delle Entrate qualifichi l’attività non come occasionale ma come esercizio di impresa commerciale con le relative conseguenze del caso… (il troppo stroppia)
L’IVA visto che non è stata pagata tu imprenditore non la puoi compensare (IVA attiva/ IVA passiva) se però quel bene lo vai a rivendere essendo attività svolta nell’esercizio di impresa devi calcolarla e il giro ricomincia…...
Adesso complichiamoci ulteriormente la vita…..
Parlando di beni venduti all’interno della C.E. subentra il discorso sull’ IVA intracomunitaria (INTRASTAT che forse già conoscerai).
Riassunta in tre parole la faccenda funziona così (il ragionamento vale per tutta l’area di libero scambio della C.E. ):
se io imprenditore (italiano,francese,polacco) ho intenzione di effettuare operazioni di acquisto/vendita intracomunitaria ( si considerano tali le operazioni che abbiano ad oggetto un trasferimento fisico di un bene da un paese all’altro ) devo comunicare questo intento all’ufficio competente ( Agenzia delle Entrate per l’Italia) dichiarando anche il mio presunto volume di affari.
A questo punto vengo inserito in una banca dati internazionale e posso svolgere tranquillamente le mie operazioni (vendite acquisti) con altre aziende europee accreditate (archivio VIES )
http://www1.agenziaentrate.gov.it/servizi/vies/vies.htm" target="_blank" target="_blank" target="_blank" target="_blank" target="_blank" target="_blank" target="_blank" target="_blank. (da qui si possono controllare le partite IVA degli stati C.E.).
Il principio è che l’IVA va assolta nello stato dove i beni sono destinati. Nella pratica succede che se io per esempio acquisto beni dalla Polonia, il venditore (tu) emette una fattura ad IVA 0%.
Io prendo questa fattura e me la porto in contabilità; successivamente procedo ad integrazione della stessa convertendo la valuta (Zloty/Euro) ed aggiungendo l’imposta secondo le regole italiane ( poniamo lumache quindi IVA al 10%). Stesso discorso a parti inverse se io vendo a te.
Non rientrano in questa categoria le operazioni in cui il cedente o il cessionario siano privati consumatori quindi nel caso tu fossi un privato l’ IVA andrebbe assolta nel paese di origine cioè la Polonia.
Quindi tornando al discorso acquisto di formaggi in Italia e conseguente vendita degli stessi in Polonia se tu compravi da privati italiani l’IVA dovevi assolverla in Italia (quindi IVA non imponibile e niente INTRASTAT, fisco polacco per quanto riguarda la vendita dei suddetti formaggi in Polonia).
Se compravi da aziende agricole l’IVA dovevi assolverla in Polonia seguendo le regole dell' IVA intracomunitaria che ti ho descritto.
In entrambi i casi mi sembra che cascavi bene.
Il discorso IVA intracomunitaria ovviamente vale anche per i rapporti Polonia/Romania.
Mi sà che siamo andati off- topic di brutto…..scusate.
Jason115 ha scritto:A ok ma per quello nn c'è probblema perché i miei suoceri hanno un trattorino fantastico che fresa di brutta maniera
infatti tra un mesetto freseremo il terreno con quello per poi a marzo iniziare tutto il ciclo di concimaZione disinfesta mento e poi di semina ! Il mio dubbio era se un recinto di 2 mt / 2,50 andasse comunque bene per l'allevamento
Dovresti fare analizzare il terreno… personalmente con terreno abbastanza pesante la lavorazione che ho fatto è stata di aratura a 50 in preparazione delle lumache (cosa che faccio raramente perché per le orticole faccio doppio strato 35+70 aratura/ripuntatura mentre per le foraggere ripuntatura a 60 e fresatura con fresa medio-pesante).
Per le recinzioni sono d’accordo con lumacosio almeno togli le tare anche se non risolvi il problema della recinzione perimetrale se il terreno è diviso in due parti.