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Zootecnia da carne veneta, quale futuro la aspetta?
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Dondavi
Iscritto il: 17/01/2009, 23:00 Messaggi: 656 Località: Camponogara VE
Formazione: Agrotecnico
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so che qualcuno fa la spuntatura (intendo la parte di biancostato che è più vicina alla punta di petto) ai ferri, per il tasto non so niente in merito, ma gran parte del pregio di certi tagli (i meno nobili) dipende dal tipo di cottura, non esiste per l'appunto carne buona e carne non buona (all'interno della stassa carcassa). ciao
_________________ Non è necessario inventare cose nuove, basta saper imparare e copiare quelle giuste dagli altri! spirito del forumista....
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26/04/2009, 14:18 |
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francescoriello
Iscritto il: 10/07/2008, 14:45 Messaggi: 130
Formazione: Agrotecnico e Agronomo (scienze agrarie)
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Posso dire che mi stò facendo una cultura sui prezzi e sui tagli della carne non c'è che dire, però forse siamo un tantinello fuori tema....Chissà che anche questo non sia il motivo del problema zootecnico, che alla fine si perde di vista il problema e ci si concentra su iniziative singole, lodevoli ma che non cambiano la realtà.
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26/04/2009, 16:27 |
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Dondavi
Iscritto il: 17/01/2009, 23:00 Messaggi: 656 Località: Camponogara VE
Formazione: Agrotecnico
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mah, i gusti dei consumatori influenzeranno il futuro della zootecnia veneta e non solo. ad es le campagne di sensibilizazione se ben fatte servono eccome, quando hanno iniziato a dire alla televisione che ci sono dei vini di qualità superiore, e che i programmi alla televisione hanno iniziato a mostrare l'esperto di turno con giacca e cravatta e bicchiere alla mano, molti hanno iniziato ad interessarsi di vino, e hanno scoperto il vero piacere che può dare il vino, una delizia da usare consapevolmente. La stessa cosa mi auguro capiti per la birra. Sarebbe uno scandalo per voi in un futuro, quando la stragrande maggioranza della popolazione avrà problemi a controllare l'alimentazione per lo stile di vita che abbiamo (non tutti), se anche il consumo di carne diventasse un consumo più consapevole, più importante sotto il punto di vista sociale. Mi viene il nervoso quando sento alla televisione (da quattro cialtroni) che la fonte di tutti i mali è la carne rossa, e poi la gente presenta contemporaneamente problemi di anemia e colesterolo, per un uso scorretto dell'alimentazione alla caccia di ciò che è più magro magari solo in apparenza. Non pensate che le macellerie potrebbero campare meglio se i consumatori ricercassero dipiù certi tagli inconsueti, certe preparazioni tradizionali che poco si adattano ai banchi del confezionato al super di turno. Il macellaio a tal punto potrebbe spendere qualcosa in più e far vivere meglio anche l'allevatore veneto grande o piccolo che sia. Come uno cerca la maglietta firmata, potrebbe cercare la carne made in veneto piuttosto che lombardia piemonte e via dicendo, a tal punto l'ingresso di carne estera calerebbe e i prezzi automaticamente salirebbero. Perchè in piemonte fino a 2 anni fa i vitelloni piemontesi prendevano dei bei soldi?? li hanno la cultura per la carne, per il mangiare bene, adesso forse per una serie di motivi qualche problema ce l'hanno anche loro, ma sono avanti a noi veneti per cultura, nel settore del consumo carne (aspetto le smentite o interventi dei piemontesi) ciao
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26/04/2009, 17:54 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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oggi come oggi gli unici che consumano carne , cioe una media di sui 200 /300 gr a testa al giorno tra carni rosse e bianche sono quelli originari dall'est , che hanno una tradizione alimentare basatta su carne e verdure e frutta, rispetto alal nostra dieta mediterranea.
Non dico che sia sbagliata , alla fine quello che conta sono anche per noi l'energia metabolizzabile , le proteine , e il contenuto di fibra .
io tranne che per la carne suina , che mangio solo come salumi e non come carne nei pasti , tranne che per salsiccia e cotechino qualche volta d'inverno mangio un po di tutto , ma son molto selettivo le carni devono avere un certo grado di maturita. per maturita intendo sapidita e consistenza , e anche un po dimarezzatura soprautto per pollo e coniglio ( da me nn si cucinano polli o conigli meno di 3,5kg).
non e' un fatto di tradizione, qui e' normale che l'olio si usi solo x l'insalata, e una volta x fare le patate fritte si usasse solo burro , e' unaalimentazione basata sui alimenti animali
_________________ Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.
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26/04/2009, 20:38 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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cio quello che voglio dire che il ns stile di vita nn e' esportabile a tutta italia
pero abbaimo la consapevolezza , di quello che faciamo a tavola.
se lo vogliamo mettere tutto sui soldi in tasca , per noi e' meglio mangiare il giusto e spendere il giusto.
queloo che vogliamo far capire che tu pio comprare del francese , del piemontese del chianino , o anche dell'angus , ma che ogni carne ha un uso diverso . l'assurdo sarebeb volere della carne magra e prendere dell'angus e dire che e' la carne migliore al mondo , li vermanete cerco gli scarponi antinfortunistici e dre tanti di quei calcincl...da fargliele venire grosse come cocomeri.
badate nn e' perdere tempo a fare del bollito e del brodo x risotto
devi solo organizzarti, da noi la carne si mangia anche fredda di frigo..e buona che sia
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26/04/2009, 20:46 |
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Dondavi
Iscritto il: 17/01/2009, 23:00 Messaggi: 656 Località: Camponogara VE
Formazione: Agrotecnico
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io sono rimasto molto colpito dal diverso approccio che avete in piemonte con la cucina, con il consumo di carne. personalmente sono daccordo sul fatto della sapidità e consistenza delle carni (mi hanno dato un cappone in regalo al super per natale, era 1.2kg morto quando l'ho visto non sapevo se ridere o piangere). A torino nello spaccio "più caro del mondo" i signorotti del centro prendevano la trita da insalata, il pezzo di arrosto, la punta di petto e la testina da brodo, da noi il lesso lo mangia chi non può permettersi il resto, non so se si capisce il discorso..... Sono convinto del fatto che una giusta educazione alimentare volta al mangiare sano, naturale, possibilmente di produzione locale, sia forse l'unica soluzione, altrimenti si va incontro a quello che si diceva nelle precedenti pagine, calare, calare, calare i prezzi, a tutto c'è un limite. ciao
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26/04/2009, 20:53 |
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ricky75
Iscritto il: 03/04/2009, 12:29 Messaggi: 1207 Località: grantola (varese)
Formazione: licenza media
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ciao, mi sembra che i piemontesi siano calati quando l'esselunga ha smesso di comprarli, ma aspettiamo notizie da grinto che sarà più informato. comunque oggi sono andato a trovare un amico che munge un centinaio di vacche,e nella mangiatoia ho trovato, insieme alla miscelata, un bel pò di erba. mi ha detto che prende 27 cent, e che sta tentando di ridurre il costo litro-latte, anche se mun ge di meno. mi ha anche detto che -testuali parole- se tutti facessero come lui mancherebbe alla svelta un bel pò di latte, dopo si vedrebbe.... in linea di massima, noi agricoltori, per risparmiare qualcosa, andiamo a monte della filiera, per esempio farsi il mangime, trovare la paglia per la lettiera e andare a farsela... sono tutti accorgimenti utili, ma il margine oggi (e anche in passato) secondo me sta nella commercializzazione. cè chi in piccolo riesce ad arrangiarsi, ma bisogna trovare il modo di avvicinarsi al consumatore. chiaramente che finchè le associazioni ( la associazione) di categoria spingono solo i prodotti di nicchia come le uova di gallo o simili si accontenta solo una minima parte di produttori. ci vogliono per esempio cooperative che siano effettivamente tali, associazioni di produttori, scambio di prodotti tra associazioni di produttori ecc. so che non è facile, ma se mai ci si mette all'opera...
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26/04/2009, 20:54 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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sia l'essselunga che la coop , hanno ridotto la metratura di vendita del piemontese a favore dei francesi , col benestare del consorzio di tutela, che nn si capisce se sta dalla ns parte o dalal parte del macellatori , visto che e' un consorzio misto allevatroi /macellai , una sfida tra chi ha il coltello dalal parte del manico...
secondo em la ripresa dei consumi puo passare non a chi fa il prezzo piu basso , ma insegnando a consumare la carne , nel valorizzarne la cucina , perche noi possimo fare del nostro meglio , ma se poi il consumatore nn sacome fare ... e' vero che oggi come oggi nn si ha piu il tempo di cucinare , o fare i lavori di casa ( mi domando come facevano in passato con delle case di 150mq , e una orda di figli a calzarli , vestirli e tenerli puliti e in ordine, e oltre tutto rimanere dei soldi ogni tanto x il tempo libero .... vabbe piu che case , sembravano minicaserme. di artiglieria pesante..) ad andare avanti .
Una cosa noto , come ho detot prima oggi anoressico e bello x molti versi , ma quando nn si ha neanche piu la forza di tirare su un sacco da 30kg , senza avere il rischio di avere un ernia , la cosa mi da pensare che coloro che hanno dai 10 ai 20 anni , non abbiano una prospettiva di vita piu lunga dei genitori...
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26/04/2009, 21:08 |
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Dondavi
Iscritto il: 17/01/2009, 23:00 Messaggi: 656 Località: Camponogara VE
Formazione: Agrotecnico
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X ricky27 cent, Digli che faccia a meno di dare niente alle vacche, così forse, ma dico forse, ci stà dentro. E mi venite a dire che bisogna produrre dipiù per abbassare i costi? ciao belli, andiamo a fare qualche altro mestiere e teniamoci due vacche per sfizio. poco a tanto piuttosto che tanto a poco, ce lo insegna il mercato del lusso. non possiamo neanche però produrre tutti per i ricconi, e quindi? resto sul punto che deve essere il consumatore a cercare il nontro prodotto che devono sentire come loro, devono sentirsi obbligati come genitori verso i figli a consumare carne sicura, almeno più sicura dell'altra, tanto il prezzo non è molto diverso. ciao
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26/04/2009, 21:14 |
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Dondavi
Iscritto il: 17/01/2009, 23:00 Messaggi: 656 Località: Camponogara VE
Formazione: Agrotecnico
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Alla fine ci troviamo daccordo quasi tutti, il consumo consapevole ci può salvare, non necessariamente l'abbattimento dei nostri costi, ma l'aumento dei nostri guadagni. la gente deve sapere che la carne è buona cruda se sai da dove viene e come è stata trattata, i miei mangiano bistecca, io la batto al coltallo, sale e olio e la mangio cruda, ma non la mangerei quella dove lavoro, la mia si. Perchè? se chi la comprasse da me facesse la stessa cosa perchè si fida, quanto valore aqcuisterebbe quella carne, senza spese ulteriori. é una questione di fiducia che il consumatore deve cercare nello spaccio come produttore diretto, e al super come filiera cercando nelle etichette. é l'unica strada sensata, le altre sono molto più difficili. ciao
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26/04/2009, 21:20 |
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