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CHERASCO VS MADONITA : Facciamo un confronto costruttivo
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mrtribal
Iscritto il: 01/06/2015, 14:02 Messaggi: 37 Località: Roma
Formazione: Ingegnere Informatico
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Sì ragazzi, mi riferivo alla resa in carne, sia per la macellazione/industria conserviera che per la cottura in cucina del prodotto finale. In entrambi i casi, infatti, se la resa è bassa lo è anche la consistenza della carne e, per es., in fase di cottura la chiocciola perderebbe una alta % di peso. Quindi la mia domanda è: gli acquirenti, sia in italia che all'estero, sia all'ingrosso che al minuto, dispongono di particolari strumenti per valutare questa resa, fanno affidamento alla loro esperienza o in generale non se ne preoccupano al fine della contrattazione del prezzo? Se la resa in genere non viene presa in considerazione nella formazione del prezzo e quindi i prezzi sono molto simili tra madonita e cherasco (perdonate la semplificazione), al netto del mangime (circa 3000 euro all'anno), mi spiegate perchè un allevatore dovrebbe sposare il metodo cherasco (che ha tempi di produzione lunghissimi e un inefficiente uso del terreno)?? Continua ad esserci qualcosa che non mi torna... Fare chiarezza su questa cosa secondo me è fondamentale: determina, infatti, le dimensioni dell'investimento iniziale e dei ricavi netti annuali.
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15/07/2015, 12:00 |
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Kjeldhor
Iscritto il: 25/02/2014, 11:47 Messaggi: 136 Località: Safi - Marocco
Formazione: Agrotecnico
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mrtribal ha scritto: Se la resa in genere non viene presa in considerazione nella formazione del prezzo e quindi i prezzi sono molto simili tra madonita e cherasco non ti seguo, perchè i prezzi dovrebbero essere simili se non conto la resa? soprattutto considerando che tu scrivi mrtribal ha scritto: La qualità del prodotto cresciuto lentamente con in prevalenza alimenti vegetali è inoltre molto alta, in grado di spuntare prezzi internazionali più forti ora a prescindere dalla differente qualità dei due metodi che è una diatriba che va avanti da un po', chi produce con Cherasco immette con un prezzo più alto anche perchè fa pagare (giustamente) il tempo in più che ci ha messo per arrivare al prodotto, poi sta al consumatore decidere se vuole spendere di più per quella lumaca piuttosto che per un altra (e qui sarò cinico, ma non è più una questione di qualità ma di quanto uno è bravo a vendere il prodotto) poi ti potrei rigirare la tua considerazione: è OVVIO che se i due metodi esistono entrambi, vuol dire che funzionano entrambi e possono portare a reddito entrambi, poi sta a vedere se tu imprenditore capisci quale dei due si adatta meglio alla tua situazione, che può essere sia un discorso di gestione dell'allevamento (stai in lapponia quindi sei obbligato a farle al chiuso) o anche un discorso di vendita (scopri che nel tuo paese son tutti palati fini, che mangiano lumache 1 volta al mese ma son disposti a darti 20€/kg se le raccogli la mattina dall'orto di lattuga)
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15/07/2015, 12:42 |
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lumacosio
Iscritto il: 05/02/2014, 22:35 Messaggi: 2804 Località: Żyznów (Polonia) Oleggio Castello (Novara)
Formazione: geometra sulla carta, agricolo nei fatti
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secondo me la differenza in % di peso sulla trasformazione e' sensibile (ammesso che ci sia differenza e che ci siano veramente seri ed approfonditi studi e dati non di parte sul tema, cosa di cui dubito molto) solo su quantitativi alti.
ne esistono metodi di controllo che non siano la propria esperienza. in generale per quel poco che ho potuto notare dai trasformatori il parametro e' di 1 a 4 tra vivo e macellato.
quindi, sempre per quel poco che so, per la determinazione del prezzo alla trasformazione e al grossista poco importa come hai allevato, ma interessano il prezzo, la provenienza e la qualita' visiva in primo luogo e organolettica in seconda battuta.
se invece parli di conferimento al settore horeca, commercio al dettaglio o consumatore gia' i parametri si spostano, anche se al momento non di molto. Abbiamo incontrato operatori che hanno guardato solo il prezzo, altri che hanno chiesto una campionatura di degustazione, altri che semplicemente non le hanno volute perche' di produzione estera (uno solo in verita')..
Il discorso quindi e' quello che gia' si e' fatto: dipende da chi sara' il tuo sbocco. il premiato sughificio Mario Rossi vorra' roba da prezzo, la casalinga di Voghera una lumaca buona che non sia gommosa.
Riguardo al quesito devi vedere diversi parametri per ogni metodo, dal cherasco all'industriale passando per tutto quello che offre il mercato:
quanti hanno iniziato e fallito? quanti hanno realmente ottenuto quello che i vari promoter promettono? quantita' e tempi di ottenimento del prodotto? quanti usano nel loro areale di produzione il metodo scelto nel dettaglio e non lo hanno invece modificato a loro uso e consumo?
Inoltre devi valutare la tua singola situazione. lavori? lo fai a tempo pieno? hai necessita' di periodi in cui devi staccare? l'azienda e' a solo ed esclusivo indirizzo elicicolo?
Un metodo cheraschiano modificato (senza lo spostamento dei piccoli) consente di staccare con meno difficolta' di un metodo che prevede la somministrazione di mangime tutti i giorni, quindi puoi pensare ad integrare con altre attivita'/coltivazioni, tanto per farti un esempio buttato li..
_________________ Non aver paura dei furbi , ma attento agli ignoranti.
Tutti crescono giocando coi trattori. I piu' fortunati non smettono mai
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15/07/2015, 12:57 |
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grent83
Iscritto il: 15/08/2011, 9:10 Messaggi: 313 Località: catania
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io vorrei seminare a settembre inizi,, introdurre riproduttori meta ottobre e levarli a dicembre per maggio giugno posso bordare il prodotto nutrendolo con bietola dove sbaglio
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15/07/2015, 15:53 |
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mrtribal
Iscritto il: 01/06/2015, 14:02 Messaggi: 37 Località: Roma
Formazione: Ingegnere Informatico
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lumacosio ha scritto: Inoltre devi valutare la tua singola situazione. lavori? lo fai a tempo pieno? hai necessita' di periodi in cui devi staccare? l'azienda e' a solo ed esclusivo indirizzo elicicolo?
Un metodo cheraschiano modificato (senza lo spostamento dei piccoli) consente di staccare con meno difficolta' di un metodo che prevede la somministrazione di mangime tutti i giorni, quindi puoi pensare ad integrare con altre attivita'/coltivazioni, tanto per farti un esempio buttato li.. Grazie, questa è un'osservazione molto importante per me, perchè in effetti per i primi 2-3 anni avrò bisogno di staccare di più (ho un lavoro full time che lascerò soltanto quando l'allevamento mi consentirà di vivere dignitosamente...anche se non vedo l'ora che il mio sogno si realizzi! ). Approfitto della tua disponibilità, lumacosio, per farti una domanda proprio sul cheraschiano modificato: dato che i tempi di crescita sono più lunghi, si rischia che la convivenza tra adulti e piccoli duri di più e che quindi si riduca drasticamente la disponibilità di cibo per i piccoli? Grazie!
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15/07/2015, 21:30 |
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lumacosio
Iscritto il: 05/02/2014, 22:35 Messaggi: 2804 Località: Żyznów (Polonia) Oleggio Castello (Novara)
Formazione: geometra sulla carta, agricolo nei fatti
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Non sono la persona piu' adatta per rispondere, in quanto riproducendo al chiuso immettiamo i piccoli su recinti vergini.
Io opterei per dare uno spolvero di mangime fin che sono piccole, dopo che hai tolto i riproduttori, per dare loro uno sprint iniziale, poi lo diminuirei. Piu' riesci a essere costante con le somministrazioni meglio e' e migliore sara' il risultato. considera che comunque nel protocollo Cherasco e' prevista l'integrazione con vegetali (girasole) portato dall'esterno.
_________________ Non aver paura dei furbi , ma attento agli ignoranti.
Tutti crescono giocando coi trattori. I piu' fortunati non smettono mai
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15/07/2015, 23:06 |
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dannyb
Iscritto il: 10/06/2015, 8:46 Messaggi: 60 Località: Sud Italia
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Scusate se latito, ma ultimamente ho diverso lavoro da sbrigare e il tempo è sempre davvero molto poco:
x mrtribal: guardiamoci in faccia: a occhio nudo riconosci una lumaca nutrita a mangime e una nutrita a vegetali? Non credo. La differenza potrebbe farla il sapore, ma se si distribuisce il mangime con la testa e soprattutto se si intensifica la distribuzione nei primi due mesi di vita dell'animale, sfido chiunque a notare la differenza. L'unica grande differenza sta nei tempi di raccolta. Una lumaca integrata a mangime (soprattutto concentrato nel periodo della crescita iniziale) può essere raccolta dopo 5/8 mesi dalla nascita, il che ti consente di chiudere il ciclo con un raccolto all'anno. E' sempre una questione di tipo economico.
Per ciò che concerne la resa della carne, mi risulta che l'unica variante possa essere l'acqua, ovvero quanta acqua è contenuta nella carne e quindi quale sarà la resa dopo la cottura. Ebbene, se la lumaca viene spurgata e asciugata per un totale di 3 settimane almeno, la lumaca si "asciuga" in modo naturale e quindi il suo peso è un peso reale. Diverso è il discorso se chi vende le chiocciole le vende "spacciandole" per spurgate e spurgate non sono. Il peso appena raccolte può essere anche di un 25/30% in più (l'acqua appunto) che diminuisce dopo il periodo di spurgatura e asciugatura.
Quindi ricapitolando, il prezzo lo fa il marketing e, ovviamente, la qualità della carne (che sia mista vegetali/mangime o solo vegetali è indifferente). Il cliente torna da te se gli dai un buon prodotto. Il fatto che le lumache allevate a vegetali costino di più sul mercato mi fa pensare che sia solo una questione "marketing" per vendere più caro degli altri perchè non puoi garantire al cliente finale che quello che dici è vero... ognuno tira l'acqua al suo mulino.
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16/07/2015, 9:17 |
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dannyb
Iscritto il: 10/06/2015, 8:46 Messaggi: 60 Località: Sud Italia
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Per quanto riguarda le recinzioni, io quoto mille volte un telo da pacciamatura affondato nel terreno, senza lamiere esterne e senza nessun'altra recinzione anti nemici. Il motivo è che puoi mettere quello che vuoi ma non potrai mai bloccare completamente l'ingresso di topi o insetti camminatori. Io ho fatto un piccolo recinto di ingrasso con quel sistema e non ho problemi. Tenete conto che parliamo di un ciclo annuale dove cioè ogni anno "resettiamo" l'impianto e ripartiamo da zero con derattizzanti e veleni vari. Casomai io ho il problema opposto: con il sistema antifuga per evitare la fuoriuscita di lumache, anche gli altri animali non riescono a uscire dal recinto . Le lucertole per esempio, sembrano non gradire il composto e non riescono ad attaccarsi alla tettoia di legno per riuscire a uscire. In sostanza ... possono entrare facilmente ma non escono più.
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16/07/2015, 9:24 |
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lumacosio
Iscritto il: 05/02/2014, 22:35 Messaggi: 2804 Località: Żyznów (Polonia) Oleggio Castello (Novara)
Formazione: geometra sulla carta, agricolo nei fatti
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nelle chiocciole a forte alimentazione di concentrato non hai mai notato un guscio piu lucido e "accattivante"?
qui e' un po' una costante che gli esportatori usano come parametro per svilire la tua merce..
per il resto mi trovi d'accordo, anche se la lamiera ci ha salvato la ghirba con i castori (che da voi non ci sono)
a dirti la verita' talpe e sorci mi sembrano abbiano difficolta' ad entrare. girano su e giu' ma di una decina di talpe solo 2 sono entrate (acchiapppate al volo)..
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16/07/2015, 10:33 |
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grent83
Iscritto il: 15/08/2011, 9:10 Messaggi: 313 Località: catania
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vediamo le foto ma come lo fissi il telo da pacciamatura il vento
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16/07/2015, 10:49 |
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