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Quote Latte - Cosa succedera'?
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Fabioemiky
Iscritto il: 29/01/2013, 19:23 Messaggi: 330 Località: San teodoro (OT)
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No, però vedi, anche il fatto che devi comprare le quote da persone che le hanno solo allo scopo di rivenderle a un prezzo più alto, sommato a tutti gli altri problemi e costi, fanno numero.. Se uno pensa solo a un singolo problema si risolve.. Ma le quote, costo alimentazione, costo acqua (quando ce nè nella diga), vetereinario, per molti l'affitto del pascolo, spese di gestione, burocrazia, ecc. E fanno una montagna di spese e problemi che scoraggiano l'allevatore
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16/03/2015, 9:36 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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quello ce dappertutto ,e nn solo in agricoltura , pensa solo alla speculazione degli affitti nel settore immobiliare dentro le citta , tanto x fare un esempio http://torino.repubblica.it/cronaca/201 ... 109538682/nn centra molto col latte, ma cmq sec me e' da ripensare il modo con cui chi specula lo fa in nome della libera concorrenza , tutelata costituzionalmente.
_________________ Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.
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16/03/2015, 12:51 |
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Fabioemiky
Iscritto il: 29/01/2013, 19:23 Messaggi: 330 Località: San teodoro (OT)
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Guarda la mia famiglia è nel campo immobiliare, alimentare e della carpenteria metallica.. Siamo imprenditori e sò esattamente ciò che dici! La speculazione cè ovunque e a danno di chi costruisce e produce come noi.. Poi sono in Costa Smeralda e non ti dico l'aumento dei prezzi inspiegabile in vari settori, allontanando i turisti e a danno anche della popolazione perchè in inverno (negli altri settori) si lavora poco e non ci sono tutti questi soldi da spendere l'estate quando i prezzi aumentano.. Noi personalmente siamo salvi per via del fatto che le abitazioni le vendiamo ai turisti e il pane (nel nostro caso) in penisola e all'estero e ci salviamo ma gli altri campi per carità.. Sono stato per la diversificazione (come anche la mia famiglia) per evitare proprio le speculazioni, se non campiamo da un settore cè l'altro e così via.. E lo stesso vorrei fare nella zootecnia proprio perchè se ci sono problemi col latte bovino, cè quello caprino, per la carne o di bovino, ovino, caprino, suino, in qualche modo hai più speranza di rimanere a galla.. Il libero mercato è utile perchè ti consente di scegliere il prodotto da acquistare, in base a prezzo, qualità, manifattura, luogo di provenienza, ecc, peccato che in Italia è messo in evidenza più il prodotto straniero per via del fatto "tanto è fatto in Europa" e conviene di più, anzi che favorire il prodotto italiano dato che viene maggiormente controllato, ha una miglior qualità ed è più a km0 di quelli che arrivano dalla Polonia o Olanda, per tutta la cura che ci possano mettere, prima devono essere messi in evidenza i prodotti italiani poi ciò che non si riesce a soddisfare si importa.. Ma non di certo serviti sullo stesso piatto spacciandolo per italiano
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16/03/2015, 14:52 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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Io della Sardegna conosco solo Stintino per aver preso parte nel 92 al N.i.v.a. E insomma dalle ultime foto della Pelosa devo ammettere che hanno fatto una depilazione fin troppo capillare tale da rovinare irrimediabilmente la macchia mediterranea Quello dove nn e possibile intervenire e capire come un prodotto che arriva al mattino in un centrodi vendita. Alla sera viene venduto se va bene solo al doppio. Parliamo di confezioni nn di lavorazioni di materie prime dove ce scarto. In nome della libera concorrenza. Principio per cui dalla 203/82 si sono anche tolti gli articoli che modulavano la trattativa sul rinnovo dei canoni che limitavano gli aumenti all induce istat. Preso x buono questo ce da dire che x fare una filiera unica in cui il tuo nome vale come marchio. Dalla produzione alla vendita implica un notevole sforzo organizzativo. Ma se voi riusciste a fare cio. Il problema drl costo dell integrazione dei mangimi per boivine da latte sarebbe minimo. Ovvio che mi riallaccio al discorso di robyvan:avendo pascolo e con insilati derba in stile nord europeo e pretese moderate di latte sui 80/90qli annui aavreste delle vacche con una vita produttiva più lunga. Indipendentemenye dalla razza. Tra fr.holt. BrunA e pr
_________________ Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.
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16/03/2015, 15:48 |
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Fabioemiky
Iscritto il: 29/01/2013, 19:23 Messaggi: 330 Località: San teodoro (OT)
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Mi sto puntando sulla pezzata rossa sinceramente, e fare direttamente una vacca a duplice attitudine anzi che una da latte e una da carne
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16/03/2015, 16:09 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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io approfondirei maggiormente l'idea di un unifeed con insilati di erbai di cereali a paglia veccia pisello + loietto più un integrazione di fieno di medica , +eventuale mangime x il periodo di maggiore produzione a sto punto
magari optando su granella di triticale laminato misto a orzo , visto i problemi di micotossine del mais ( anche vista l'esigenza di irrigare che in sardegna e' scarsa..
insomma se punti a 50/60q.li , sfruttando il pascolo x l'asciutta , riuscendo a piazzare i tuoi prodotti in uno spaccio , che non necessariamente deve essere in azienda ( smettiamola con l'idea che al gente debba venire in azienda , a loro delle vacche nn frega nulla dopo che le hanno viste un paio di volte, vogliono essere solo certe che voi le vacche ce l'abbiate , e nn siate dei cialtroni...)
anche se poi l'incidenza della manodopera e' doppia sul litro di latte rispetto a chi vende latte al casesificio, e deve limare x stare dentro la concorrenza estera.., nn importa
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16/03/2015, 17:14 |
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Fabioemiky
Iscritto il: 29/01/2013, 19:23 Messaggi: 330 Località: San teodoro (OT)
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Esatto, cioè tirando su delle PR, tenere le vacche a parte per vendere latte al consorzio e fare il formaggio (piccole quantità), e tirar su i vitelli (maschi) da ingrasso e le vacche a fine carriera per la carne da vendere.. ovviamente con alimentazione diverse e pensavo sopratutto di mandare solo le vacche da latte al pascolo (ovviamente integrando) mentre quelle da carne libere in stalla
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16/03/2015, 17:39 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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L importante e nn esporsi molto con le banche. E andare gradualmente negli investimenti. Occhio oltre tutto ai rapporti economici dentro la famiglia. Detto x esperienza
_________________ Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.
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16/03/2015, 18:21 |
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Fabioemiky
Iscritto il: 29/01/2013, 19:23 Messaggi: 330 Località: San teodoro (OT)
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ahahah l'investimento lo farei senza banche oppure minimamente, abbiamo capitale per fortuna, e per fortuna o sfortuna nessuno in famiglia farebbe tutto ciò con me, al massimo mi farei aiutare dallo zio della mia fidanzata che già fà l'allevatore.. ma per il resto farei tutto io al massimo mio padre mi darebbe una mano perchè è intrigato dall'allevare capre e suini. Ma i bovini sono i bovini non cè niente da fare ho una passione sfrenata, e ora dopo il primo aprile si saprà come sarà la situazione senza quote latte.
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16/03/2015, 18:55 |
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micalizio
Iscritto il: 04/04/2009, 23:42 Messaggi: 1063 Località: asti
Formazione: laureato in altro
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scusate alla fine cos'è cambiato dopo la chiusura delle quote latte? o è ancora presto per tirare le somme?
_________________ l'occhio vede quel che la mente sa. Pascal meglio un becco che ti fa amico che un amico che ti fa becco. Micalizio
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22/05/2015, 8:19 |
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