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Dubbi redditivita' allevamento
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giorgiomanieri
Iscritto il: 19/04/2015, 20:18 Messaggi: 394 Località: Cagliari
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HelixFelix ha scritto: Costituzione società, costi commercialista, adempimenti, etc.: 5.000 euro Se fai scrittura privata e registro in Agenzia delle Entrate e la pratica la fai da te alla Camera di Commercio non spendi neanche 300€, il commercialista ti chiederà sui 600€ annui per la contabilità e la dichiarazione dei redditiAcquisto terreno (ben che vada): 30.000 euro Il prezzo è realistico, ma c'è anche la possibilità di affittare a costi più bassiFabbricazione edificio polifunzionale (anche prefabbricato in legno per stare abbottonati) per gestione attività: 20.000 euro Anche qui c'è la possibilità di affittare un locale già pronto a costi inferiori, circa 600€ al mesePozzo, pompa e cisterna: 5.000 euro Sempre che il terreno non sia già irriguo, in tal caso le spese sono sui 500€ annuiImpianto di irrigazione: 10.000 euro Direi meno della metà, 4.000€ fai un ettaro full optional e doccia personale Trattore (ino) e attrezzaggio: 20.000 euro E' inutile per l'elicicoltura, paghi un contoterzista e ti fa le 2 lavorazioni all'anno che ti occorrono. Spesa 200€ annuiCella frigorifera: 8.000 euro La trovi a 4.000€ usataDotazioni informatiche, sito web e promozione: 5.000 euro Vuoi i server Nasa? Max 1.000€Materiale recinzione perimetrale: 5.000 euro il costo medio è di 7€ a metro lineare, un ettaro avrà si e no 300m di recinzione in funzione della forma del lotto. Quindi non più di 3.000€Materiale recinzioni interne: 9.000 euro Come sopraProtezione antigrandine: 10.000 euro Qui non ti so aiutare, non abbiamo considerato l'idea di coprire con la rete antigrandine, ma con quella antiuccelli e il costo si aggira sui 4.000 € a ettaroProdotti disinfestanti: 2.000 euro Clorpirifos per 200€ esagerando!Prodotti semina specializzata: 1.000 euro Unico valore realistico Riproduttori: 9.000 euro Fai anche 12.000€Gabbie spurgatura: 1.000 euro Non quantificabile. Si possono costruire fai da te e spendi 200€ per tutto il raccoltoCosto manodopera (medio, specializzata e non): 20.000 euro /anno Questo è soggettivo, se non vuoi metterci un dito nell'attività forse è una cifra giusta.TOTALE: 160.000 euro Totale mio: 108.600€ (considerando anche l'acquisto del terreno e la pompa col pozzo
_________________ Giorgio Manieri Amministratore | Karalis lumache soc. agricola
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24/08/2016, 11:41 |
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HelixFelix
Iscritto il: 24/08/2016, 9:35 Messaggi: 7 Località: Torino
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Ciao Giorgio, non sono completamente d'accordo con la tua analisi cifre, ma non vorrei iniziare una polemica su qualche migliaia di euro. Penso che a seconda della zona e a seconda di come uno vuol portare avanti l'attività le cifre possano facilmente variare del +/- 20%. Già solo la forma societaria (s.r.l. nella mia analisi) e la visibilità web (per sviluppi futuri) possono portare a 10.000 euro di differenze... Poi il trattore e l'edificio fanno il resto. Qui inoltre grandina praticamente tutti gli anni, quindi l'antigrandine è d'obbligo, pena la riduzione di almeno 20-30% delle piccole...
Tuttavia ti ringrazio moltissimo per l'analisi attenta e puntuale, che come mi aspettavo porta a cifre di investimento superiori ai 100.000 euro per iniziare (e non a cifre da 30/40.000 che si leggono in giro per il web). Penso e ritengo che chi vuole intraprendere seriamente un allevamento debba essere ben informato dei capitali necessari, altrimenti qualcuno potrebbe pensare che con 40.000 euro di introiti l'anno l'investimento si ripaghi in 1-2 anni e non essere dunque pronto e coperto a gestire ulteriori spese.... e invece non è assolutamente così...
Ciao e buona giornata!
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24/08/2016, 12:02 |
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Gndnbl
Iscritto il: 01/01/2016, 15:21 Messaggi: 23 Località: Brescia
Formazione: Tanta in ambito Industriale, poca in Agricoltura ,,,
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giorgiomanieri ha scritto: Direi che sono esagerati. Per un ettaro di allevamento abbiamo investito poco più di 35.000€, considerando che abbiamo recintato per 2 ettari di terreno e impiantato un frutteto, orto e irrigazione indipendente per tutte e tre le attività. Siamo alla fine del primo anno e per il secondo prospettiamo una spesa di altri 15.000€, speriamo di chiudere a Dicembre con la raccolta delle bordate già da quest'anno. E' vero che il clima è più mite, ma in ogni caso le stime che hai riportato sono davvero gonfiate. Te lo dico con fatture e conti in mano. Ciao a tutti! Io seguo questo forum da circa un anno e penso di iniziare l'anno prossimo su terreno di proprietà di 1 ettaro (qui nel bresciano se il terreno agricolo è un seminativo irriguo di buona qualità in zona pianeggiante i prezzi partono da almeno 90-100 k€ per un ettaro e chiaramente questo costo dovrebbe sommarsi a quanto sotto ...... mentre l'affitto si aggira sui 1300-1500 € anno PAC compresa) Concordo abbastanza con le cifre di Giorgiomanieri anche se dal mio business plan personalmente aggiungerei altri 15k euro per un totale di 50.000 eurini. È insindacabile che ognuno fa come vuole, ma io al primo anno non prevedo di costruire alcun ufficio o altro, prendo in affitto; non prevedo l'acquisto di alcun macchinario utilizzando i terzisti che ci sono in giro a prezzi competitivi (se dovesse andare male meno ho investito meglio sarà .... io almeno la penso così!). Opterò anche io per la cella frigo positiva in quanto la ritengo necessaria per una molteplicità di ragioni (è facile da realizzare senza doverla per forza acquistare e comunque con la stessa cofra ci si può costruire una cella molto più grande di quelle in commercio .....) Un saluto a PALIO99 anche lui bresciano
_________________ "Una Nazione che si tassa nella speranza di diventare florida è come un uomo in piedi in un secchio che cerca di sollevarsi tirando il manico"
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25/08/2016, 9:31 |
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HelixFelix
Iscritto il: 24/08/2016, 9:35 Messaggi: 7 Località: Torino
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Beh, effettivamente se il costo del terreno è così elevato l'opzione affitto è da tenere in assoluta considerazione... Per il resto, il locale che intendevo io era per lo stoccaggio, la spurgatura, i frigo, il ricovero attrezzi, etc. Non per ufficio... Considerando che le condizioni di umidità e temperatura devono essere ben precise, pena maggior probabilità di mortalità in stoccaggio, ritengo sia necessario avere un locale adeguato e vicino all'allevamento, tenuto opportunamente sotto controllo (in fin dei conti la "ricchezza" dell'allevatore per 3-4 mesi all'anno è tutta lì). Sono e rimango dell'idea che per partire con un'attività così delicata e con così tante variabili e rischi associati sia necessario investire al massimo per cercare di evitarne quanti più possibile e arrivare alla fine dei due anni di avviamento (e di duro lavoro) con qualche certezza in più di successo. Ritengo sia anche per questo motivo che molti falliscono: cercano di evitare spese e costi dove invece essi sono necessari, rischiando di buttar via anche i "pochi" soldi investiti..
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25/08/2016, 9:57 |
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Gndnbl
Iscritto il: 01/01/2016, 15:21 Messaggi: 23 Località: Brescia
Formazione: Tanta in ambito Industriale, poca in Agricoltura ,,,
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HelixFelix ha scritto: Sono e rimango dell'idea che per partire con un'attività così delicata e con così tante variabili e rischi associati sia necessario investire al massimo per cercare di evitarne quanti più possibile e arrivare alla fine dei due anni di avviamento (e di duro lavoro) con qualche certezza in più di successo. Ritengo sia anche per questo motivo che molti falliscono: cercano di evitare spese e costi dove invece essi sono necessari, rischiando di buttar via anche i "pochi" soldi investiti.. Concordo con te sulla delicatezza del lavoro e sul fatto che molti fallimenti siano legati a questioni di sotto valutazione dei rischi e dell'impegno, ma converrai anche tu che se pur con il massimo impegno profuso in due anni l'attività non dovesse decollare (anche solo per problematiche non a carico dell'allevatore) aver investito molto significa perdere tutto .... Rispetto il tuo punto di vista, personalmente però (per senso pratico e per esperienza nel settore industriale da cui provengo da più di 20 anni) ritengo che prima debba essere assodata la certezza/continuità/remunerabilità del lavoro, poi pian piano ci si attrezza al meglio. È come se una persona che intenda misurarsi nell'industria investa in capannone, macchinari nuovi e quant'altro senza avere la certezza di un solo cliente "certo e sicuro" che gli consenta di ammortizzare l'investimento in un arco di tempo breve. Ripeto: rispetto il tuo punto di vista e ti faccio il migliore "in bocca al lupo!"
_________________ "Una Nazione che si tassa nella speranza di diventare florida è come un uomo in piedi in un secchio che cerca di sollevarsi tirando il manico"
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25/08/2016, 10:15 |
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HelixFelix
Iscritto il: 24/08/2016, 9:35 Messaggi: 7 Località: Torino
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Certo, più alto è l'investimento e più si rischia (in termini assoluti ovviamente). I clienti indubbio che bisogna averli, prima di produrre! Quindi sia Cherasco che Madonita, che si impegnano all'acquisto a prezzi di ingrosso, sono un'ottima soluzione che evita almeno il rischio dell'invenduto e invoglia a mio avviso tantissimo a investire nel settore. Poi ovviamente più si riesce a crearsi un proprio giro e meglio è, per tutti direi! E' bello avere più idee e confrontarsi... d'altra parte è l'intento del forum
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25/08/2016, 11:23 |
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Dpronny
Iscritto il: 07/11/2017, 16:50 Messaggi: 10
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Alla fine perché nessuno ha più di 2 ettari?
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07/11/2017, 21:51 |
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giorgiomanieri
Iscritto il: 19/04/2015, 20:18 Messaggi: 394 Località: Cagliari
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Dpronny ha scritto: Alla fine perché nessuno ha più di 2 ettari? Qualcuno con più di 2 ettari esiste, forse non qui sul forum. In ogni caso maggiore è la superficie, maggiore è il rischio biologico. Può essere una batteriosi o un attacco parassita e perdi tutta la superficie coltivata. Con dimensioni inferiori il rischio cala ed è anche più gestibile un intervento repentino in caso di necessità.
_________________ Giorgio Manieri Amministratore | Karalis lumache soc. agricola
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08/11/2017, 2:25 |
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Dpronny
Iscritto il: 07/11/2017, 16:50 Messaggi: 10
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Sull'indoor invece cosa mi dici? Tanti sembrano tenersi lontani da Geo Nature
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08/11/2017, 3:16 |
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giorgiomanieri
Iscritto il: 19/04/2015, 20:18 Messaggi: 394 Località: Cagliari
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I miei dubbi sull'indoor riguardano la qualità del prodotto. Le aziende vogliono un prodotto di qualità. Una lumaca allevata artificialmente in uno spazio chiuso non ha gli stessi valori di una allevata all'aperto. Se la bava prodotta ha una bassa concentrazione di mucopolisaccaridi verrà quotata meno dall'acquirente che la trasforma. Considerando i costi di gestione indoor maggiori, non so a quel punto quanto convenga. Penso che il business della bava di lumaca possa essere un buon arrotondamento per il reddito dell'elicicoltore che ha già un impianto outdoor a regime. Stessa cosa per il caviale. Basare un business plan solo su questi due prodotti di nicchia non mi pare una strategia vincente, considerando che sono già di per sé nuovi del mercato
_________________ Giorgio Manieri Amministratore | Karalis lumache soc. agricola
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08/11/2017, 9:55 |
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