grintosauro ha scritto:si pero se entra con la meta o poco piu , le spese sono da suddividersi x 2 .
cioe' la cosa assurda sec me e' comprare l'intero valore dei mezzi , che sono del socio..
se un tratottore vale mettimao 40 , lui entra con 20 , poi gli altri 20sara' il socio che li da a suo padre..
senno rischia di emtterci un fottio di soldi e di fare al figura dl garzone
No ragazzi. La cosa dovrebbe essere così. Dico dovrebbe perchè andrò a discuterla in queste settimane di trattative e di colloqui.
Io e il mio socio creiamo una nuova società PINCO PALLINO AZ:AGRICOLA dove siamo soci io al 49 e lui al 51. Subentriamo nell'affitto della cascina quindi andremo a stipulare con la proprietà un contratto decennale dove paghiamo 30.000 euro all'anno per l'affitto della cascina e dei terreni. Ritireremo poi i mezzi attuali che dobbiamo valutare e dovremo valutare un'indennizzo al padre del capannone che ha costruito 15 anni fa e le ristrutturazioni della stalla dei tori (dove vorremmo mettersi le bovine da ingrasso). Ci saranno delle ristrutturazioni da fare: fare all'interno del vecchio cascinale il laboratorio per la lavorazione e il confezionamento del miele e un piccolo spaccio per la vendita al dettaglio. Dobbiamo poi smaltire l'eternit dei tetti (investimento cospiquo). Ma tutti qua anno sostituito con pannelli solari e hanno usufruito dei contributi pagando quindi poco o nulla (ma diquesto non ne sono così sicuro).
io farei una societa x le vacche e 2 ditte individuali x coltivazione terreni e miele giusto o sbagliato che sia
la societa prende gli immobili e gli animalie le attrezzature soloa dibite alla stalla ( carromiscelatore e un trattore con forche , o teleheander)
la tua ditta fa i lavori agromeccanici e affitta i terreni e acquista tutti i mezzi
e il tuo socio si smena i soldi x le api e eventuale laboratorio ..e i ricavi del miele sono solo suoi..
i prodotti come fieno cereali a granella insilati , te li fai pagare fatturandoli dalla societa /stalla la paglia ti fai pagare solo l'imballatura e la dai in cambio del letame
cosi da organizzarti anche i lavori fuori , con eventuali operai , o terzisti e avere una certa autonomia
a tempo perso puoi anche lavorare in stalla quando nn hai altri lavori fuori , senno rischi di lavorare 24 su 24 x 8 mesi l'anno..
oppure il tuo socio prende miele e latte
a tempo eprso alvori da lui come operaio , quando nn hai altri lavori fuori tipo aratura , irrigazione fieno
il probelma grosso e' quatificare il prezzo dei prodotti dei campi.
o al prezzo di mercato ma ce sempre il rischio delal specualzione
io sarei per una % dei costi , da stabilirsi come tornaconto a chi si occupa di lavorare sui trattori..
sapendo che si spende tot , la semina , diserbo concimi e irrigazione ,trebbiatura o raccolta ,
grintosauro ha scritto:io farei una societa x le vacche e 2 ditte individuali x coltivazione terreni e miele giusto o sbagliato che sia
la societa prende gli immobili e gli animalie le attrezzature soloa dibite alla stalla ( carromiscelatore e un trattore con forche , o teleheander)
la tua ditta fa i lavori agromeccanici e affitta i terreni e acquista tutti i mezzi
e il tuo socio si smena i soldi x le api e eventuale laboratorio ..e i ricavi del miele sono solo suoi..
i prodotti come fieno cereali a granella insilati , te li fai pagare fatturandoli dalla societa /stalla la paglia ti fai pagare solo l'imballatura e la dai in cambio del letame
cosi da organizzarti anche i lavori fuori , con eventuali operai , o terzisti e avere una certa autonomia
a tempo perso puoi anche lavorare in stalla quando nn hai altri lavori fuori , senno rischi di lavorare 24 su 24 x 8 mesi l'anno..
oppure il tuo socio prende miele e latte
a tempo eprso alvori da lui come operaio , quando nn hai altri lavori fuori tipo aratura , irrigazione fieno
il probelma grosso e' quatificare il prezzo dei prodotti dei campi.
o al prezzo di mercato ma ce sempre il rischio delal specualzione
io sarei per una % dei costi , da stabilirsi come tornaconto a chi si occupa di lavorare sui trattori..
sapendo che si spende tot , la semina , diserbo concimi e irrigazione ,trebbiatura o raccolta ,
si da un bonus.
Interessante questo post. Scusa me lo potresti mettere giù un pò meglio. Sono interessato a capire bene il tuo suggerimento!
io acquisterei i mezzi e le attrezzature , e lascerei la tettoia nuova che ha fatto il padre del tuo socio a loro , come anche il discorso api ,
al limite se loro hanno bisogno di una mano , ti fai pagare a ore l'impegno ( mungiura, o smielatura...)
la gestione della manodopera della stalla la lascierei a loro in toto, se hanno necessita e tu non hai nulla da fare nei campi( da fine novembre a fine febbraio?) puoi "arrotondare " lavorando nella stalla , se in questo periodo il tuo socio o tu vuoi prenderti una pausa , potreste prendere a tempo determinato un aiuto..
mettimaola cosi , la scelta dei tori da fecondazione ,piuttosto del tipo di miscela da dare ai vari gruppi omogenei ( blap , vacche asciutte, manze gravide ) in base alle consegne tu esegui , chi sbaglia paga...
il vecchio segue la comemrcializzazione del miele , mio padre le aveva una 30n fa nn e' un gran lavoro , mettimao che in media ci lavorare 1gg a settimana ( o 2 ogni 15) pero nn devi soffrire di allergie alle punture..
cmq te ti gestisci i trattori e campi , dalla scelta dei concimi , liquame , semine e raccolti , sono zzi tuoi ,incrociare i lavori con le previsioni del tempo , terzisti x le semine e trinciati , organizzanzione deglie ventuali operai , tutto deve filare liscio quando ce bisogno , e al momento buono qualche cristone ci sta bene , giusto x far capire che chi paga comanda..
oltre tieni in considerazione la manutenzione dei mezzi , meccanico e ricambi x te , e' come il numeor del veterinario e del forumilista x il tuo socio..
non dimenticare quando si ara , i trattori nn devono perdere un colpo , anche se devono andare avanti 25 ore su 24, incroricare i turni e passate con i vari attrezzi : ricordati al regola in prov di cuneo in 2 si e' pochi in 3 in un campo troppi..
considera che ogni volta che arriva un mezzo nel cortile , il naso sotto il cofano , un giro x vedere se freni e frizione funzionano ancora , controlalre perdite da sotto il cambio , o dai semiassi davanti e dieto devi farlo ..
alcune cose puoi rabboccarle con olio piu spesso e rimandare di 15 gg , altri purtroppo devi tovare un "trattore di cortesia" o terzista disponibile e stare fermo x 2/3gg alcune volte son cazzatine ( 15 gg fa me ne fermato uno , sono ucite 20 ipotesi , dalal rottura della centralina , al blocco del servocomendo della frizione.... alla fine era un tubicino che si era incastato nei leveraggi del pedale frizione...) altre volte le cazzate piu banalei son rotture gravi..
Ringrazio grintosauro per il suo prezioso post che ho stampato e metterò fra le possibili opzioni che sto valutando.
stamattina son stato in coldiretti per i bandi per richiedere i finanziamenti e poi ho avuto un primo colloquio con il padre del mio socio.
Allora la situazione è questa: la coldiretti mi ha detto che il bando a cui posso accedere è quello offerto da ismea, che potrebbe darmi 25.000 euro a fondo perduto e aiutarmi offrendomi mutui a tasso agevolato. (la cosa non è come pensavo, ovvero speravo in un fondo perduto più cospiquo)
Il mio socio e suo padre mi hanno fatto questa proposta sulla quale fare due conti e capirne la redditività: il mio socio si occuperebbe del miele, io dovrei aiutarlo nei tre mesi in cui bisogna raccogliere il prodotto principale (marzo/aprile/maggio). L'aiuto sarebbe spostare le arnie nei siti più appropiati (quindi trasporto con camion anche nelle regioni limitrove: emilia romagna e liguria), aiutarlo a posizionarle, a riporatrle a casa, a smielare. Si stima una resa di 15-20kg a arnia e lui vorrebbe metterne giù 200.
L'azienda che andiamo a ritirare non fa latte e non vorrebbe più fare allevamento, ma sfruttare le 550 pertiche di terreno per vendere i raccolti e i derivati. Mi hanno detto che ad esempio vorrebero coltivare 300 pertiche a mais e venderlo, venderebbero anche le rotoballe di stocchi trinciati. 200 pertiche a frumento e 50 a orzo e venderebbero pure quello e la paglia.
L'unico mini allevamento che vorrebbero tenere sarebbe formato da inizialmente 12 suini che verrebbero utilizzati per fare salami e cotechini da vendere poi al dettaglio. Anche il miele verrebbe venduto per la maggior parte al dettaglio e una quota fissa all'ingrosso.
Un'altro ricavo dovrebbe essere la PAC che dovrebbe essere circa 25.000 annui
I mezzi che andiamo a ritirare non dovremmo in teoria pagarli perchè il padre li lascerebbe cmq al figlio. Si tratta di un john deere 6630 (140cv) del 2009 con pala, un vecchio fiat 110-90 doppia trazione, un vecchissimo fiat 540 e un new holland 80cv senza dobbia gabinato del 1997. Poi dovremmo avere anche una botte da 140 q.li brusaferri, una bruni, un erpice, un tre vomere, un carro due assi casella, una turbina da 60, un tarup. Devo verificare se la seminatrice da 6 file rimarrebbe a noi e l'attrezzatura per la fienagione (che cmq non mi servirebbe).
Devo analizzare quindi i costi che dovrei sostenere per quest'attività.
Sicuramente, oltre all'affitto di circa 30.000 euro all'anno dovremo affrontare subito la spesa per il tetto, ovvero eliminare l'etrnit. Poi dovremmo ristrutturare un cascinale per farci dentro il laboratorio per il miele, un micro macello per i suini, un deposito, una cella frigo.
Io credo che quello che vogliamo fare sia tutto fattibile, non avendo allevamento il tempo per curare l'apicoltura e i campi dovrebbe essere sufficiente.
Ora si tratta di capire se c'è da mangiare? Non sono tipo che crede e che vuole i soldi facili, bisogna sempre sudarseli e credo che sia giusto così. però voglio almeno credere di poter tirar fuori un normale stipendio per entrambe, niente di più.
fare una societa x 36 ettari, oltre tutto in affitto?? posso capire se voi aveste alemno un 30/40ettari in proprieta e un altrattanto in affitto..
mi chiedo perche nn diveta titolare il il tuo socio, e tu entri come coadiuvante.. oppure operaio..
oppure lavorare a cottimo, nn so tu metti il lavoro , loro i mezzi e i materiali di consumo ( e affitto, e inps iva, e si tengono i contributi pac ) e tu prendi un terzo del raccolto
ovvio che devono fare un assicurazione antigrandine e dovesse capitare dividete 50 50 quello che l'assicurazione da..( che ' gia detratta dalla franchigia)
Ragazzi scusate l'assenza ma è stato un mese "caldo". Allora tornando a noi, ho fatto passi avanti. Ho visto il bilancio dell'azienda degli ultimi due anni e guadagnavano bene con le vacche da latte!
La situazione è questa: l'azienda che andremmo a condurre vivrà di queste attività. Apicoltura con arnie 200 per il prossimo anno. 36 ettari di terreni da coltivare e venderne i prodotti in questo modo: 6 ettari a fienagione, 10 ettari a frumento con vendita della paglia (e magari dopo il taglio mettere giù la soia), 20 ettari a mais da granella con vendita poi delle rotoballe di stocchi. Piccolo allevamento di suini (partiamo con una quindicina) per la vendita al dettaglio di insaccati.
L'azienda se la intesta il mio socio, io divento ditta individuale (e chiedo i contributi) e presto la mia manodopera. Con una scrittura privata poi andiamo a stipulare un accordo dove lui si tiene il 60 e il 40 % dell'utile.
I costi fissi sono l'afffitto che dovrebbe essere meno di 30.000, forse 23.000 ma dovremo contrattarlo a settembre. Partiremo già con i mezzi che il padre del mio socio ci lascia senza dovergli nulla.
Cosa ne pensate??? è un'idea valida oppure stiamo buttando via tempo e denaro???
La nostra idea sarebbe poi di incrementare la produzione di miele e la vendita degli insaccati (potremmo ritirare un giro clienti annuale di 70 maiali) mantenendo il guadagno fisso della lavorazione della terra (con 36 ettari coltivati come dicevo sopra c'è prospettiva di guadagno?)