Marco86
Iscritto il: 14/07/2009, 9:37 Messaggi: 1
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Salve a tutti! Sono nuovo di questo forum perciò mi presento..sono un giornalista freelance e scrivo per l'informatore zootecnico. In settimana devo redigere un articolo sulla convenienza all'acquisto dei robot di mungitura. Senza impegno vorrei intervistare qualcuno in modo da poter riportare dei casi reali. In particolar modo vorrei sapere quanti capi si riescono obiettivamente a gestire con un robot, se il costo di queste macchine viene ammortizzato in molti anni e se l'investimento vale la pena...cose di questo tipo insomma. Spero che qualche allevatore mi possa aiutare. Ringrazio per l'attenzione.
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Tremor
Iscritto il: 06/09/2008, 11:34 Messaggi: 1374 Località: Terra
Formazione: Perito
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Io un paio di nomi ce li avrei ma non so se sono disponibili a essere intervistati e, soprattutto, a parte un caso, non ci sono garanzie sull'attendibilità delle risposte. Per quel che mi riguarda sono contrario alla cosa, intendo dire il robot, comunque se posso farti un favore posso cercare di metterti in contatto con loro, il più affidabile, che quasi certamente conoscerai, è del Dandolo, Maniago. Dovrebbe anche essere disponibile ma non gli si può far perdere tempo, ne ha veramente poco a disposizione. Se ti interessa e siamo ancora in tempo chiamami al 3337186188
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68800 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Provincia autonoma e Istituto Agrario introducono l’innovazione tecnologica nelle stalle trentine ZOOTECNIA E TECNOLOGIA, PRESENTATO IL ROBOT PER LA MUNGITURA
L’innovazione tecnologica e gestionale arriva nelle stalle trentine. Provincia autonoma di Trento e Istituto Agrario di San Michele all’Adige hanno presentato stamane, al comprensorio di Borgo Valsugana, il robot di mungitura: una macchina che riduce drasticamente i tempi di lavoro e migliora la qualità di vita dell’allevatore. Il sistema è stato installato sei mesi fa, in via sperimentale, presso l’azienda agricola “Alle Rubinie” di Castelnuovo Valsugana, nell’ambito di un progetto promosso dall’Assessorato all’agricoltura e condotto dall’Istituto Agrario con il supporto scientifico del Centro di ricerca per le produzioni foraggere e lattiero-casearie di Cremona. “Sono convinto che questa iniziativa sperimentale – ha spiegato l’assessore provinciale Tiziano Mellarini- possa dare inizio ad un nuovo percorso. Mi auguro che gli allevatori trentini sappiano cogliere questa opportunità che arriva dall’innovazione e dalla sperimentazione. La zootecnia, importante risorsa per il nostro territorio, deve saper guardare lontano”. Presenti anche il direttore generale dell’Istituto Agrario, Alessandro Dini, il dirigente del Centro Trasferimento Tecnologico di San Michele, Michele Pontalti, il presidente della Federazione allevatori, Silvano Rauzi, il dirigente del Dipartimento agricoltura e alimentazione della Provincia, Mauro Fezzi. La mungitura mediante robot consiste in box o postazioni, dove le bovine da latte accedono volontariamente, dotati di sofisticate attrezzature che consentono alla macchina di effettuare in modo del tutto autonomo le diverse operazioni della mungitura, a partire dalla pulizia dell’apparato mammario fino al trasferimento del latte nei tank di stoccaggio. “Oltre a ridurre il carico di lavoro dell’allevatore, svincolandolo dagli orari fissi della mungitura -spiega Angelo Pecile, direttore dell’unità Risorse foraggere e produzioni zootecniche del Centro trasferimento tecnologico dell’Istituto Agrario- questa tecnologia migliora il benessere dei bovini, non più soggetti allo stress da spostamento per la mungitura, e dai primi risultati migliorerebbe anche la qualità del latte”. Nata in Olanda nel 1992, la tecnologia conta attualmente più di 6000 installazioni a livello mondiale, 200 delle quali sono presenti in Italia. Le caratteristiche tecniche la rendono adatta alle aziende di grandi dimensioni familiari, con un numero di capi in produzione tra i 50 e 70: infatti, ogni unità di mungitura è in grado di servire adeguatamente mandrie di queste dimensioni.
Ufficio Stampa Fondazione Edmund Mach Istituto Agrario di San Michele all'Adige
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