No, anche perché il calo di grasso e proteine nel latte dovuto al caldo non basta di certo a splafonare i limiti dell'indice crioscopico, certo c'è un calo ma non grande. Se è una stalla libera e con il caldo le vacche si sdraiano di più nello sporco richiedendo così lavaggio della mammella si vedrebbe comunque anche un grande aumento dei coli se finisce acqua nel circuito.
guarda noi ogni anno che arriva il periodo caldo ce sempre un calo della crioscopia e la cooperativa è molto severa.. le vacche sono libere ma non si coricano nello sporco perchè e tutto asciutto.. si certo con la crioscopia cala anche il grasso e le proteine-- qualche consiglio?
pemetto che nn essendo del settore specifico , riporto i discorsi che spesso fanno i firsonisti che conosco : alcuni cercano di evitare di aver eaprti in questo epriodo , preferendo spostarle verso i primi di settembre ,e di chiudere le lattazioni anche prima dell'8°mese di alttazione x stressare meno l'animale.
preferendor ecuperare latte nel periodo da ottobre in poi
e' corretto o meno?
Noi sulla carne con alimentazione asciutta in genere tendiamo a temponare di piu , perche ce al diluizione dei sali , capita anche sulle blap?
Noi cerchiamo sempre di non far partorire d'estate, la vacca soffre molto di più e purtroppo quando ci sono complicazioni si perde anche la vacca.. al settimo mese di gravidanza noi facciamo asciugare le vacche e fanno due mesi di riposo per riprendersi bene per la prossima latazione..
Con il caldo ci sono parecchie situazioni NON ordinarie nelle nostre bovine. Loro cercano di difendersi come possono dal caldo, limitando tutto ciò che produce calore. Quindi movimenti limitati nella deambulazione e...limitata ruminazione. Molto spesso in questi giorni si verificano situazioni da sub-acidosi che diventano manifeste. Ecco il calo della produzione di grasso...lo scarso consumo di alimento...qualche problematica podale superiore che si verifica molto spesso nella seconda metà della stagione calda. Il calo dell' INDICE CRIOSCOPICO è FREQUENTE. Lo stesso è infuenzato in modo "importante" da due molecole il Sodio ed il Lattosio. Queste sostanze hanno un peso molecolare molto elevato e quindi una loro carenza/indisponibilità accentua questa problematica. Inoltre, ad aggravare le problematiche anzi espresse, la bovina che vive il caldo in modo molto più pressante rispetto a noi...(lei ha 39°C noi 36,5°C), e vive in ambienti decisamente più affollati e circondata da "altri" individui che hanno 39°C di temperatura, entra in stress da caldo già dai 22-24°C, tende quindi a "cercare" il refrigerio presso punti dove entra più aria, ammassandosi, o in pozze d'acqua. Le "nostre" procedure di pulizia in sala sono decisamente più...rapide e meno attente...(abbiamo caldo ed in sala mungitura non si sta...benissimo), l'acidosi sub-clinica serpeggiante, ed una forte riduzione dell'attività immunitaria, creano la predisposizione e le migliori condizioni per l'avvento di infiammazioni mammarie. Curare prevenendo le problematiche da caldo con ambienti ampi ed arieggiati...con ricambi d'aria consoni e rinfrescamenti dell'area appropriati, con corrette quantità dei punti d'abbeverata ed una razione costruita, e correttamente integrata, per questo periodo consentirà un più agevole transito al periodo autunnale e minori problematiche inerenti le qualità del latte.