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alessiozanon
Sez. Polli
Iscritto il: 05/05/2008, 12:36 Messaggi: 3626
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L'operazione portata avanti in modo a dire il vero poco celato da GMF è quella di mantenere sempre in prima posizione la discussione perchè Podolica . Il ripetere in modo ossessivo le stesse dichiarazioni e links è fatto per continuare a tenere in primo piano ciò che lui afferma nella speranza che un utente qualunque si limiti a leggere le poche righe finali di una discussione di 40 pagine . Inoltre mira a far salire in classifica la discussione per accaparrarsi una posizione alta nei motori di ricerca che stilano la classifica sulla base dei contatti alle singole pagine. Siamo concordi in più di un moderatore nel ritenere che questo è scorretto. Del tutto faziose le affermazioni di GMF e non in buona fede come ritiene Mario. Ricordo a Mario che le risposte sibilline non si addicono ad un moderatore che da una parte richiama a comportamenti virtuosi salvo stuzzicare l'utente che giustamente mette in risalto la non correttezza di quanto affermato.
Questo è quanto penso. Aspetto Commenti .
_________________Dobbiamo avere più coraggio di guardare la realtà, così ci farà meno paura. Alessio Z.
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30/06/2009, 15:54 |
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GMF
Iscritto il: 15/09/2008, 14:04 Messaggi: 573
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"Sulla forma ancestrale (ammesso come realtà scientifica il principio della monogenesi delle forme animali) dei bovini di razza Pugliese che popolano da tempo remotissimo la Capitanata - e che da un totale di oltre 38.000 capi nel 1908 sono scesi in un ventennio (1928) a circa 26.000 capi, donde una ripartizione di capi 4,5 per ogni cento abitanti e di capi 3,6 per ogni Kmq. - v'ha una sensibile discordanza di pareri, in quanto per alcuni studiosi bisognerebbe cercarla nel bestiame indigeno grigio dell'Europa sud-orientale, e per altri invece nel 'Bos taurus asiaticus', nel 'Bos primigenius podolicus' discendente alla sua volta dall'Uro europeo, nel 'Bos taurus macrocerus' di mantello grigio... Il più remoto progenitore del bovino di razza Pugliese sarebbe quindi, per il Rutimeyer, il Nilsson, l'Adam, il 'Bos primigenius'; per il Sanson, il Pirocchi, il Barpi, il 'Bos taurus asiaticus'; per il Durst, il 'Bos taurus macrocerus' (da cui discenderebbero i bovini domestici macroceri, che avrebbero alla lor volta generati i bovini domestici brachiceri) con mantello grigio; per il Keller e il Martinoli, infine, il bovino delle steppe o 'Bos primigenius podolicus'. Quale che sia il vero progenitore del bovino indigeno della Capitanata, noi non possiamo non riportarlo al ceppo fondamentale noto sotto la denominazione di Asiatico o Podolico, al quale appartengono, oltre la razza bovina della Puglia, anche le razze bovine che popolano la Bassa Padovana, il Polesine, le Romagne, la Maremma, gran parte della Valdichiana, la Garfagnana, la Calabria, la Campania, la Basilicata, il Molise, gli Abruzzi. Alla diffusione dei bovini di ceppo podolico nella Russia meridionale, nell'Ungheria, nella Podolia, nella Bessarabia... e nell'Italia, specie meridionale, donde scacciò la razza autoctona di tipo macrocero fulvo o Iberico i cui residui riconosciamo nei bovini del reggiano, del pontremolese, della Sicilia, ecc., hanno indubbiamente contribuito le grandi invasioni dei popoli Arii avvenute nel periodo neolitico.".
(Checchia N. : "La razza bovina pugliese" in "La rivista agricola", 6 - 16/01/1934).
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01/07/2009, 20:53 |
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GMF
Iscritto il: 15/09/2008, 14:04 Messaggi: 573
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01/07/2009, 21:26 |
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GMF
Iscritto il: 15/09/2008, 14:04 Messaggi: 573
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"Ma poi che un occhio esperto rileva nella popolazione bovina indigena delle lievi differenze somatiche, così noi, e i dati comparativi delle varie misurazioni varranno a comprovarlo, siamo stati indotti a distinguere nella razza bovina indigena la 'Varietà di pianura', caratterizzata da una taglia più elevata, dal mantello grigio chiaro e da un certo grado di ingentilimento, e la 'Varietà di collina', caratterizzata da una taglia più ridotta, da una più accentuata pigmentazione e da una impensabile rusticità, dovute probabilmente all'azione dell'ambiente fisico e all'alimentazione confinata con pascoli generalmente magri.".
(Checchia N. : "La razza bovina pugliese", in "La rivista agricola", 6 - 16/01/1934).
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01/07/2009, 21:40 |
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ricky75
Iscritto il: 03/04/2009, 12:29 Messaggi: 1207 Località: grantola (varese)
Formazione: licenza media
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ma chiuderla sta discussione a senso unico,no eh?
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01/07/2009, 22:03 |
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GMF
Iscritto il: 15/09/2008, 14:04 Messaggi: 573
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www.agraria.org/razzebovinecarne/razzeitaliane.htmGarfagnina= razza bovina autoctona della Garfagnana. Maremmana= razza bovina autoctona della Maremma. Podolica= razza bovina autoctona della...?
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01/07/2009, 22:38 |
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xsempremaledetto
Iscritto il: 10/10/2008, 14:41 Messaggi: 122
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non capisco cosa ha voloto fare con questi suoi ultimi interventi... non ha fatto che riportare quanto emerso più volte da questa discussione e che lei ha più volte negato!!! quello che ha riportato no avvalora affatto la sua tesi, anzi la SMENTISCE. GMF ha scritto: http://www.agraria.org/razzebovinecarne/razzeitaliane.htm" target="_blank
Garfagnina= razza bovina autoctona della Garfagnana.
Maremmana= razza bovina autoctona della Maremma.
Podolica= razza bovina autoctona della...? lei la frittatala sa far girare molto bene ... Comunque la razza bovina podolica è definibile una razza autoctona italiana, in quanto si è adattata e stabilita sul nostro territorio da secoli ma comunque INDUBBIAMENTE ORIGINATASI DA PROGENITORI DI CEPPO PODOLICO, che lei possa nutrire dei duddi sull' utilizzo del termine autoctono e cosa lecita ma se deve aggrapparsia queste piccolezze è veramente messo male... epoi se clicca sui nomi vedra che la descrizione delle singole razze è corretta,cioè discendenti da un comune ceppo podolico!!!!
_________________ Diffida dal bue davanti, della mula dietro, del monaco da tutte le parti. (Miguel De Cervantes, 1547-1616)
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02/07/2009, 17:34 |
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alessiozanon
Sez. Polli
Iscritto il: 05/05/2008, 12:36 Messaggi: 3626
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Cita: Sulla forma ancestrale (ammesso come realtà scientifica il principio della monogenesi delle forme animali) dei bovini di razza Pugliese che popolano da tempo remotissimo la Capitanata - e che da un totale di oltre 38.000 capi nel 1908 sono scesi in un ventennio (1928) a circa 26.000 capi, donde una ripartizione di capi 4,5 per ogni cento abitanti e di capi 3,6 per ogni Kmq. - v'ha una sensibile discordanza di pareri, in quanto per alcuni studiosi bisognerebbe cercarla nel bestiame indigeno grigio dell'Europa sud-orientale, e per altri invece nel 'Bos taurus asiaticus', nel 'Bos primigenius podolicus' discendente alla sua volta dall'Uro europeo, nel 'Bos taurus macrocerus' di mantello grigio... Il più remoto progenitore del bovino di razza Pugliese sarebbe quindi, per il Rutimeyer, il Nilsson, l'Adam, il 'Bos primigenius'; per il Sanson, il Pirocchi, il Barpi, il 'Bos taurus asiaticus'; per il Durst, il 'Bos taurus macrocerus' (da cui discenderebbero i bovini domestici macroceri, che avrebbero alla lor volta generati i bovini domestici brachiceri) con mantello grigio; per il Keller e il Martinoli, infine, il bovino delle steppe o 'Bos primigenius podolicus'. Quale che sia il vero progenitore del bovino indigeno della Capitanata, noi non possiamo non riportarlo al ceppo fondamentale noto sotto la denominazione di Asiatico o Podolico, al quale appartengono, oltre la razza bovina della Puglia, anche le razze bovine che popolano la Bassa Padovana, il Polesine, le Romagne, la Maremma, gran parte della Valdichiana, la Garfagnana, la Calabria, la Campania, la Basilicata, il Molise, gli Abruzzi. Alla diffusione dei bovini di ceppo podolico nella Russia meridionale, nell'Ungheria, nella Podolia, nella Bessarabia... e nell'Italia, specie meridionale, donde scacciò la razza autoctona di tipo macrocero fulvo o Iberico i cui residui riconosciamo nei bovini del reggiano, del pontremolese, della Sicilia, ecc., hanno indubbiamente contribuito le grandi invasioni dei popoli Arii avvenute nel periodo neolitico.".
(Checchia N. : "La razza bovina pugliese" in "La rivista agricola", 6 - 16/01/1934). Tutto in perfetta coerenza con quanto affermato più e più volte. Ribadisco quanto affermato da Xsempremaledetto .
_________________Dobbiamo avere più coraggio di guardare la realtà, così ci farà meno paura. Alessio Z.
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02/07/2009, 19:02 |
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GMF
Iscritto il: 15/09/2008, 14:04 Messaggi: 573
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"Il più remoto progenitore del bovino di razza Pugliese sarebbe quindi, per il Rutimeyer, il Nilsson, l'Adam, il 'Bos primigenius';". (Checchia N. : "La razza bovina pugliese", in "La rivista agricola", 6-16/01/1934). Il "Bos primigenius" all'origine del "bovino di razza Pugliese" non poteva che essere quello che popolava l'Italia meridionale peninsulare e che, con ogni probabilità, non differiva molto dall'uro raffigurato all'interno della Grotta del Romito, presso Papasidero ( www.comune.scalea.cosenza.it/cultura/guida/romito.htm ).
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02/07/2009, 22:33 |
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xsempremaledetto
Iscritto il: 10/10/2008, 14:41 Messaggi: 122
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lei forse non ha capito una cosa... il Bos primigenius e il più remoto progenitore di tutti bovini del mondo... Detto questo se lei ritiene che l' articolo de lei proposto possa , in qualunque modo, avvalorare la sua tesi si sbaglia in quanto dice esattamente il contrario: GMF ha scritto: "Sulla forma ancestrale (ammesso come realtà scientifica il principio della monogenesi delle forme animali) dei bovini di razza Pugliese che popolano da tempo remotissimo la Capitanata - e che da un totale di oltre 38.000 capi nel 1908 sono scesi in un ventennio (1928) a circa 26.000 capi, donde una ripartizione di capi 4,5 per ogni cento abitanti e di capi 3,6 per ogni Kmq. - v'ha una sensibile discordanza di pareri, in quanto per alcuni studiosi bisognerebbe cercarla nel bestiame indigeno grigio dell'Europa sud-orientale, e per altri invece nel 'Bos taurus asiaticus', nel 'Bos primigenius podolicus' discendente alla sua volta dall'Uro europeo, nel 'Bos taurus macrocerus' di mantello grigio... Il più remoto progenitore del bovino di razza Pugliese sarebbe quindi, per il Rutimeyer, il Nilsson, l'Adam, il 'Bos primigenius'; per il Sanson, il Pirocchi, il Barpi, il 'Bos taurus asiaticus'; per il Durst, il 'Bos taurus macrocerus' (da cui discenderebbero i bovini domestici macroceri, che avrebbero alla lor volta generati i bovini domestici brachiceri) con mantello grigio; per il Keller e il Martinoli, infine, il bovino delle steppe o 'Bos primigenius podolicus'. Quale che sia il vero progenitore del bovino indigeno della Capitanata, noi non possiamo non riportarlo al ceppo fondamentale noto sotto la denominazione di Asiatico o Podolico, al quale appartengono, oltre la razza bovina della Puglia, anche le razze bovine che popolano la Bassa Padovana, il Polesine, le Romagne, la Maremma, gran parte della Valdichiana, la Garfagnana, la Calabria, la Campania, la Basilicata, il Molise, gli Abruzzi. Alla diffusione dei bovini di ceppo podolico nella Russia meridionale, nell'Ungheria, nella Podolia, nella Bessarabia... e nell'Italia, specie meridionale,donde scacciò la razza autoctona di tipo macrocero fulvo o Iberico i cui residui riconosciamo nei bovini del reggiano, del pontremolese, della Sicilia, ecc., hanno indubbiamente contribuito le grandi invasioni dei popoli Arii avvenute nel periodo neolitico.".
(Checchia N. : "La razza bovina pugliese" in "La rivista agricola", 6 - 16/01/1934). quel bovino macrocero fuvo iberico si meriterbbe certamente di più il nome di pugliese o apolo-lucana o cosa caspita gira nella sua testa...
_________________ Diffida dal bue davanti, della mula dietro, del monaco da tutte le parti. (Miguel De Cervantes, 1547-1616)
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03/07/2009, 9:55 |
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