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Re: Istinto materno vacche da latte

22/10/2020, 12:22

milli ha scritto: Se non sbaglio all'università fanno un tirocinio di 35 ore. Correggetemi se sbaglio, forse mi confondo con Agraria.
35 ore è a malapena una settimana di lavoro, giusto il tempo di ambientarsi, non bastano.


Concordo in toto su quello che hai detto riguardo all'importanza della pratica in questo mestiere.

Comunque il tirocinio da noi è di 30 cfu, ossia 25x30 (7.500) ore, distribuite in meno di un anno e mezzo (il tirocinio si svolge durante tutto il quinto anno e inizia verso la fine del quarto anno, almeno a Bari).

A queste ore di pratica si aggiungono tutte le ore di pratica per ogni esame. Ad esempio da noi l'esame di anatomia aveva 40 ore di teoria e 50 ore di pratica, fisiologia ha 30 ore di teoria e 25 ore di pratica e così via... e queste ore di pratica non sono incluse nel tirocinio. Ancora, al quinto anno ci sono 10 cfu (250h complessive) di attività a scelta, che sono per la maggior parte pratiche.

Quindi il senso pratico con cui si esce dall'università è abbastanza buono, a mio avviso.

Re: Istinto materno vacche da latte

22/10/2020, 12:29

mdamb ha scritto: Comunque il tirocinio da noi è di 30 cfu, ossia 25x30 (7.500) ore.
.

volevo dire 750, non 7.500 :lol:

Re: Istinto materno vacche da latte

22/10/2020, 15:18

milli ha scritto:Monta, io le altre sue domande le avevo lette.
In ogni caso ribadisco che per conoscere bene gli animali bisogna frequentarli a lungo.
Parlo per esperienza e non per categorie, ho allevato decine di migliaia di suini e conosciuto diversi veterinari e tecnici, per cui mi sento di esprimere un'opinione a riguardo.
I migliori veterinari e tecnici sono quelli che hanno una lunga pratica e sono riusciti a mantenere la passione per questo lavoro, quelli che invece si limitano alla teoria, spesso neanche entrano in un allevamento e lasciamo stare la loro capacità di diagnosi, così pure ci sono veterinari che negli anni si sono stancati di questo lavoro.
Per capire i problemi, non basta aver studiato, bisogna sommare la conoscenza scientifica con l'esperienza , l'intuizione e l'empatia. Queste ultime si sviluppano stando dentro la stalla, non ci sono santi.
È importante anche sapersi relazionare con l'allevatore , che ha il suo carattere e spesso ha le sue "usanze" antiche che vanno cambiate, con le giuste maniere però.
Un veterinario ingenuo o arrogante non dura e , quel che è peggio , non viene ascoltato.
Un veterinario che si presenti in azienda non viene accolto con gli onori, ma deve dimostrare più di un altro il suo valore. È difficile.
Pensa che in azienda , tempo fa, un tecnico distratto ha accidentalmente vaccinato una scrofa che era morta durante la notte, davanti ai miei occhi. Io mica gliel'ho detto, volevo vedere se se ne accorgeva. :lol: Capito cosa voglio dire?

Per me, se uno studente passa del tempo in azienda, sacrificando qualche mese di vacanza , ne riceverà solo dei benefici: si fa le ossa, plasma la sua mentalità in ottica "contadina ", si farà conoscere dagli allevatori stessi come persona volenterosa, guadagna qualche soldo.
Se non sbaglio all'università fanno un tirocinio di 35 ore. Correggetemi se sbaglio, forse mi confondo con Agraria.
35 ore è a malapena una settimana di lavoro, giusto il tempo di ambientarsi, non bastano.


A Medicina Veterinaria il tirocinio dura 9 mesi. La pratica la si fa dopo la teoria. Andare in stalla al 2° anno per me non ha senso, se mi dici dal 4° anno in su, in corrispondenza di materie cliniche e dell'inizio dei tirocini, ti posso dare ragione.

Re: Istinto materno vacche da latte

22/10/2020, 15:34

Comunque ribadisco...è bene parlare solo per cosa sappiamo veramente, dico in generale...ognuno ha un percorso diverso e non dobbiamo fare confusione ed intersecare opinioni personali con la vera realtà delle cose. Il percorso universitario di un Medico Veterinario è molto, molto impegnativo come sacrifici personali, materie da studiare, tirocini lunghissimi e non retribuiti. Chiaramente ogni mestiere (ma la nostra è una professione, ben diversa da un mestiere) ha le sue personalità positive e negative, che mal si possono identificare con l'idoneità formativa di un corso di studi.
Anche io mi sono fatto le ossa, si fa per dire, come operaio agricolo per un anno, tra stalle con 700 capi all'ingrasso ed impianti di macellazione con vendita di carne. Ora conosco molto bene le problematiche di allevatori e di commercianti...però la mia esperienza è anormale rispetto all'aver fatto un corso di studi universitari.
Ecco, anormale è proprio l'aggettivo più idoneo. Avrò imparato empaticamente a comportarmi in quel'ambiente, a saper parlare con quelle persone, ma è triste che un laureato magistrale come me debba aver fatto un tipo di lavoro così stancante.
L'ho fatto tutto volentieri e non mi sono mai tirato indietro ma io ho sacrificato tanto per lo studio e comunque ho dovuto sporcarmi le mani e dormire pochissime ore a notte. Io che ho studiato e mi sono impegnato molto, considerando anche il ceto sociale della mia famiglia.
E' bene che siano riconosciuti i nostri meriti ed i nostri sacrifici in ambito lavorativo. E' proprio un Paese così strano questo.

Re: Istinto materno vacche da latte

22/10/2020, 16:45

In realtà mi stai dando ragione, Monta. Lavorando ti sei fatto le ossa, hai imparato a conoscere l'ambiente. Che poi un laureato si senta degradato se deve far fatica è un concetto tuo, ci sono tanti studenti lavoratori che si pagano gli studi o laureati che fanno lavori diversi da ciò per cui hanno studiato, ma ciò non è triste, è la vita.
D'altra parte non ti sei scelto una facoltà come economia o giurisprudenza, ragion per cui ti troverai sempre a fare fatica e ad avere orari pesanti, a meno che tu non scelga di diventare veterinario dell'asl o fare ricerca in laboratorio , con orari d'ufficio molto più comodi.
Io ho parlato della mia esperienza, non di cose che non conosco, caro Monta ,anche se tu non sei d'accordo.
Io ho offerto la mia visuale di allevatore che riceve e interagisce con tanti tipi di tecnici e veterinari.
Ti posso dire, spero che non me ne vorrai, che ci sono tecnici di esperienza che sanno risolvere i problemi negli allevamenti meglio di certi veterinari che non vogliono sporcarsi le mani. Potrei fare tanti altri esempi, positivi e negativi, ma non voglio annoiarvi.
Penso che questo caro studente, si farà la sua opinione e farà le sue scelte, ma è giusto che legga più opinioni.
Visto che ha colleghi con genitori allevatori, non sarebbe male se per 1 mese d'estate lavorasse in un allevamento.
Anche Giovannino Agnelli fece della gavetta in fabbrica (sotto falso nome) prima di diventare presidente della Piaggio.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Giovann ... to_Agnelli" target="_blank
Saluti
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