Davvero interessante questa discussione! Spero che su di essa si... affacci, anche per pura curiosità, una quantità crescente di visitatori.
La ringrazio, gentile "alessiozanon", delle significative raffigurazioni che ha riprodotto, giacché esse testimoniano della sua diligenza da vero ricercatore storico.
Ritengo che si possa anche ipotizzare, fondatamente, una derivazione della parola "Maremma" dal vocabolo "marismas" usato dagli Spagnoli per indicare le zone acquitrinose alla foce del fiume Guadalquivir e dagli stessi esportato in Toscana, all'inizio del XVI secolo, per designare il territorio, anch'esso paludoso, corrispondente allo Stato dei Presidii.
Quanto ai bovini rappresentati nei bassorilievi di epoca romana da lei trasmessi, è possibile anche ipotizzare che essi fossero degli animali giovani, molto simili, per esempio, ai torelli "meticci chianino-maremmani" - denominati, nel XIX secolo, "tiberini" o "Val di Tevere" - ritratti in un paio di fotografie (che, purtroppo, non ho ora a portata di mano) che illustrano il manualetto di Mario Lucifero, Gian Giacomo Jannella e Pierlorenzo Secchiari "Origini, evoluzione, miglioramento e prospettive della razza bovina maremmana" (Edagricole, 1977).
Comunque, al fine di favorire una migliore comprensione di quanto ho fin qui sostenuto, rinvio al mio articolo "La zootecnia italiana nel 2006: razze, storia e geografia" in
http://www.rivistadiagraria.org n. 17/2006.