29/10/2020, 18:18
Ho acquistato un distillatore in rame da 30 litri, dotato di deflemmatore, con l'intenzione di distillare grappa da vinaccia. Naturalmente il primo problema che mi pongo è quello di non intossicarmi con metanolo e pertanto a) mi sono dotato di qualche testo americano tra i più noti, b) sono andato a vedere come fa un distillatore casalingo in Veneto. Ma sono uscito con più dubbi ancora. Il libro di Morris "home distilling" dice che il taglio si fa con il termometro posto sul duomo: fino a 80 gradi è testa, da 80-90 puoi raccogliere (composti aromatici), da 91-95 hai solo etanolo, oltre 95 è coda. Alla finer andrai a fare un blend tra cuore e flemma ottenuta tra 80-90 gradi di temperatura, sulla base dell'olfatto. Però mi viene qualche dubbio/perplessità: la temperatura va incrociata anche con i gradi alcoolici della flemma via via che esce ? Ossia, esiste un criterio "certo" per il taglio della testa, che vada ad impiegare anche più di un parametro solo ? (solo la t del termometro non è un po' poco ?). I gradi alcolici della flemma dovrebbero dipendere sia dall'efficienza dell'alambicco sia dal mash. In Veneto ad esempio miscelano vinaccia con vino, in parti variabili a seconda della vinaccia, se distillano in step successivi, alla fine ottengono "rese" diverse, che poi miscelano nel blend finale...Peccato che così facendo non si riesce mai a capire quale sia il criterio "autentico" per fare in primis i tagli (che è la parte che ora mi interessa di più) e in secundis la qualità del prodotto finale. Qualcuno mi può dare qualche indicazione un po' scientifica, ove possibile ?
SoL
29/10/2020, 20:52
Scientifica no, ma la procedura è sempre la stessa, se raccogli tra 80° e 95° stai dentro, se ridistilli aumenti la gradazione alcoolica,
ma il procedimento a quanto ne so, non cambia.
L'analisi olfattiva ti insegna a capire come gestire il tuo alambicco, come tenere la fiamma, etc etc etc...
Ciao
31/10/2020, 1:49
Grazie! E' un'osservazione utile per comprendere meglio la cosa. Ciao