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ibridi isogenetici 
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Io, nella scelta dei tori, ho sempre prediletto i tori positivi a tipo, rifiutando tori con indice mammella e arti inferiori a due in questo modo si rinuncia a molti tori con spinta a latte esasperata e si riesce a tenersi fuori dalle linee di sangue più alla moda, risparmiando peraltro un bel po di soldini.
Certo che tori con indice latte negativo sono improponibili.
Poi tengo conto anche dell'affidabilità del dato, preferisco tori con molte figlie che mi diano garanzia che quei piccoli numeri che sanno fare li facciano veramente e questo mi riporta su scelte un pò massificate. La tranquillità però per me è un elemento essenziale nella gestione della mandria.
Per me, come penso per la gran parte degli allevatori, l'ideale è avere una mandria con poco meno di cento quintali di media, cellule somatiche a posto, 305 giorni di lattazione media e 2,9 parti per animale.
Raggiunto questi obiettivi, il sistema deve stare in piedi per forza di cose perchè non si può ragionare sempre come se si stesse correndo una gara di formula uno in cui per limare qualche millesimo di secondo si investe qualche milione di euri. Siamo solo allevatori per Dio. Vorremmo solo essere lasciati in pace.
Vabbè, scusate lo sfogo, non stò passando un gran periodo in generale.


03/12/2008, 8:11
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Tremor capisco tutte le tue posizioni e concordo con te. So che il momento è brutto e capisco anche un certo sconforto in persone che lavorano duramente come te.

Mi rendo conto anche che affidarsi a tori con poche figlie sia un azzardo o peggio con indici negativi .

Ricorda però che scegliere tori con molte figlie e produrne altre significa (CONSANGUINEITA')

Si dovrebbe considerare una quota aziendale da inseminare con tori non proprio buoni e rilevare meticolosamente i risultati a lunga distanza.

Capisco anche che certi azzardi sono fuori luogo per aziende in perenne affanno ,mi limito a fare un discorso un po controcorrente come del resto il famigerato "incrocio isogenetico" che fino a pochi anni fa era considerato fumo negli occhi ,osteggiato e considerato una sorta di esperimento da apprendista stregone...... :mrgreen: :mrgreen:

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Dobbiamo avere più coraggio di guardare la realtà, così ci farà meno paura. Alessio Z.

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07/12/2008, 15:25
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alessiozanon ha scritto:
Tremor capisco .......Capisco anche che certi azzardi sono fuori luogo per aziende in perenne affanno ,mi limito a fare un discorso un po controcorrente come del resto il famigerato "incrocio isogenetico" che fino a pochi anni fa era considerato fumo negli occhi ,osteggiato e considerato una sorta di esperimento da apprendista stregone...... :mrgreen: :mrgreen:


Per la mia esperienza personale non si tratta di azzardi veri e propri, gli incroci, dal punto di vista della produzione del latte, funzionano egregiamente, anche meglio della razza pura per il noto effetto di vigore dell'ibrido. Questo è un dato di fatto, per quanto riguarda la scelta dei tori puri il discorso è un po più complesso, l'impressione mia è che le figlie anche di tori in prova o con indice a latte molto bassi, che riconosco essere due cose diverse, siano, nella realtà quotidiana della stalla, animali molto simili, per quel che riguarda la Frisona, sette volte su dieci, indipendentemente dal padre della manza, al primo parto si presenta un animale che, per far latte, va bene: mediamente produce più di 25 litri di latte per tutta la lattazione, ha una mammella corretta, arti accettabili. In qualche caso i tempi di mungitura sono un po lunghi, in altri si nota che in futuro sarà un animale con la necessità di qualche pareggio in più degli altri alle unghie ma comunque, in sintesi, sette volte su dieci, indipendentemente dal patrimonio genetico, la primipara Frisona è un animale che non è da scartare.
Dico ciò perchè agli inizi della mia attività ho lavorato per anni con le Pezzate Rosse, animali in cui il rischio di consanguineità è più basso e il patrimonio genetico è tutt'altro che consolidato. Una razza in cui, se non interveniva il patrimonio della Montbeliarde a sistemare un po le cose, la variabilità genetica restava una bella teoria da leggere sui libri di storia della zootecnia perchè le percentuali di riforma al primo parto per scarsa produttività erano prossime al 50%.
Quindi è bene preoccuparsi di ciò che può succedere esasperando oltre ogni limite la spinta genetica, ma credo che i problemi più grossi per le stalle di Frisone siano di altra natura, legati, come dicevi tu, al tipo di stabulazione in molti casi ma anche all'amministrazione di queste stalle in generale dove gli animali vengono un pò spremuti per tirarne fuori tutto il latte possibile.
Io quando guardo una vacca non penso solo al latte che farà, ma penso più di tutto alle figlie che mi offrirà da allevare che, saranno un costo secco per molto tempo ma da loro dipenderà il futuro del mio allevamento, se poi invece di fare 150 Q.li di latte ne faranno 95 tanto meglio.
Quando partorisce una vacca da 150 q.li non hai altro da pensare tutto il giorno che a fargli flebi ricostituenti, dargli il tal integratore, quel mangime particolare, la regolazione della mungitrice, gli spostamenti da un box all'altro di chi le sta vicino ecc. ecc. ecc. Per ore e ore al giorno, trascurando tutto il resto della stalla per una vacca che, al terzo parto, inesorabilmente, ti lascerà con qualche soddisfazione e un sacco di problemi alle spalle.
Lasciamo perdere il latte per un pò, questo voglio dire, abbiamo il coraggio di abbandonare il marketing dei produttori di seme e concentriamoci sulla morfologia; ammettiamo di aver superato il limite produttivo degli animali e cerchiamo di irrobustirli sulle loro gambe e risolveremo, forse anche in purezza, molti dei problemi di questi magnifici animali.
Ti prego di farmi sapere la tua opinione su questo.


08/12/2008, 9:29
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Concordo con te .
Ti faccio presente che l'effetto eterosi si può ottenere anche incrociando linee della stessa razza da tempo separate .Su questo principio delle linee pure si lavora spesso con il pollame o con i suini.
In questo senso può essere inteso l'utilizzo di tori molto vecchi e ormai molto distanti geneticamente dalle moderne Frisone.

Naturalmente il lavoro che proponi per irrobustire le bovine non può essere disgiunto da un maggior sforzo nella concezione degli spazzi di stabulazione, per inciso a mio parere del tutto inadeguati alle esigenze minime del bovino.

Dobbiamo capire che la strada di far pensare altri per noi ( vedi progetti di stalle scopiazzati dal Nord Europa) finisce inesorabilmente per ritorcersi contro (vedi longevità ecc.ecc.)

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09/12/2008, 13:04
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Mi par di capire che questi ibridi isogenetici sono una prerogativa delle razze da latte

cosa vuol dire , irrobustire la morfologia dellle bovine da latte, penso sia inteso per la frisona

Nel mio comprensorio , sono sempre maggiori gli allevatori che allevano piu razze da latte ( o anche il caso di allevatori che allevano sia vacche da latte , che razze da carne in linea vacca vitello) oppure di allevatori che si sono disaffezzionati dalla frisona , e sono andati sulla pezzata rossa , bruna , grigioalpina , e montbeilard,jersey sopratutto in quei casi di produzione diretta di formaggi


la mia domanda e' questa. l'ibridazione si f principalemnte per aumentare la produzione lattea in senso stretto, oppure anche per avere un bovino con una carriera piu longeva , piu "rustico"(perdonatemi il termine) o con caratteristiche del latte diverse, da quello della frisona canadese?

grazie e arrivederci

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01/01/2009, 9:22
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La ricerca di chi alleva frisone è ormai avere animali più equilibrati, con questo termine significa ridurre i mille problemi che derivano dalla selezione spinta che ha portato questa razza a produzioni impensabili ma a "costi e sacrifici" altrettanto incredibili, solo la durata della carriera è allucinante. Si macellano per fine carriera quando fisiologicamente diventano adulte, pertanto l'incrocio dovrebbe, pur conservando le altre produzioni, garantire una maggiore forza degli animali, ciao, saluti Mario


02/01/2009, 2:49
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grintosauro ha scritto:
Mi par di capire che questi ibridi isogenetici sono una prerogativa delle razze da latte

cosa vuol dire , irrobustire la morfologia dellle bovine da latte, penso sia inteso per la frisona

Nel mio comprensorio , sono sempre maggiori gli allevatori che allevano piu razze da latte ( o anche il caso di allevatori che allevano sia vacche da latte , che razze da carne in linea vacca vitello) oppure di allevatori che si sono disaffezzionati dalla frisona , e sono andati sulla pezzata rossa , bruna , grigioalpina , e montbeilard,jersey sopratutto in quei casi di produzione diretta di formaggi


la mia domanda e' questa. l'ibridazione si f principalemnte per aumentare la produzione lattea in senso stretto, oppure anche per avere un bovino con una carriera piu longeva , piu "rustico"(perdonatemi il termine) o con caratteristiche del latte diverse, da quello della frisona canadese?

grazie e arrivederci

Ciao grinto, si fosse andati avanti con la linea canadese forse, a parer mio, oggi avremmo qualche problema in meno sulla longevità della carriera delle frisone. Il fatto è che dalla metà degli anni ottanta alla metà degli anni novanta i nostri genetisti (intendendo con ciò i genetisti delle frisone) e noi allevatori abbiamo visto il mondo a stelle e strisce e fondato tutto il miglioramneto genetico della razza quasi esclusivamente sull'uso di tori americani che venivano scelti esclusivamente per la loro spinta a latte.
Se questo ci ha portato in poco tempo ai vertici delle classifiche mondiali come produttori di tori da latte, sempre a parer mio ha massacrato un po la resistenza dei nostri animali in stalla.
Io credo che Mario abbia sicuramente ragione nel proporre l'uso di tori temporalmente distanti dal patrimonio genetico attuale delle frisone, che qualcosa si possa fare per consolidarne anche i caratteri che conferiscono equilibrio all'animale: arti, statura, mammella. Il lavoro più grosso e oneroso però penso spetti a noi allevatori che, per il tempo a venire, dovremmo dimenticarci un po del latte e preoccuparci di più della salute e del benessere dell'animale; io sono convinto che poi il latte verrà da sè.
Si tratta, sempre secondo la mia modesta opinione, di usare razioni più fibrose composte da foraggi di qualità che avviliscano leggermente le potenzialità produttive di questi animali e fare attenzione, per recuperare qualcosa del latte perso, alla zona dimenticata della stalla, la vitellaia e la stalla delle manze dove, con la cura dell'animale, senza stressarlo a produrre, si possono recuperare dei bei soldini che possono compensare i minori redditi derivati dalla più scarsa produzione di latte.
Io credo che fin che si considera normale andare avanti con razioni che raggiungono 35 kg di insilato di mais con 5-6 kg di concentrato e 1 KG DI FIENO, non ci si può meraviglire che la vacca al terzo parto scoppi. O no?


02/01/2009, 8:00
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concordo pienamente

anni fa oltre i bovini avevamo un allevamento di galline ovaiole a terra, poi dismesso perche antieconomico , forse eravamo uno dei pochi allevamnweti , chew oltre produrre in azienda il mangime , facevamo anche la distribuzione delle uove in quanto avevamo il centro di imballaggio .

il grande cambiamento nelle ovaiole e' avvenuto a fine anni 90 quando non si sono piu potute usare le farine di carne, per cui le galline che prima mangiavano sui 95 /100gr al giorno hanno dovuto per sopperire alle proprie esigenze , mangiare almeno 120gr , e cio ha portato a degli squilibri non da poco, anche perche gli aminoacidi di sintesi non apportavano quei benefici , che le farine di carne apportavano .(mentre le farine di pesce cilene ,oltre a costare di piu davano un gusto non buono alle uova stesse, e problemi di ammoniaca nel capannone stesso)

fatto sta che in pratica si e' fatto un passo indietro , e cioe da una gallina suui 1,8/2kg alla prima deposizione, siamo tornati a una gallina sui 2.2/2.4kg , che aveva una struttura piu grande , che aveva meno problemi a livello di malattie e fisiopatie dell'apparato digertente , e che produceva un 5/10% in meno , ma aveva una carriera leggermente piu lunga , e una muta piu corta.

Ho sempre visto , anche se non ho molta esperienza inn fatto di latte, che a volte come diceva giuseppe verdi, "che il progresso sta a volte nel fare un passo indietro" , e che le magagne si vedono meglio da lontano che da vicino.

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02/01/2009, 9:32
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grintosauro ha scritto:
......il grande cambiamento nelle ovaiole e' avvenuto a fine anni 90 quando non si sono piu potute usare le farine di carne, per cui le galline che prima mangiavano sui 95 /100gr al giorno hanno dovuto per sopperire alle proprie esigenze , mangiare almeno 120gr , e cio ha portato a degli squilibri non da poco, anche perche gli aminoacidi di sintesi non apportavano quei benefici , che le farine di carne apportavano......

Tutto questo e molto altro ancora per qualche centinaio di morti in mezzo secolo sulla faccia del pianeta, tanti ne ha uccisi la BSE! Tu prova a dire che per risolvere i problemi degli incidenti stradali bisognerebbe ridurre la potenza delle automobili, è come se parlassi da Plutone per farti sentire sulla terra!


02/01/2009, 11:07
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guarda tremor
io sono anni che lo dico
e il risultato e' stato essere cacciato da altri 2 forum agricoli (lascio immaginare quali) una tra le ultime e' che nn si poteva dire che in certi tipi di allevamewnto l'unifeed e' inutile, solo perche chi vende e fabbrica unifeed faceva pubblicita sugli stessi..

io sono dell'idea che i modellidi alelvamenti prsenti in altri stati , come il ripristino dell'alpeggio x le razze da carne e delle razze autoctone sulle alpi , possa portare solo del bene all'agricoltura, e avere una agricoltura intensiava come in certe zone e' solo danno , perche porta solo ad aumentare glia ffitit ,e a far fare soldi a palate ai costruttori di macchinari...

io vado molto dacoordo su quelli che dentro alla propria mandria oltre alla selezione , fanno delle prove di ibridazione , e poi ne traggono conclusione, anche perche sia rrivera un giorno in cui la conseguinita sara un problema x tutti

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02/01/2009, 11:51
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