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il mercato elicicolo un vero problema 
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grent83 ha scritto:
il mio problema è stato inserimento riproduttori in ritardo con conseguente estivazione
pozzo guasto, poca vegetazione, inesperienza penso che se li mettevo in autunno guadagnavo
:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:



sarebbe stato sufficiente non farsi prendere dalla frenesia e seguire un protocollo collaudato (qualunque) e seguirlo.. :D

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30/06/2015, 6:49
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lumacosio ha scritto:
Mario59CT ha scritto:
Lumacosio, scusa la domanda forse sciocca, ma ci sono molte versioni in giro, per capire meglio, se io ho un'ettaro, il calcolo va fatto sul terreno effettivamente realizzato a recinti, quindi saranno quelli i 5000-6000 mq, su cui andrò a raccogliere il Kg o il 1,2/1,5 Kg a mq?
Grazie


Io parlo per noi e la nostra esperienza: i conti si fanno sempre e solo sul venduto, non sul raccolto.
i kg raccolti sono sul recinto di allevamento, per farsi una stima. Se per assurdo ti vuoi falciare la vegetazione col trattorino e ti fai dei passaggi da un metro e mezzo del tuo ettaro te ne resta si e no 5000 metri (molto a occhio).

Se ne fai anche 3 kg a metro come fanno qui in nord Europa, ma poi sbagli asciugaura e stoccaggio e un terzo del prodotto in cella frigo va a male, comunque hai fatto 2 kg.

Questa e' la nostra idea, poi ognuno dice la sua, ci mancherebbe..


Hai ragione i soldi in tasca te li mette il venduto, ma gli errori li fai sia che produci 3Kg o 1 solo Kg, quindi se parti da una produzione più alta, sicuramente ne venderai di più.


30/06/2015, 8:40
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Lumacosio, tornando al discorso del prodotto made in italy, su alcuni aspetti ti do ragione, i prodotti italiani un tempo erano veramente made in italy, poi abbiamo attraversato un bel periodo di consumismo e quindi gli scandali di cui tu hai parlato ne sono la prova,
è anche vero che in quest'ultimo periodo sembra ci sia un ritorno ai prodotti più sani, ma non per questo quelli degli altri paesi non lo sono, anzi ogni popolo ha le sue specialità, le sue particolarità, che se mantenute originali sono inimitabili..
Detto questo sul metodo di allevamento che ti porta ad avere i guadagni giusti, in tempi ragionevoli ne possiamo parlare,
allevare solo con vegetazione senza un integrazione di sfarinati o simili mi sembra di capire che non conviene,
se il metodo Cherasco raccoglie dopo 18/24mesi e fa un lavoro immane per spostare etc con tutte le variabili del caso i guadagni considerando l'inesperienza si vedrà tra 4 anni...
il metodo piu giusto qual'è??
è vero che noi abbiamo il clima che forse e lo ripeto forse è il più adatto, ma,
corregimi se sbaglio, se si semina a febbraio/marzo, si immettono i riproduttori a maggio/giugno, nascono le chioccioline a giugno/luglio, quando raccogli questi nuovi nati?? se da noi in Sardegna fa molto caldo e vanno in estivazione forse per un mese, quando riesci ad avere il raccolto dei nati a giugno? quando mangiano se dormono per il caldo??
secondo il metodo Madonita dovresti incominciare a raccoglierli a settembre, ma da giugno a settembre sono 3/4 mesi di estate e di estivazione,quando mangiano?? riescono a ingrassare in due mesi??


30/06/2015, 10:40
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Tornando al discorso di cosa mangiano,
se ingrassano in pochi mesi è grazie all'aggiunta di sfarinati, che cosi diventa l'alimentazione principale??
oppure riescono a crescere in pochi mesi anche con poca aggiunta?
tra i 18/24mesi di cherasco e i 3/4 mesi di Madonita c'è un abisso.....
quindi mia considerazione personale, il metodo Cherasco è troppo lungo e faticoso, il metodo Madonita è troppo breve,
quindi una da solo vegetali, l'altro da quasi solo sfarinati anche se li da nei recinti di vegetali...
altrimenti 12/18 mesi e più di differenza tra i due metodi non si spiega :roll:
è da qui che nasce il discorso del prodotto naturale, il primo metodo andrebbe integrato con il secondo ma i conti non tornano.
che ne pensate voi che avete esperienza???


30/06/2015, 10:53
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lucadex ha scritto:
Lumacosio, tornando al discorso del prodotto made in italy, su alcuni aspetti ti do ragione, i prodotti italiani un tempo erano veramente made in italy, poi abbiamo attraversato un bel periodo di consumismo e quindi gli scandali di cui tu hai parlato ne sono la prova,
è anche vero che in quest'ultimo periodo sembra ci sia un ritorno ai prodotti più sani, ma non per questo quelli degli altri paesi non lo sono, anzi ogni popolo ha le sue specialità, le sue particolarità, che se mantenute originali sono inimitabili..



io parlo della maggioranza del venduto: i prodotti generici. frutta, verdure, carni... spiegami come fa una lattuga italiana ad essere venduta a meno in Polonia con la manodopera a 3 euro all'ora (quando sono tanti) e i km di trasporto refrigerato.. e su una rucola, una lumaca, una bistecca di manzo incrocio dove sta la differenza di qualita'..

poi i discorsi dop, igp, ecc sono un'altra cosa, anche se io ho dei dubbi anche su questo proliferare di bolli e bollini..

chiuso l'ot..

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30/06/2015, 11:33
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il metodo piu' giusto e' uno solo: quello che piu' si adatta al tuo clima. punto.
i delusi ci sono con tutti i metodi possibili e immaginabili e per verificarlo basta scorrere le notizie in rete.



Attentzione a non fare confusioni: il metodo che si va a confrontare deve essere considerato nella sua interezza. in 18-24 mesi i cheraschiani fanno il ciclo, in 3-4 mesi i madoniti fanno l'ingrasso (iniziando a marzo e finendo a ottobre il ciclo e' circa di 7-8 mesi).

Poi c'e' chi le fa andare in capannone e dichiara 3 cicli all'anno, con riproduzione in un edificio e ingrasso a cicli in altri locali. ovviamnete prodotto che difficilmente prendera' la via del mercato fresco.

Noi personalmente abbiamo chiuso iniziando la riproduzione al primo febbraio e tirando su tutto al principio di ottobre.

Un'altra via di mezzo e' quella proposta dall'utente Helix, che ha una bella azienda, se non erro dando integraziione di sfarinati all'inizio e poi finendo a vegetali chiudendo in un anno e poco piu' circa.

secondo me la differenza sta nel come e quando si da il mangime.

dandolo ad libitum, ossia fin che la mattina dopo non se ne vede di avanzato, la mia idea e' che piu' le chiocciole crescono, piu' aumenta il fabbisogno giiornaliero di alimento, piu' ne mangiano. quindi avrai un'accelerazione della crescita e una preponderanza del mangime.

Noi preferiamo dare mangime adesso che sono grosse come un pisello, diciamo ancora per un mese, e poi calare progressivamente sostituendo con trinciato fresco di girasole, che alla fine, stando alle impressioni di diversi clienti, da una differenza di qualita' finale.

c'e' da dire che noi abbiamo diversi seminativi da sfruttare e il relativo parco macchine, se uno deve meccanizzarsi e acquisire terreni di proposito gli conviene dare il mangime, a meno di occasioni clamorose.

c'e' anche da dire, tanto per riallacciarsi al post di prima, che oggi non e' nemmeno cosi' scontato trovae chi sappia sentire al palto la differenza tra una lumaca allevata a solo verdura, una mista, e una in batteria a solo mangime..

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30/06/2015, 11:48
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condivido,
sui prodotti generici è cosi.
Sul resto del mio messaggio cosa pensi, visto che il metodo di allevamento e quindi ciò che mangiano le lumache fa differenza sulla qualità?


30/06/2015, 12:09
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Noi abbiamo chiesto a diverse persone, dalla massaia al cuoco professionista, di fare le famose due pentole comparative, senza dire all'assaggiatore quale una e quale l'altra, o assaggiando direttamente sapendo quale una e quale l'altra.

Alcuni hanno notato differenza, altri no.

Io, che so di non avere un palato sensibile, in termini di gusto non ho sentito differenze enormi, buone le nostre, buone le polacche a preponderante almentazione a mangime, leggermente piu' un retrogusto di erbaceo sulle nostre, e una maggiore consistenza delle carni. Gia' la moglie invece ha sentito differenze molto percepibili, secondo lei.

Il bandolo e' che a fare senza mangimi costa piu' tempo, lavoro e fatica, quindi devi trovare il cliente che apprezzi e remuneri il tuo sacrificio.

se devi produrre per il sughificio Mario Rossi tantovale che dai giu' mangimi e la finisci li'...

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30/06/2015, 12:38
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Ma il mangime specifico cosa incide, quanto costa e dove si può trovare sopratutto.


30/06/2015, 12:51
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indicativamente sui 50-60 o piu' cent al kilo.

incide in base a quanto ne dai. in genere qui i "vecchi" considerano per tonnellata di prodotto vendibile tra 800 e 1000 kg di mangime. ed e' un dato abbastanza confermato un po' da tutti. se aumenti il verde, coltivato o apportato dall'esterno che sia, diminuisci l'incidenza del mangime.

Noi ce lo facciamo coi nostri cereali, anzi, appena finiti gli ultimi 4 quintali di soia argentina che ho in magazzino, uso la mia coltivata. e ci costa mal contato sui 35-40 cent a chilo finito di materie prime, lavoro, corrente e tutto.

Se no cerca in rete, che di rivenditori ce ne sono.

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30/06/2015, 12:56
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