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Aprire un liquorificio 
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Iscritto il: 15/05/2017, 17:34
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Salve a tutti, sto pensando di iniziare una mia attività di produzione artigianale e vendita di liquori ottenuti per infusione. Non ho un'azienda agricola, quindi comprerei le materie prime per poi realizzare io l'infuso.
I miei dubbi riguardano la parte della produzione. Nel caso di una produzione limitata (per iniziare) è comunque necessario munirsi di qualche macchinario particolare, oppure bastano fornelli, pentoloni e barattoli? Informandomi ho letto che il locale deve aderire a determinate caratteristiche imposte dalla usl, però non ho trovato nulla riguardo all'obbligo di utilizzare macchine piuttosto che pentole o altro.
Qualcuno mi saprebbe consigliare gentilmente?
Grazie


15/05/2017, 17:40
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Credo sia meglio rivolgersi alla propria ASL. Comunque non è una cosa che puoi fare nella tua cucina...

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17/05/2017, 7:14
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Carissimi,
mi allaccio a questo post per riassumere quella che è la mia esperienza (al momento solo sulla carta) per l'apertura di un liquorificio artigiane.
Premessa.
1) Area: Milano quindi costi e normative potrebbero cambiare
2) status del progetto: embrionale
3) no azienda agricola (anche qui credo che le cose possano essere molto diverse )
4) mi sto orientando, per il BP, su una produzione annua di 5000 bottiglie da 500ml (gradazione - indicativa a 30°). Insomma non una roba veramente piccola.
5) forse ho più domande che info da condividere :)

Contatto con il Comune a mezzo email (ufficio SUAP Sportello unico per le attività produttive- e relativa risposta (in 2gg lavorativi):
Per la produzione di bevande, con gradazione alcolica tra 30 e 86 gradi, ottenuta dalla distillazione di fermentati di sostanze zuccherine o saccarificate, in modo che il prodotto mantenga i principi aromatici, dovrà innanzi tutto
a) verificare che i locali scelti per svolgere l’attività siano urbanisticamente compatibili (in caso di lavori edili dovrà ricontattare lo scrivente ufficio), e, rispettate le norme igienico sanitarie imposte dal vigente regolamento d’igiene,
b) dovrà, per avviare l’attività, presentare S.C.I.A. Mod. A, corredata dalla scheda 4, planimetria dei locali e relazione tecnica, specificando il codice ATECO a cui si riferisce (es.: 11.04.00 Produzione di altre bevande non distillate, oppure: 11.05.00 Produzione di birra).
c) Dovrà inoltre richiedere licenza per la vendita di alcolici all’Ufficio Tecnico di Finanza – Agenzia delle Dogane.

Contatto ed incontro con azienda produttrice di impianto.
Opto per un preventivo con sistema di lavaggio da 500litri con gru manuale, tavolo di sgondro, Pompa autoadescante a girante inox AISI 304 portata 500 litri/h a 1,5 bar di prevalenza di alcool a 1400 giri, 2 Infusori cilindrico a chiusura ermetica con volume complessivo di 100 litri cadauno, N°1 Serbatoio miscelatore per la preparazione del liquore da 100 litri con Agitatore verticale veloce ad elica tripale mosso da motoriduttore da 0,37 KW, Filtro carrellato a 10 piastre della capacità di circa 300 litri/h, Riempitrice a depressione a 2 becchi per il riempimento di bottiglie con capacità produttiva di circa 200 bottiglie/h, Tappatrice avvitatrice semiautomatica da banco con Produzione oraria indicativa: 300 p, Phon manuale a resistente elettrica per la termo-retrazione delle capsule, Tavolo in acciaio inox dimensioni mm 1900x900, spedizione installazione ed avviamento. Il tutto a 26000 euro.
A dirla tutta l'impianto è anche sovradimensionato per quelle che sono le mie aspettative attuali.

Contatto ( a mezzo email) con Agenzia delle Dogane e relativa risposta (in 3gg lavorativi e poi un incontro di persona)
si tratterebbe di un deposito fiscale per la produzione di alcool, ci vuole un registro, sarà necessario telematizzare e attivare una licenza fiscale di esercizio.
Le inoltro documentazione, poi se intenzionati potrete recarvi presso i nostri Uffici in orario di ricevimento per definire la cosa.

Fin qui , sulla carta tutto facile. Mi reco all'incontro, avuto dopo 5gg da mia richiesta
- norma di riferimento art.25 del Testo unico delle accise
- 2 marche da bollo da 16 euro
- versamento di 258,23 euro per il deposito fiscale ( è più basso per vino e birra)
(ancora tutto facile sulla carta)
- relazione tecnica con planimetria, spazi, apparecchiatura, schema impianti, schede tecniche di tutte le apparecchiatura, flusso delle materie prime
- relazione tecnica di utilizzo dell'energia con indicazione dei parametri di consumo relative alle attivista fiscalmente rilevanti
(cominciano i dubbi D: ma chi deve scriverla? R: un tecnico!)

- Varie dichiarazioni antimafia, carico pendenti ct..
(vabbè nessun problema)

Ora arriva il bello
- acquisto di software dedicato per comunicazioni mensili (circa 1000 euro) - e vabbè!
- registri vari di carico e scarico (e vabbè)
- Accisa sugli alcolici.
D: nel 2017 era, se non sbaglio € 1035,52 per ettolitro anidro, quindi se ipotizzo 5000 bottiglie=2500litri a 30 gradi e parto da alcool buongusto a 96 gradi dovrebbe essere (1035,52/100)*0,96*0,30*2500 giusto= 7452 euro?
R: questo e di competenza della ragioneria. che oggi non ci sono.
Vabbè
- cauzione deposito fiscale
D: come lo calcolo? - R: sulla capacità dei silos di stoccaggio? D: non ho silos di stoccaggio acquisto in taniche da 20litri. R: sul volume teorico di stoccaggio che verrà rilevato dell'ingegnere delle dogane in fase di sopralluogo per rilascio. D: Mi scusi, io sto facendo una stima dei costi e mi dice che voi dovete vedere l'impianto pronto? R: emm, beh...si!
D: Ma un idea? R beh la normativa è chiara la cauzione è pari all'importo aumentato del dieci per cento dell’accisa dovuto sul quantitativo massimo di prodotto stoccabile.
D: cioè circa 8000 euro? R: beh dipende dalla capacità stoccabile.
D ma io avrò una capacità stoccabile, teorica, maggiore di quella che punto a vendere.
R: beh, può valutare una fideiussione e comunque dipende dalla relazione tecnica dell'ingegnere delle dogane.
D: ....(io muto)...
Ho provato a muovere una serie di altre domande ma nisba su questo punto , per me è ancora buco nero, sto provando a sentire una società che fa consulenza in materie di accise e vediamo se mi chiarisce la cosa. Vi aggiorno se riesco

Per il resto le solite cose: preventivo notaio, commercialista, ipotesi acquisto materie prime e bla bla bla insomma per partire il primo anno (considerando l'impianto sopra riportato) forse servono 80.000 euro.

La burocrazia credo sia veramente da paura a meno che non ti affidi, credo, ad una società che se ne occupi ma chiaramente non è gratis.
Magari sto sbagliando io ma sicuramente è uno di quei settori ad alta "protezione" da competitors in entrata.
Comunque se avete esperienze simili o in realtà sono io che "sto" facendo la cosa più difficile di quella che è... correggetemi.
Grazie e buona serata a tutti
ZP


11/01/2018, 20:02
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Grazie per la condivisione delle tue preziose informazioni relative all'apertura di un liquorificio, le quali mi augurano possano essere utili a qualcuno che voglia intraprendere la tua stessa strada.

E' vero la burocrazia è molto lunga e poco chiara, si trova anche molto poco su internet. Alcune volte i costi sono esorbitanti e le accise sull'alcool sono elevatissime da tanto tempo. Oltre a chiedere a qualche consulente e commercialista, ti suggerisco di chiedere anche ad alcune distillerie che hanno intrapreso l'attività, le quali magari saranno ben disposte ad aiutarti se vai di persona.

Buona fortuna e in bocca al lupo.

Aggiornaci con le tue info se puoi.

Ciao Marco

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Marco Sollazzo

"L'acqua di un fiume si adatta al cammino possibile, senza dimenticare il proprio obiettivo: il mare."

La Fermentazione alcolica: http://issuu.com/associazionediagraria.org/docs/terramica_num_1_2014_issuu/47?e=10353070/8586664
I solfiti in enologia: http://issuu.com/associazionediagraria.org/docs/terramica_num2_2015_issuu/41?e=10353070/10697222
La Fermentazione malolattica: http://issuu.com/associazionediagraria.org/docs/terramica_num3_issuu/45?e=10353070/13515284
Il Vino Fai da Te: http://issuu.com/associazionediagraria.org/docs/terramica_num4_issuu/38?e=10353070/32332678
Le Analisi del Vino: http://issuu.com/associazionediagraria.org/docs/terramica_nr_5_issuu/43?e=10353070/36962323
La gestione del vino dopo la fermentazione alcolica: https://issuu.com/associazionediagraria.org/docs/terramica_6_issuu/40
Elementi pratici per la filtrazione del vino: https://issuu.com/associazionediagraria.org/docs/terramica_gennaio_2018_issuu/34
Gli errori più comuni nella produzione di vino: https://issuu.com/associazionediagraria.org/docs/terramica_luglio_2018_issuu/35
Le sostanze polifenoliche nel vino: https://issuu.com/associazionediagraria.org/docs/terramica_gennaio_2019/28
Imbottigliamento e stabilizzazione tartarica: https://issuu.com/associazionediagraria.org/docs/terramica_luglio_2019/24
L'instabilità proteica nei vini: https://issuu.com/associazionediagraria.org/docs/terramica_dicembre2020/25


14/01/2018, 0:43
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Buongiorno a tutti, anche io sono in una fase esplorativa e di ideazione di un progetto di apertura di un liquorificio tra Varese e Milano, forse sono un po' più indietro di Zio Piras dal punto di vista dell'attuazione.
Riscontro le stesse difficoltà burocratiche, per cui ho pensato di partire un po' più "leggero" e di appoggiarmi inizialmente a una distilleria o a un liquorificio già avviato che produce anche conto terzi, per la creazione dei prodotti, proprio per evitare il rischio di grandi costi e perdite di tempo senza avere alcuna certezza di ricavi nel breve periodo.
Detto questo, se comunque si vuole partire già con l'avviamento di un laboratorio, peso ci sia la possibilità di spendere un po' meno della cifra preventivata da Zio Piras, comunque molto accurata. Anzi, mi piacerebbe confrontarmi con te e con quelli interessati, se possibile anche telefonicamente, se questo forum lo consente! grazie a tutti


06/06/2018, 12:56
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Non credo possa rientrare tra le attività agricole.

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10/06/2018, 20:59
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Babauh ha scritto:
Buongiorno a tutti, anche io sono in una fase esplorativa e di ideazione di un progetto di apertura di un liquorificio tra Varese e Milano, forse sono un po' più indietro di Zio Piras dal punto di vista dell'attuazione.
Riscontro le stesse difficoltà burocratiche, per cui ho pensato di partire un po' più "leggero" e di appoggiarmi inizialmente a una distilleria o a un liquorificio già avviato che produce anche conto terzi, per la creazione dei prodotti, proprio per evitare il rischio di grandi costi e perdite di tempo senza avere alcuna certezza di ricavi nel breve periodo.
Detto questo, se comunque si vuole partire già con l'avviamento di un laboratorio, peso ci sia la possibilità di spendere un po' meno della cifra preventivata da Zio Piras, comunque molto accurata. Anzi, mi piacerebbe confrontarmi con te e con quelli interessati, se possibile anche telefonicamente, se questo forum lo consente! grazie a tutti


Babauh,
scusami, mi ero ripromesso di scriverti in privato il mio numero ma poi, tra una cosa e l'altra, mi sono "perso": SCUSA.

Sfrutto il post per condividere qualche nuova news e cambio di "strategia" (avvicinandomi a quella di Babauh...credo)
Nel frattempo ho avuto modo di visitare due piccoli liquorifici artigianali (circa 10.000 bottiglie anno) e contattare un fornitore di alcool "buongusto".
Il fornitore , credo, sia stato sincero: "per 5000 bottiglie (o meglio il corrispettivo di alcool buongusto), non le convenirne aprire un magazzino fiscale in sospensione di accisa, acquisti in accisa assolta e la parte burocratica è più semplice e siccome le tasse le ha già pagate ci sono anche meno controlli"...poi vi lascio immaginare il rosario sulle dogane, accise e tasse in generale :o :D
"poi valuti un contoterzismo, fino a certi volumi è ancora conveniente, specialmente all'inizio e per evitare le infinite discussioni sulla % di perdita del buongusto rispetto alla quantità iniziale".

Questo aspetto mi era stato accennato anche dai due liquorifici visitati.

Intanto subentra una serie di questioni tecniche sul luogo dove avremmo voluto installare il liquorificio (è uan cosa complessa , non chiusa, anzi ma necessità di tempo, molto tempo) e quindi risento i due liquorifici artigianali: uno mi dice "no, sono preso", l'altro mi dice "parliamone".
Stiamo provando a definire la cosa e nel frattempo risento la dogana: "Beh, SE il fornitore le fornisce il prodotto con accisa assolta, "solo" registro carico e scarico e software; 60gg per autorizzazioni"
Con il fornitore , tanto per Vs. riferimento, stiamo parlando di una formulazione a 20 gradi anziché 30 perché, a sua esperienza, avrò meno problemi nelle sagre e fiere (per gli assaggi).
Sopra i 21^ diventa superalcolico e ci sono più restrizioni.
Su questo punto non ho ancora approfondito e sto facendo, per ora, un atto di fede.

L'idea è quella che le etichette e la materia organica (principale) sia fornita da "noi" (attraverso aziende agricole della zona) e il contoterzista mi restituisce il liquore "bello" pronto.
Si occupa lui di approvvigionamento dell'alcool buongusto, bottiglie, tappi, accise ect..
Le fasi di fornitura etichette e materia prima organica (principale) NON è sicuramente ottimizzata da un punto di vista di costi ma credo/spero sia utile per "qualificarci" localmente e cominciare a creare quel network territoriale che è ritenuto fondamentale per l'inizio.
Che altro...vediamo se con fine anno riusciamo a far partire 'sta follia.

Ora ho ancora un dubbio a cui sto cercando un chiarimento: venuta meno la necessità di uno spazio per la produzione (o meglio posticipato), ho necessità di un magazzino fisico.
Il dubbio è: può essere anche questo in conto terzi? Boooh!

E' chiaro che tutte queste "terziarizzazioni" o meglio "servizi" eroderanno (teoricamente ma forse anche praticamente) gli utili ma è anche vero che ciò comporterebbe meno investimenti iniziali e un'eventuale Exit-Stategy (meno) drammatica.
BP in fase di studio.

Poi se qualcuno critica la mia "posizione" sulla exit-strategy...condivido...per natura sono (per le cose mie) un cagadùbi :o :D :mrgreen:

A presto
ZP


17/09/2018, 16:54
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Iscritto il: 25/07/2019, 8:45
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Buongiorno a tutti,
sono il responsabile di produzione di un liquorificio con deposito fiscale che produce 50-60000 bottiglie l'anno. Se avete bisogno di info volentieri. Svolgo anche attività di consulenza privata ma questo eventualmente viene dopo.

Il primo consiglio che posso dare per produzione di poche migliaia di bottiglie è di aprire un deposito libero e non fiscale, la cui giestione è "burocraticamente" molto difficile e complicata.


25/07/2019, 8:58
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Iscritto il: 25/07/2019, 8:45
Messaggi: 29
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Per rispondere a ziopiras inizialmente ti conviene farti produrre il liquore in conto terzi (noi ne facciamo parecchi) oppure aprire un piccolo deposito libero(ad accisa assolta), poi se va bene in futuro puoi avviare la produzione.


25/07/2019, 9:01
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Iscritto il: 08/08/2019, 11:56
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Buongiorno!
Se gentilmente mi potresti indicare il nome della vs asienda per produrre liquore per conto terzi? Siete a nord ? Anche io sto cercando di partire con questo nuovo progetto! Grazie!


08/08/2019, 13:17
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