Salve a tutti, vorrei rivolgere una domanda a chi già produce e alleva lumache, preferibilmente quelle con il metodo Cherasco. Su un appezzamento di 5.000 mq si ipotizza 8 recinti di riproduzione e 12 di ingrasso. Se ipotizziamo i recinti di m 3.00 x 45 m Se facciamo il calcolo dei mq non arriviamo ai 5.000 mq del 'impianto. C'è chi ipotizza di impegnare per i recinti di riproduzione il 25% di tutto impianto ( mq 5.000) e per l'ingrasso il 50% sempre di tutto l'impianto. e rimanere poi spazio per impiantare le colture che servono per alimentare le lumache. Altri di impegnare per la riproduzione il 40% dell'impianto e per l'ingrasso il 60% di tutto l'impianto. Chi ha ragione??? Per cui chi fa questo tipo di allevamento si basa sul lordo o netto di mq? Perchè se parliamo di netto l'impianto è piccolino, per cui i recinti non potranno essere di queste metrature ma più grandi. Se parliamo di lordo, ci può stare, ma come fate i conti, sia di resa( numeri di lumache) che di quadagno? Spero di essere stato chiaro Grazie
reni ha scritto:2. Sappiamo benissimo che anche in Italia, stiamo perdendo punti, "Causa la fretta nel ciclo di produzione" allevando con mangimi e.. POMPANDO COME VACCHE DA INGRASSO le nostre piccole chiocciole. Chiedo, se si potrà mai certificare un prodotto NATURALE in tutti i sensi, così, da arrivare sul mercato come prodotto migliore? Salutando, spero di avere suscitato critiche al positivo e al negativo.
Spiegami un pò cosa intendi per "naturale". Se reputi che i mangimi non siano naturali (e non vedo la sottile differenza dato che sono sempre farine vegetali prodotte da materia prima naturale), allora non dovresti neanche addizionare con ortaggi o verdura extra nei recinti di ingrasso. Se per naturale intendi allo stato brado allora non stiamo parlando di lavoro, ma di hobby. Come quelli che vogliono le uova da ovaiole biologiche e oltre al pascolo verde non danno niente di più. Ovviamente avranno un uovo ogni 10 capi al dì...se sono fortunati! Non si campa con queste cifre.
Ciao Giorgio. Per naturale mi intendo quelle cose prive di lavorazione, prive di lavaggi, magari prive di conservanti. Le verdure che mangiano le lumache dovrebbero crescere fresche fresche nei nostri recinti. Ho mangiato conigli, polli, uova, nostrani e sfido chiunque a dire che sono gli stessi di quelli provenienti da allevamenti intensivi! Ripeto... Oramai abbiamo tutti l'idea che in un anno dobbiamo avere la chiocciola pronta da vendere. Dovremmo tornare indietro un passo e riflettere. Immaginiamoci la bistecca che cuocendo si ritira! Da dove verra? Bene, ora andiamo in montagna dove le mucche pascolano libere.. sicuramente più magre e che producono anche meno latte. Confronto uova delle mie galline con quelle prese al supermercato e ti assicuro che non sono le stesse! Questa ideologia mi è stata inculcata da persone anziane e non solo, addirittura da un allevatore di chiocciole che.. quando gli spiegai di lumache al mercato a 4 €. mi disse; lascia lascia che le comprino, poi si renderanno conto e torneranno alle tue! Sarebbe un discorso mai finito! Grazie comunque dell'attenzione!
Dissento. Tenere le galline, le vacche o chi che sia in carestia per il semplice scrupolo di lasciarle allo stato brado non significa avere un prodotto di qualità. Meno latte non vuol dire più buono. Meno carne non vuol dire che l'animale sia in salute e stia meglio. C'è una differenza abissale tra un allevamento industriale e uno biologico con i giusti alimenti complementari. La carne che si ritrae, che riporti nell'esempio, non la troveresti comunque in un'azienda a conduzione biologica. Un uovo fatto dopo 15gg non sarà migliore di uno fatto ogni giorno, perchè la gallina produce di più quando è nella situazione biologica ideale per farlo. Se le lumache crescono in un anno anziché due avrai una carne di diversa consistenza (forse) ma non di inferiore qualità. I vantaggi dell'allevamento sono proprio di poter controllare quei fattori che limitano la produzione, tra cui la predazione, l'alimentazione insufficiente, e la siccità. Risolti questi fattori, avrai comunque un prodotto di qualità e per giunta in quantità superiori. Ma nulla a che vedere con le produzioni industriali che puntano solo su quest'ultima e sul taglio drastico dei costi di produzione.
Mi sarei potuto immaginare risposte del genere! Comunque siamo quì per scambiarci idee e di conseguenza dobbiamo anche rispettarcele. Resto comunque sulle mie! Grazie.
Ma non la vediamo poi così lontana. Solo che facendo tutte le cose a metodo brado e semi-brado non ci campi di certo. Bisogna pur trovare il compromesso tra quantità e qualità, senza necessariamente finire al supermercato.
Il punto è che spesso si è legati a vecchie concezioni , e una potenziale miglioria per incrementare qualità e produzione viene subito collegato ad un industria e allevamenti intensivi e scarsa qualità globale. Non sempre vale la regola del poco ma buono , la differenza la fa chi sa come agire. E questo vale in ogni ambito.
Esatto. La penso anch'io così. Spesso il tradizionale è inteso come meglio. Ma basta guardarsi in giro per dimostrare il contrario. Un motore a carbone non è più efficiente di uno a benzina.
Io non ho mai detto che le nostre chiocciole debbano essere allevate libere in campagna"allo stato brado", senza averne cura e lasciate al loro destino "sole, acqua, cibo, predatori, ecc. ecc." Ho solamente detto che discordo nell'uso di alimentazioni supplementari per pomparle e tirarle pronte in una sola stagione, rendendomi conto che il guadagno maggiore stà nel lavoro minore! Gli allevatori esperti, sanno benissimo che riuscireste ugualmente con qualche sacrificio in più!