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GMF
Iscritto il: 15/09/2008, 14:04 Messaggi: 573
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Gentile Alessio Zanon, le mandrie di bovini grigi dalle lunghe corna cui lei ha fatto riferimento erano allevati col sistema brado nella "puszta" ungherese per fornire la quasi totale provvista di carne all'Impero absburgico (dal 1867, Impero austro-ungarico) di cui fecero parte, dal 1815 al 1859, la Lombardia e dal 1815 al 1866 il Veneto (Regno lombardo-veneto). Pertanto, esse erano periodicamente convogliate verso la capitale per essere vendute in quel grande mercato e poi distribuite in tutto il territorio imperiale per la loro macellazione. Non ho ancora avuto modo di conoscere il suo punto di vista relativamente al soggetto raffigurato con il n. 11 ("Waldler Schlag" della " Podolische Rasse") nella stampa a colori riprodotta in www.peter-hug.ch/lexikon/1888_bild/13_0834a .
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20/07/2009, 13:51 |
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alessiozanon
Sez. Polli
Iscritto il: 05/05/2008, 12:36 Messaggi: 3626
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domanda molto interessante e non priva di interrogativi. in alcuni manuali non si parla affatto di bovini Pugliesi in Puglia ma con tale appellativo si nomina solamente il bovino del basso Veneto.
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_________________Dobbiamo avere più coraggio di guardare la realtà, così ci farà meno paura. Alessio Z.
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20/07/2009, 13:56 |
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GMF
Iscritto il: 15/09/2008, 14:04 Messaggi: 573
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Vuole, gentile Alessio Zanon, citare cortesemente la fonte (opera, autore ed anno di pubblicazione) cui ha attinto il brano che ci ha testè trasmesso?
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20/07/2009, 14:02 |
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alessiozanon
Sez. Polli
Iscritto il: 05/05/2008, 12:36 Messaggi: 3626
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Forse GMF con questa affermazione ha dato il colpo di grazia al bovino che riteneva autoctono della Puglia. Cita: Gentile Alessio Zanon, le mandrie di bovini grigi dalle lunghe corna cui lei ha fatto riferimento erano allevati col sistema brado nella "puszta" ungherese per fornire la quasi totale provvista di carne all'Impero absburgico (dal 1867, Impero austro-ungarico) di cui fecero parte, dal 1815 al 1859, la Lombardia e dal 1815 al 1866 il Veneto (Regno lombardo-veneto). Pertanto, esse erano periodicamente convogliate verso la capitale per essere vendute in quel grande mercato e poi distribuite in tutto il territorio imperiale per la loro macellazione.
Guardi un pò come venivano chiamati in dialetto i bovini a manto grigio della Puglia nel 1925. Che ne dici Francesco mi sembra che a giudicare dai nomi vi siano molti interscambi fra Nord e Sud
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_________________Dobbiamo avere più coraggio di guardare la realtà, così ci farà meno paura. Alessio Z.
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20/07/2009, 14:08 |
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alessiozanon
Sez. Polli
Iscritto il: 05/05/2008, 12:36 Messaggi: 3626
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Prima citazione Faelli F. 1902 razze bovine, equine,suine, ovine, caprine Hoepli Seconda citazione Manetti C. 1925 Geografia Zootecnica Italiana Battiato Editore Catania Ora però risponda lei GMF ad una mia domanda: Cita: Comunque GMF mi può spiegare come mai in un dipinto di Pompei vedo un toro rosso a musello rosa con corna corte e non un bovino della razza che lei considera l'unica presente dalla preistoria in Italia meridionale. E poi mi spiega come possa affermare che gli apporti di bovini asiatici siano stati sporadici e non consistenti al punto di sostituire la popolazione preesistente. Non mi pare che lei abbia prodotto documenti a prova di quanto sostiene con caparbietà. Inoltre se cita il latino sarebbe così gentile di tradurre ed evidenziare i passaggi che ritiene significativi . Poichè per ora o visto citare i latini senza in essi intravedere riferimenti che possano sostenere quanto da lei affermato.
_________________Dobbiamo avere più coraggio di guardare la realtà, così ci farà meno paura. Alessio Z.
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20/07/2009, 14:17 |
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alessiozanon
Sez. Polli
Iscritto il: 05/05/2008, 12:36 Messaggi: 3626
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Cita: alessio ciao, io non voglio assolutamente che tu sia accomodante, anzi se sei sicuro,e mi sembra che tu lo sia, di quello che asserisci fai benissimo a difendere a spada tratta (tastiera) le tue convinzioni,e secondo il mio modesto parere molto ben argomentate, le tue oppinioni; è semplicemente perchè mi sembra di capire che GMF dall'alto del suo scranno abbia una gran paura che uscendone sconfitto debba scendere di qualche gradino e probabilmente questo non lo fà dormire alla notte per cercare argomenti in latino,(a quando il greco antico?), o qualsiasi notizia per continuare una disscussione secondo mè sterile. ciao Mantovano 46 se devo dire la verità fin dall'inizio non ho mai affrontato il dibattito con sicurezze precostituite . Mi piace confrontarmi e anche cambiare idea non ho preclusione alcuna, ma quando si giunge al DUNQUE pretendo prove tangibili e non le ho avute. devo comunque ringraziare GMF che mi ha costretto per ore a cercare raffigurazioni e bibliografia che ripercorressero la stada tracciata dagli zootecnici del passato. Senza il suo costante impuntarsi avrei dato semplicemente per scontato il fatto che si crede che questi bovini vengano dalla Podolia in questo modo invece ho dovuto provare che questo corrispondeva a verità e tutto sommato la discussione si è dimostrata tuttaltro che sterile. Del resto conoscendo GMF non farà mai un passo indietro .Si è ormai portato oltre rispetto ad una posizione possibilista e non vuole cedere.
_________________Dobbiamo avere più coraggio di guardare la realtà, così ci farà meno paura. Alessio Z.
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20/07/2009, 14:31 |
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alessiozanon
Sez. Polli
Iscritto il: 05/05/2008, 12:36 Messaggi: 3626
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Cita: Non ho ancora avuto modo di conoscere il suo punto di vista relativamente al soggetto raffigurato con il n. 11 ("Waldler Schlag" della " Podolische Rasse") nella stampa a colori riprodotta in www.peter-hug.ch/lexikon/1888_bild/13_0834a . Personalmente penso che quel soggetto appartenga ad una delle razze inglesi ritenute al tempo selvagge . Parliamo delle "White Park" che per un certo periodo vennero attribuite al ceppo podolico ed in seguito attribuite a gruppo etnico distinto. Del resto anche per altre razze venne ipotizzato apporto di sangue "podolico" non ultime le razza Piemontese , Chianina e Modenese-Bianca Val Padana per le quali si ipotizza un apporto di sangue podolico .
_________________Dobbiamo avere più coraggio di guardare la realtà, così ci farà meno paura. Alessio Z.
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20/07/2009, 14:40 |
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poggioallorso
Iscritto il: 10/05/2009, 19:14 Messaggi: 1255 Località: Appennini Tosco-Emiliani
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ciao alessio. mi è piaciuta molto la tua risposta delle 11,18 di questa mattina. dove hai motivato con serenità certi vostri attegiamenti... quindi, mi documenterò sulla podolica a parte e vi auguro un buon dibattito. considerando infine il fatto che noi 3 o 4 che siamo intervenuti, abbiamo comunque contributo a scrivere altre due pagine. un saluto bea
_________________ Bea
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20/07/2009, 14:43 |
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alessiozanon
Sez. Polli
Iscritto il: 05/05/2008, 12:36 Messaggi: 3626
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La discussione è bella e interessante se vede la massima partecipazione di tutti. E' un piacere sapere che seguite la discussione parteggiando per l'una o l'altra parte. vi sarete resi conto che al di la del nome esiste uno studio documentale enorme dietro alle origini delle razze una sorta di archeologia zootecnica che cerca di spiegare vicende avvenute molti secoli fa responsabili del panorama zootecnico odierno. Se vi fosse sfuggito vi propongo un testo imperdibile su lo studio sistematico dei bovini. http://www.gutenberg.org/files/27975/27975-h/27975-h.htm
_________________Dobbiamo avere più coraggio di guardare la realtà, così ci farà meno paura. Alessio Z.
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20/07/2009, 14:49 |
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GMF
Iscritto il: 15/09/2008, 14:04 Messaggi: 573
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All'inizio della pagina 56 di questa discussione ho riportato tre brani in latino tratti dall'opera "De re rustica", scritta nel I secolo dopo Cristo da Lucius Junius Moderatus Columella. Il primo di tali brani termina con l'indicazione di due colori da ricercare nei buoi: il rossiccio ed il bruno ("coloris robii vel fusci")...
Inoltre, ricordo che Marcus Terentius Varro (116-27 a. C.) aveva scritto in precedenza: "corium tactu non asperum ac durum, colore potissimum nigro, deinde robeo, tertio helvo, quarto albo" (la pelle non dev'essere rugosa e dura, preferibilmente di colore nero, poscia rossiccio, in terzo luogo rosso bruno, in quarto luogo bianco).
La tesi secondo cui gli apporti di bovini asiatici in Italia sarebbero stati "consistenti al punto di sostituire la popolazione preesistente" è indimostrabile perché priva di qualsiasi sostegno documentale che risalga alle (presunte) epoche di tali (presunti) apporti e non a classificazioni zoologiche ottocentesche di stampo positivista.
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20/07/2009, 21:51 |
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