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Zootecnia da carne veneta, quale futuro la aspetta?
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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x tutti ricordatevi quello che diceva henry ford , che ce vero progresso quando quello che si fa e' per tutti. Lavorare x l'elite' e' sempre un rischio , i gusti cambiano e tu rischi di vedere anni di sacrifici buttati nel cesso..
avre un largo consenso "consapevole" , un po come nel vino , e' importante , perche e' frutto della fiducia che ha il consumatore per un certo tipo di carne .
Il discorso che faceva tremor , sulal carne di frisone, e' un po contorto , oggi ho finito gle ultime fese di frisone che ho macellato 8 mesi fa, in effetti nn reggono il confronto con le fese di incrocio francese o piemnontese o incrocio peimontese, son tutto un nervo..
_________________ Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.
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26/04/2009, 21:24 |
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Dondavi
Iscritto il: 17/01/2009, 23:00 Messaggi: 656 Località: Camponogara VE
Formazione: Agrotecnico
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lui ha tutta la mia approvazione per il fatto che è da solo a far il rosè, fin che è da solo va bene, poi i conti li saprà fare e se dovrà cambiare..... sarà lui a decidere, su larga scala si potrebbe discutere diversamente.....
_________________ Non è necessario inventare cose nuove, basta saper imparare e copiare quelle giuste dagli altri! spirito del forumista....
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26/04/2009, 21:31 |
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Dondavi
Iscritto il: 17/01/2009, 23:00 Messaggi: 656 Località: Camponogara VE
Formazione: Agrotecnico
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mi riferivo ad aldo io, non ricordo il discorso di tremor, ciao
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26/04/2009, 21:34 |
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Tremor
Iscritto il: 06/09/2008, 11:34 Messaggi: 1374 Località: Terra
Formazione: Perito
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Dondavi ha scritto: X ricky27 cent, Digli che faccia a meno di dare niente alle vacche, così forse, ma dico forse, ci stà dentro. E mi venite a dire che bisogna produrre dipiù per abbassare i costi? ciao belli, andiamo a fare qualche altro mestiere e teniamoci due vacche per sfizio. poco a tanto piuttosto che tanto a poco, ce lo insegna il mercato del lusso. non possiamo neanche però produrre tutti per i ricconi, e quindi? resto sul punto che deve essere il consumatore a cercare il nontro prodotto che devono sentire come loro, devono sentirsi obbligati come genitori verso i figli a consumare carne sicura, almeno più sicura dell'altra, tanto il prezzo non è molto diverso.ciao Scusate l'assenza, era tornato fuori il sole. Già, resta il fatto però che stanno consumando poco e, a poco. Io resto dell'idea che siamo ancora in troppi, giusto poco fa osservavo sul sito del CLAL il confronto tra le forme prodotte negli ultimi dieci anni di Parmiggiano e il prezzo, non mi resta nessun dubbio da dipanare, l'unica cosa di cui dubito è se ce la farò a resistere a questi prezzi ma per il futuro, se avrò un futuro, la strada è certa: aumento di volumi indefinito. Tu dondavi hai ragione a dire poco a tanto, solo che così son capaci tutti, allora il tanto potrebbe giusto essere la sopravvivenza. Comunque complimenti per la discussione, come ha già detto francescoriello ci si è fatti una cultura completa sui vari tagli di carne e prezzi nazionali al dettaglio. Siete tutti molto competenti e preparati, gente come voi meriterebbe di farcela in ogni caso, speriamo di continuare a incontrarci a lungo.
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27/04/2009, 7:39 |
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Dondavi
Iscritto il: 17/01/2009, 23:00 Messaggi: 656 Località: Camponogara VE
Formazione: Agrotecnico
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non so precisamente quante vacche tu abbia, ma penso che al giorno d'oggi ce ne vogliano almeno un centinaio e due persone dietro. arrivati a questo punto però basta, non ci dovrebbe essere il bisogno di raddoppiare per sopravvivere, si parla di 20000€ annui, la paga di un operaio non tanto in più, ma se non saltano fuori per due persone (40000€ all'anno con 100 vacche) la vedo molto dura. sicuramente a questi prezzi non si può ragionare, ma se è vero che resterete in pochi, il problema rimarrà, perchè quei pochi aumenteranno il giro per sopravvivere e il cane si morde la coda. fino a qualche tempo fa non vedevo altra soluzione che quella (aumentare) ma poi ho cambiato idea, giusta o sbagliata che sia. ciao
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27/04/2009, 13:50 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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io la vedo in termini percentuali
cioe' per avere un redito di 20mila euro , quanti capitali devo smuovere?
se andaimo a vedere il comemrcio , dove il ricarico sul prezzo dell'ingrosso e a volte del 100/1550% da cui bisogna detrarre le spese di affitto eletricita telefono tasse imposte , gia con un giro di affari 100 150mila euro , 20mila euro puliti saltano fuori ,chi fa carne o latte , penso che questa cifra vada come minino raddoppiata
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27/04/2009, 14:39 |
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Dondavi
Iscritto il: 17/01/2009, 23:00 Messaggi: 656 Località: Camponogara VE
Formazione: Agrotecnico
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il ragionamento è quello giusto, in campo agricolo è una tragedia. la terra non rende niente rispetto al valore, da noi 100-120 000 € all'ettaro agricola. Da noi si dice che " i contadini xe siori che vive da poareti" ovvero che gli agricoltori sono gente benestante che fa vita dura e vive in povertà, solo ed esclusivamente per mantenere l'aumento di valore del terreno. in zootecnia va un po meglio, è per questo che io punto sulla stalla piuttosto che sul terreno, ma comunque il giro deve essere grosso, il problema è che negli ultimi anni mi son reso conto che il piccolo con 30 capi se la cava meglio di me con 200, perchè lui vende tutto a privatelli, io all'ingrosso. se si andasse in percentuale converrebbe investire i capitali in bot statali, in linea di massima si prende dipiù. le cose possono anche cambiare...... ciao
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27/04/2009, 19:42 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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puo darsi di si puo darsi di no
le redini della globalizzazione non sappaimo a chi sono in mano sopratutto nel settore carne
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27/04/2009, 21:26 |
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Tremor
Iscritto il: 06/09/2008, 11:34 Messaggi: 1374 Località: Terra
Formazione: Perito
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Dondavi ha scritto: il ragionamento è quello giusto, in campo agricolo è una tragedia. la terra non rende niente rispetto al valore, da noi 100-120 000 € all'ettaro agricola. Da noi si dice che " i contadini xe siori che vive da poareti" ovvero che gli agricoltori sono gente benestante che fa vita dura e vive in povertà, solo ed esclusivamente per mantenere l'aumento di valore del terreno. in zootecnia va un po meglio, è per questo che io punto sulla stalla piuttosto che sul terreno, ma comunque il giro deve essere grosso, il problema è che negli ultimi anni mi son reso conto che il piccolo con 30 capi se la cava meglio di me con 200, perchè lui vende tutto a privatelli, io all'ingrosso. se si andasse in percentuale converrebbe investire i capitali in bot statali, in linea di massima si prende dipiù. le cose possono anche cambiare...... ciao Però se i clienti del piccolo fanno i capricci lui resta lì ad aspettare fin che muore di fame se non si decide a far qualcosa d'altro, tu puoi sempre trovare un altro grossista, che ti pagherà poco ma almeno, forse , qualcosa ti dà, se poi sei socio di una cooperativa, potrà essere male amministrata ma puoi sempre mettere il naso negli affari dell'amministrazione e dire la tua. Io la vendita al dettaglio non la vedo con troppa simpatia, non ho mai socializzato troppo volentieri col cliente e pensare di dover avere a che fare con quattro cittadini capricciosi per vendere il mio prodotto, in tutta onestà, mi fa venire l'orticaria. Se poi ci aggiungi la guerra che ti fa, come si è detto sopra, slealmente la grande concorrenza preferisco sperare che un giorno abbiano bisogno del mio prodotto e di potergli presentare il conto. È solo una speranza, lo so, ma io sono ottimista.
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28/04/2009, 7:08 |
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Dondavi
Iscritto il: 17/01/2009, 23:00 Messaggi: 656 Località: Camponogara VE
Formazione: Agrotecnico
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per una serie di motivi non tutti siamo nelle condizioni di vendere direttamente in modo vantaggioso. Elenco alcuni fattori che a mio avviso concorrono nella buona riuscita dell'attività dello spaccio agricolo: localizzazione negozio (anche la presenza all'interno serve oltre che al posto) bacino d'utenza prodotto offerto (qualità, garanzie ecc) capacità del venditore giusta pubblicità convenienza (non per tutti i prodotti) e tantissimi altri fattori, non sono comunque in ordine di importanza, ma tanti anelli di una catena, se ne rompe uno....... Una cosa ci tengo a precisare, non è detto che facendo vendita diretta non puoi più vendere al grossista, sfido io a vendere 50 qli di latte al giorno...... ma arrotondare non è che faccia male sempre qualora sia possibile, se abiti a 20km dal cento, come puoi pensare che avrai tanti clienti? io calcolo un bacino d'utenza nel raggio di 10-15km, almeno di 100 000 persone, ne bastano uno su 1000 per non farcela a servirli tutti, sono fiducioso ma preoccupato comunque, non è una manna dal cielo, ma una scelta imprenditoriale......... ciao
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28/04/2009, 9:33 |
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