|
Autore |
Messaggio |
Abbardente9
Iscritto il: 30/01/2017, 22:41 Messaggi: 13
|
Salve, piacere, sono nuovo in questo forum . Avrei un dubbio per quanto riguarda la distillazione di vino. Ho recentemente acquistato un alambicco in rame a serpentina da 10 litri. Ho provato a distillare circa 7 litri di vino nero. Ho avuto problemi per quanto riguarda il taglio delle teste in quanto il distillato è iniziato a fuoriuscire a una temperatura di circa 81/82 c°. In totale ho raccolto circa 1 l di distillato. Per il momento non ho intenzione di berlo visto il problema, lo ridistillerò assieme alla prossima cotta. A cosa può essere dovuto? Potrebbe essere dovuto al tempo di raggiungimento della temperatura ( troppo lentamente o troppo velocemente, per arrivare a 80 c° ci ha messo un'ora / un'ora e mezzo )? Grazie a chiunque mi risponderà
|
30/01/2017, 23:00 |
|
|
|
|
Umbosky
Iscritto il: 26/12/2015, 18:04 Messaggi: 71
|
Mmmhhhh.... Strano.... Come prima cosa ovviamente consiglierei di verificare la precisione del termometro..... Nel seguito della distillazione a che temperatura sei arrivato? Che vino hai distillato? Possibile che non contenga alcol metilico? il fatto di esserci arrivato lentamente è positivo, piu si fanno le cose lentamente e meglio è. L'elmo è stato fissato bene in maniera ben ermetica? Magari i primi vapori hanno sfiatato da qualche micro perdita... Altre idee non mi vengono...
|
30/01/2017, 23:33 |
|
|
Abbardente9
Iscritto il: 30/01/2017, 22:41 Messaggi: 13
|
Grazie per la risposta Umbosky Ho distillato vino industriale dato da un amico che ha una enoteca. Per quanto riguarda il termometro ho provveduto proprio stasera a comprarmene uno digitale per essere un po' più sicuro (devo ancora provarlo). Ho raccolto il "cuore" sino a una temperatura di circa 94/95c°, poi ho iniziato ad avvertire odore/gusto poco gradevole e ho raccolto le code arrivando a più o meno 100c° e mi sono fermato. Il dubbio sulla dispersione è venuto anche a me perché dalla chiusura della caldaia perde condensa, cioè la condensa che si forma all'interno della caldaia anzi che "ricadere" all'interno fuoriesce dalla chiusura...Qundi ho pensato che magari i primi vapori che si sono formati non abbiano fatto in tempo a raggiungere la serpentina, ma si siano condensati all'interno della caldaia fuoriuscendo poi dalla chiusura
|
30/01/2017, 23:50 |
|
|
baroreddu
Iscritto il: 06/02/2012, 17:30 Messaggi: 772 Località: provincia di sassari
|
ti sei già dato la risposta vedi di fare in modo che non ci sia nessuno sfiato di vapore da nessuna parte e controlla chwe il termometro sia tarato giusto
quando si faceva "s'abbardente" nei cuiles e si usavano certi bidoni senza chiusure ermetiche, non si avevano problemi con il metanolo......gran parte dei vapori tossici e buoni finivano nell'aria!!
|
31/01/2017, 14:52 |
|
|
Abbardente9
Iscritto il: 30/01/2017, 22:41 Messaggi: 13
|
Perfetto, grazie mille per le risposte, cercherò di rendere l'alambicco più ermetico
|
31/01/2017, 15:01 |
|
|
Wil
Iscritto il: 21/03/2014, 11:58 Messaggi: 158
|
Nella preparazione del brandy, solitamente si esegue una doppia distillazione. Non so se per questioni di qualità o di sicurezza. Per il cognac per esempio si ottiene prima un distillato in circa 10 ore, a circa 30° alcolici, che poi viene ridistillato fino ad ottenere un liquido molto alcolico, intorno ai 70°. Infine, conclusa la maturazione in botte, si aggiusta il grado alcolico a circa 40°.
|
31/01/2017, 16:30 |
|
|
Abbardente9
Iscritto il: 30/01/2017, 22:41 Messaggi: 13
|
Penso che venga ridistillato per raffinarlo, quindi per avere un prodotto di maggiore qualità. Il brandy e il cognac però per essere tali devono avere un periodo di invecchiamento preciso, a me interessa una semplice acquavite che lascerò a riposo semplicemente un paio di mesi giusto per farla assestare un po'. L'unico dubbio che avevo riguardava il fatto del taglio delle teste che appunto non ho fatto vista la temperatura dalla quale ho iniziato a raccogliere il distillato, problema dovuto probabilmente alle dispersioni che ho nell'alambicco.
|
31/01/2017, 16:52 |
|
|
Umbosky
Iscritto il: 26/12/2015, 18:04 Messaggi: 71
|
Ci sono alambicchi che hanno l elmo che si incastra all esterno del collo della caldaia e altri che si incastrano all interno. I primi possono presentare il problema che dici tu, se non si incastrano perfettamente c'è il rischio che il liquido che si condensa sull elmo possa colare all esterno. Non pensare nemmeno a stringerlo e bloccarlo con qualsiasi tipo di marchingegno perche se poi si ottura il tubo e non hai una valvola di sicurezza potrebbe andare pericolosamente in pressione. La dilatazione termica dovuta al riscaldamento della caldaia dovrebbe sigillare a sufficienza l elmo ma e possibile che questo non succeda. Da pochi litri di vino comunque sono pochi cc che escono prima dei 78 gradi quindi probabilmente è quella la causa della tua "testa sparita". Per inciso magari interessera qualcuno sapere come sigillare gli alambicchi il cui elmo si incastra all interno del collo. In quel caso è molto facile che il vapore possa sfiatare da microaperture. Una tecnica usata dai nostri nonni era fare una pappetta con solo farina ed acqua e versarla nello spazio tra collo ed elmo con un cucchiaio. Riscaldandosi la caldaia la pappetta si solidifica e sigillera perfettamente il collo e se anche ne dovesse cadere un po in caldaia certo non è nulla di tossico. Avendo una moglie celiaca mi ero anche posto il problema se il glutine potesse in qualche modo passare nel distillato ma un po di ricerche su internet mi hanno tranquillizzato in merito, il glutine non passa. Così ...tanto per parlare... di cognac e brandy non me ne intendo ma di solito l unica ragione per cui si rendono necessarie distillazioni multiple è quando si vuole alzare la gradazione del distillato. A volte se la materia prima ha gradazione bassa anche il distillato può presentare una gradazione troppo bassa, in quei casi procedendo ad una seconda distillazione la si va ad alzare.
|
01/02/2017, 22:50 |
|
|
Abbardente9
Iscritto il: 30/01/2017, 22:41 Messaggi: 13
|
Esatto ho proprio il primo tipo di alambicco che hai descritto. Anche io utilizzo acqua e farina per cercare di evitare dispersioni, anche se non è molto utile visto che il liquido che cola esternamente dopo un po' rimuove "l'impasto". grazie per i chiarimenti. Allego la foto dell'alambicco
Allegati:
IMG_20170201_222450.jpg [ 90.85 KiB | Osservato 1777 volte ]
|
01/02/2017, 23:28 |
|
|
baroreddu
Iscritto il: 06/02/2012, 17:30 Messaggi: 772 Località: provincia di sassari
|
Non pensare nemmeno a stringerlo e bloccarlo con qualsiasi tipo di marchingegno perche se poi si ottura il tubo e non hai una valvola di sicurezza potrebbe andare pericolosamente in pressione. per umboski; e perche dovrebbe otturarsi il tubo? lo sai che il termometro posto in testa del vapore, oltre a misurare la temperatura del vapore, serve anche per vedere se il tubo è otturato?
|
01/02/2017, 23:51 |
|
|
Chi c’è in linea |
Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti |
|
Non puoi aprire nuovi argomenti Non puoi rispondere negli argomenti Non puoi modificare i tuoi messaggi Non puoi cancellare i tuoi messaggi Non puoi inviare allegati
|
|
|