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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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MAX81 ha scritto: Non saprei sinceramente. . E anche vero che l imcrocio con la brown non offre le stesse caratteristiche di rusticita nella progenie che invece queste razze danno. Con la brown secondo me si ga piu un meticciamento che di incrocio. allora un incrocio a 3 vie tra frisian-holstein brown-sw e jersey alla lunga nn porterebbe lontano. forse nn ha tutti i torti robyvan quando ha cremona mi disse che era più logico cercare all'interno della frisian-hols delle linee di sangue più rustiche che saltare il fosso e buttarsi sul meticciamento. più o meno quello che capita da noi nel settore carne..
_________________ Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.
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25/07/2014, 18:47 |
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MAX81
Iscritto il: 25/07/2014, 15:09 Messaggi: 9 Località: provincia modena
Formazione: agrotecnico - laureando stpa
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secondo me grintosauro un incrocio a 3 vie con quelle 3 razze non porterebbe lontano soprattutto perche la brown americana ormai non è che una frisona bruna. ritengo sicuramente che l incrocio non sia la panacea per ogni male anzi , ma va altresi sottolineato come gli incroci a 3 vie con le 3 razze che ti ho riportato sopra in stalle nella mia zona quindi pianura padana , alimentazione parmigiano reggiano consistenza capi oltre le 600 in mungitura ha portato a dei dati di fertilità notevolmente piu vantaggiosi un minor tasso di rimonta tra il gruppo incroci e gruppo holstein minor incidenza delle piu comuni patologie da allevamento con un indice di conversione alimento latte migliore. sono d accordo che la frisona non vada scartata perche comunque che se ne dica rimane la ferrari delle vacche da latte , va altresi ricordato che la ferrari bisogna saperla guidare e metterla su una strada che permetta di esprimere le proprie caratteristiche. quindi stalle che hanno gia alti livelli di management con l incrocio ottengono risultati ancora migliori. io sono molto curioso di vedere il futuro delle mie sto asciugando adesso le prime F1 ho un F2 in produzione e la prima manza F3 mi partorira a ottobre, quindi per ora prendo per buoni quei dati di aziende che stanno gia mungendo F3. concordo che nella frisona vadano ricercati tanti riproduttori che sono stati messi in secondo piano io del resto sono un fans sfegatato di Ramos , ma è anche vero che le linee di sangue della frisona sono 4 e 4 restano. bella discussione questa!
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25/07/2014, 20:13 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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sicuramente , ce sempre un tarlo di domanda , più uan curiosita' forse, e visto che ho l'occasione di chiederla a un parmense che fa latte per parmigiano.
al di al degli incroci scelti , il dubbio che mi viene e' che al frisian holstain sia una razza che e' difficile allevare senza insilati, o meglio che vi sono razze che in un ottica di un unifeed asciutto , trasformano meglio le fibre asciutte , in latte .( un po come succede nei bovini all'ingrasso con i brutard limo su charolle , charolle puri o aubrak, rispetto a piemontese , blonde e , belga)
nn dico tornare all'antichita con la bianca padana , perché mancano 50anni di selezione, pero' razze più pascolatrici, sia pure che in incrocio, di quanto migliorano le proteine in un latte che serve per la produzione di un formaggio semigrasso come i formaggi grana , come il padano e il parmigiano reggiano?
cioe io vedo gia la differenza tra cagliar eun altte di piemontese una volta svezzato il vitello , o fare un formaggio con una aryshire
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25/07/2014, 20:46 |
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MAX81
Iscritto il: 25/07/2014, 15:09 Messaggi: 9 Località: provincia modena
Formazione: agrotecnico - laureando stpa
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Il problema dell alimentazione a parmigiano e appunto avere la fibra completamente slegata dall energia cosa che magari con insilato non succede. Non so dirti se questo possa influire sicuramentr pero con l incrocio si vanno a modificare gli indici di conversione e tendono a migliorare anche le rese casearie.
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25/07/2014, 21:41 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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sul fatto che nn si possono produrre formaggi con alimentazioni senza amidi cmq ho i miei dubbi..
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26/07/2014, 7:19 |
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MAX81
Iscritto il: 25/07/2014, 15:09 Messaggi: 9 Località: provincia modena
Formazione: agrotecnico - laureando stpa
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su questo grintosauro devo dissentire per 2 ragioni principali :1) gli amidi fermentati nel rumine generano quegli acidi grassi precursori della frazione grassa 2) un corretto apporto di amidi ti permette di far lavorare prima e meglio la flora ruminale al fine di produrre proteina bypass necessaria e piu adatta ad essere assorbita per la composizione della frazione proteica del latte. ovvio che abusare degli amidi è un errore madornale come lo è non diversificare le fonti degli stessi. poi ovviamente tutto va contestualizzato con le produzioni lattiero casearie che vogliamo ottenere. probabilmente ridurre eccessivamente gli apporti di amido a livello di trasformazione potrebbe secondo me dare tanti cali di resa
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26/07/2014, 10:00 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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sicuramente, il dubbio che in altre realta vi sono formaggi grassi , prodotti in malga solo col pascolo e li amidi da mangimi nn ce ne sono..
quello che intendevo che l'incrocio probabilemnte e' più sviluppato all'estero , dove una buona parte del latte e' prodotto in estate , anche se ho dei dubbi che il pascolo venga integrato con dosi di mangime elevate , pena le fermentazioni acidofile nel rumine.
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26/07/2014, 10:23 |
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MAX81
Iscritto il: 25/07/2014, 15:09 Messaggi: 9 Località: provincia modena
Formazione: agrotecnico - laureando stpa
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verissimo questo. e anche vero che al pascolo le vacche scelgono essenze migliori piu tenere quindi piu ricche in zuccheri e con un sacco di cellulose fresche quindi facilmente degradabili a zuccheri che danno buoni apporti di nutrienti. ad esempio un mio caro amico è stato in nuova zelanda a vedere realtà produttive dove lavorano prevalentemente con il kiwi cross ( una razza generata da holstein e jersey) dove utilizzano pascolo e una piccola integrazione con quello che arriva in porto. la prediligono il grasso per il burro e per produrre polvere di latte pero non fanno trasformazione o meglio una piccola parte. quindi sicuramente cio che conta è l indirizzo produttivo che si da all azienda e alla trasformazione dei prodotti.
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26/07/2014, 11:34 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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da quello che so io , e in parte confermato da arborea e robyvan , la gran parte del latte in polvere neozelandese , viene esportato in giappone , perché mentre x noi e' normale prendere il latte nei supermercati in forma liquida( uht, fresco, crudo, ecc) la per esigenze di trasporto e conservazione , x avere del latte da bere , prendono un cucchiaino e lo rigenerano , perché durante la disidratazione , avviene anche una forma di trattamento di pastorizzazione ...
cmq quel latte li alla stalla ha dei prezzi molto bassi rispetto a noi..
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26/07/2014, 12:50 |
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