Monta, io le altre sue domande le avevo lette.
In ogni caso ribadisco che per conoscere bene gli animali bisogna frequentarli a lungo.
Parlo per esperienza e non per categorie, ho allevato decine di migliaia di suini e conosciuto diversi veterinari e tecnici, per cui mi sento di esprimere un'opinione a riguardo.
I migliori veterinari e tecnici sono quelli che hanno una lunga pratica e sono riusciti a mantenere la passione per questo lavoro, quelli che invece si limitano alla teoria, spesso neanche entrano in un allevamento e lasciamo stare la loro capacità di diagnosi, così pure ci sono veterinari che negli anni si sono stancati di questo lavoro.
Per capire i problemi, non basta aver studiato, bisogna sommare la conoscenza scientifica con l'esperienza , l'intuizione e l'empatia. Queste ultime si sviluppano stando dentro la stalla, non ci sono santi.
È importante anche sapersi relazionare con l'allevatore , che ha il suo carattere e spesso ha le sue "usanze" antiche che vanno cambiate, con le giuste maniere però.
Un veterinario ingenuo o arrogante non dura e , quel che è peggio , non viene ascoltato.
Un veterinario che si presenti in azienda non viene accolto con gli onori, ma deve dimostrare più di un altro il suo valore. È difficile.
Pensa che in azienda , tempo fa, un tecnico distratto ha accidentalmente vaccinato una scrofa che era morta durante la notte, davanti ai miei occhi. Io mica gliel'ho detto, volevo vedere se se ne accorgeva.
Capito cosa voglio dire?
Per me, se uno studente passa del tempo in azienda, sacrificando qualche mese di vacanza , ne riceverà solo dei benefici: si fa le ossa, plasma la sua mentalità in ottica "contadina ", si farà conoscere dagli allevatori stessi come persona volenterosa, guadagna qualche soldo.
Se non sbaglio all'università fanno un tirocinio di 35 ore. Correggetemi se sbaglio, forse mi confondo con Agraria.
35 ore è a malapena una settimana di lavoro, giusto il tempo di ambientarsi, non bastano.