Giustissimo, io per biologico intendevo solamente dire cresciute come in natura e nutrite con vegetali naturali, senza aggiunta di sostanze artificiali. E comunque, perchè non farsi poi certificare dal Mipaf? Io voglio puntare alla qualità piuttosto che alla quantità, anche se questo andrà ad influire sui ricavi. Vorrei davvero arrivare ad avere un prodotto di nicchia che si differenzi dai prodotti dozzinali, come me la pensano tanti altri allevatori.
Insomma, io non voglio vendere i miei prodotti al dettaglio a 5/6 euro il chilo perchè, per come la vedo io sto offrendo un prodotto di scarsa qualità, non potrebbe essere altrimenti (in Italia). Inoltre andrei a "rovinare" il mercato di un prodotto particolare che per ottenerlo bisogna sudarsi 50 camice!
Per quanto riguarda gli OGM, sono d'accordo con te Lumacosio, il prodotto finale pare il medesimo e al momento non sembrano esistere rischi correlati (esempio stra-esagerato: negli anni 60/70 si utilizzava e maneggiava l'amianto come se fosse la cosa più naturale del mondo
), al momento della vendita però, io credo che se si debba vendere una cassetta di prodotti biologici, o meglio, naturali e un'altra con gli stessi prodotti ma che riportano la scritta OGM, credo che avrei qualche difficoltà in più nel piazzarli anche se alla vista sono uguali. L'alternativa sarebbe spacciarli come naturali o meglio ancora senza dare alcuna informazione al consumatore.
Sarò un pò bigotto io, ma questo tipo di idea non mi piace, io voglio essere sicuro di ciò che offro e voglio che le stesse persone tornino da me e che sappiano cosa stanno mangiando.
Per questo motivo porto molti dei miei clienti visitare l'impianto, perchè ci tengo che vedano da dove arriva ciò che porto loro da mangiare. (mannaggia che prolisso che sono!
)
Per tornare al ciclo di 8 mesi, ribadisco, secondo me non è fattibile in Piemonte con un allevamento a cielo aperto. Spero di essere smentito dai fatti..(poi nel caso si riparlerà di qualità).