Dunque, tutti riconosciamo nell'Uro (dal latino "Urus") - cui il naturalista svedese Carl Nilsson von Linné (latinizzato in "Linnaeus" ed italianizzato in Linneo) diede, nel 1758, il nome scientifico "Bos primigenius" - il progenitore, selvatico, di tutti i bovini domestici europei. Inoltre, tutti sappiamo che l'Uro popolava interamente il territorio oggi chiamato Europa, Italia meridionale compresa (
www.comune.scalea.cosenza.it/cultura/guida/romito.htm).
Pertanto, l'origine remota del "bovino di razza Pugliese" o "bovino indigeno della Capitanata" descritto, nel 1934, da Nicola Checchia va fatta risalire all'Uro ("Urus") citato da Giulio Cesare, Virgilio e Plinio tra il I secolo avanti Cristo ed il I secolo dopo Cristo.
A sua volta, lo scrittore iberico Lucius Junius Moderatus Columella (I secolo d. C.) fece un veloce riferimento, nel suo trattato "De re rustica", ai bovini "Asiaticis", "Gallicis" ed "Epiroticis" prima di passare alla descrizione di quelli dell'Italia di allora e precisamente della "Campania", dell'"Umbria", dell'"Hetruria", del "Latium" e dell'"Appenninus".
In epoca romana, non vi è traccia del termine "podolicus" (usato per la prima volta dal Wagner nel 1836 e ripreso successivamente dal Sanson come sinonimo di "asiaticus").