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ibridi isogenetici 
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sono venuto a sapere che per limitare gli svantaggi legati alla stretta consaguinetà in cui si lavora nell' ambito della frisona si stanno testando tori ibridi detti ibridi isogenetici ,penso per la "vicinanza" genetica delle razze in uso, (ex Ayrshire x frisona), vorrei avere info in generale sull' argamento e vorrei in particolare sapere che razze vengono utilizzate e perchè il cosidetto prete (frisone x bruna) non dia buoni risultati... ringrazio anticipatamente per la cortesia e mi scuso per il disturbo

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20/11/2008, 23:53
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Ciao, argomento molto interessante e di attualità.
Vorrei rifletterci un attimo e sentire altri pareri prima di esprimermi.
Vi posto questo articolo che ho appena trovato forse può servire.
http://www.dsa.unipd.it/staff/cecchinat ... o%20IA.pdf

Saluti Alessio

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Dobbiamo avere più coraggio di guardare la realtà, così ci farà meno paura. Alessio Z.

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21/11/2008, 0:17
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alessiozanon ha scritto:
Ciao, argomento molto interessante e di attualità.
Vorrei rifletterci un attimo e sentire altri pareri prima di esprimermi.
Vi posto questo articolo che ho appena trovato forse può servire.
http://www.dsa.unipd.it/staff/cecchinat ... o%20IA.pdf

Saluti Alessio


Ottimo lavoro, io, da allevatore, mi sento di esprimere parre favorevole con riserva alla tecnica dell'incrocio tant'è vero che l'ho utilizzata sulle pezzate rosse presenti nel mio allevamento accoppiandoli con tori di razza frisona e ottenendo degli incroci di ottima qualità (rispeto alla produzione di latte).
Resta il problema, comunque evidenziato nell'articolo, della gestione delle generazioni sucessive alla prima, oggi programmi per il controllo degli accoppiamenti informatizzati sono facilmente realizzabili ma, ve lo chiedo da allevatore e per chi conosce la categoria questo è sicuramente significativo, la raccolta dei dati è automatizzabile? Se no è meglio andarci coi piedi di piombo ma questa è solo una mia opinione.


21/11/2008, 7:14
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Accorgersi che l'incrocio può essere una soluzione, per lo stato attuale delle cose, è talmente ovvio che viene da sorridere. L'eterosi (il vigore che deriva dall'incrocio sia tra razze che interspecifico) è di fatto sfruttata in tutti i campi e si manifesta con maggiore prepotenza quando l'unione avviene tra razze pure con culle di origine lontane. Il problema è come procedere, le associazioni di razza, al momento, sono sostanzialmente contrarie perché temono di perdere "potere", quindi nella situazione attuale dove razze come la frisona, ma abbiamo frisone in tutte le specie, sono ormai talmente problematiche da far felici, tutti tranne l'allevatore, urge, ripeto urge, cominciare seriamente a rivedere le procedure di selezione, non mi stancherò mai di ripetere un banalissimo concetto: "estremizzare le cose è pericoloso" e con la frisona e i grandi esperti che continuano a spingere siamo già in zona rossa, non lamentiamoci se tanti allevatori hanno già cominciato a trovare soluzioni personali, sono costretti a procedere in questo modo. Ma, allo stesso tempo, non posso non nascondere la paura che la novità stimoli il senso di "avventura e libertà" di chi possa abbracciare questa strada fino al punto di creare nuovi problemi, basta guardarsi indietro per vedere come abbiamo distrutto, antiche e gloriose razze nazioni, con avventati incroci di assorbimento. Concludendo risulta fondamentale procedere su nuove strada, ormai è il momento, ma non distruggiamo (in questo siamo particolarmente bravi) i grandi risultati che abbiamo raggiunto, saremo capaci di affrontare questa nuova sfida? Per finire con alcune considerazioni personalissime che derivano da pure osservazioni empiriche, l'incrocio della frisona di tipo italiano con la bruna, nei due sensi, preti e frati come venivano chiamati una volta, permette di ottenere animali più sicuri ed equilibrati sul piano della "forza" con produzioni di tutto rispetto, l'esperienza di Tremor con la pezzata rossa è già di altri, con risultati interessanti e così via, potrei fare un elenco lunghissimo di successi attraverso l'incrocio ben studiato e ben gestito, ciao saluti, Mario


21/11/2008, 13:21
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ringrazio innanzitutto alessio per l' articolo molto interessante...
alcune cose però nn mi sono ancora chiare, il termine isogenetico fa presuppere che nella scelta delle razze da utiluizzare nell' incrocio ci bebba essere una certa vicinanza genetica... in tutte le moderne razze da latte si è cercato di incrementare la frequenza di determiti geni portando a una "convergenza evolutiva" che fa si che le vacche si assomiglino morfologicamente, la cosa che non mi è chiara è se i geni che portano al risultato voluto, ciè produzione e qualità del latte, siano gli stessi in tutte le razze e se combinando razze con ottime caratteristiche prodettive, ma con origini molto molto diverse il risultato sia sempre quello sperato.
nn sono stato molto chiaro vero...? :oops:

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21/11/2008, 22:15
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Ciao X sempremaledeto.
Devo dirti che ho molte delle tue stesse perplessità su questo tema .
Il termine isogenetico, non ho capito bene se si riferisce esclusivamente al fatto che si lavora con animali con analoga attitudine genetica, Latte -Latte anzichè utilizzare il classico schema Toro Carne-Vacca da latte oppure è riferito a vicinanze filogenetiche fra razze.
Se isogenetico si riferisse ad una vicinanza genetica delle varie razze ci sarebbero molte incongruenze .
Ad esempio una Frisona ed una Ayrshire si possono dire isogenetiche ma certo questo non può essere vero per una Frisona ed una Bruna.

Le razze più usate in Italia per questi incroci con Frisona sono :Normanna , Monbeliarde, Svedese, Ayrshire , Rossa Norvegese.

Nel piacentino i risultati positivi si rilevano in particolare con la Normanna che in incrocio genera animali longevi vitali e molto produttivi, meno buoni i risultati con Monbeliarde ( gruppo Pezzate Rosse) con vitelli decisamente poco vitali.

Il campo degli incroci fra razze da latte rimane comunque una via da percorrere con cautela annotando in modo meticoloso le genealogie e verificando puntualmente i risultati.

Continuo a documentarmi ed appena riesco a capire un po meglio vi posto alcune osservazioni .
Un saluto Alessio

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22/11/2008, 0:00
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http://www.apa.cn.it/Sezioni/Fris/Genetica/Inf51.htm

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22/11/2008, 0:54
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L'articolo termina con l'interrogativo sulla disaffezione sulle razze pure.

Io direi che meglio sarebbe dire disaffezione a come vengono gestite le razze pure.
Con la massima vena polemica :mrgreen:

Non parliamo poi di come si sceglie il seme oggi .....
e di come non si allevano più le rimonte in azienda :cry:

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22/11/2008, 1:05
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Per Alessio sono al 100% concorde con te, purtroppo mi risulta che un comportamento abbastanza diffuso, ciao, saluti, Mario


22/11/2008, 18:56
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penso che comunque quello che sta succedendo sia il prezzo che GIUSTAMENTE si deve pagare per la selezione effettuata che definire spinta serebbe a dir poco eufemistico... per lo meno per qunto rigarda la Frisona.
non conosco (mea culpa :oops: ) i livelli di consaguinetà dei vari ceppi di frisona nel mondo... ma credo che ormai per cercare di "rinnovare il sangue" e migliorare caratteri come resistenza alle mastiti, fertilità, interparto l' unica via ormai percorribie sia l' incrocio con altre razze.
Tornando alla domenda iniziale nessuno ha mai, perlomeno sentito parlare ; di tori ibridi impiegati nell' ambito della produzione del latte?

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22/11/2008, 21:53
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