"Sembra in verità ozioso domandarci se, o fino a che punto, la fisionomia dell'Italia antica sarebbe stata diversa senza i
precedenti dell'antichissimo imponente sviluppo dei centri preistorici del Mezzogiorno, specialmente della Puglia, della
Basilicata e della Sicilia, durante millenni a partire dagl'inizi dell'età neolitica fino alle soglie dei tempi della colonizzazione greca.
Sta però di fatto che questo fenomeno - la cui rivelazione è relativamente recente e ancora in atto - qualifica un'area
geografica che sarà anche più tardi, appunto con la colonizzazione greca, all'avanguardia del progresso; accoglie e ridiffonde
elementi delle grandi correnti incivilitrici provenienti per mare dal mondo egeo-anatolico; partecipa anzi esso stesso alla
elaborazione creatrice mediterranea, con prodotti di raffinatezza tecnica e decorativa non inferiore a quella dei modelli
orientali (si pensi alla ceramica dipinta neolitica dello stile di Serra d'Alto); attesta la presenza di stabili e prosperosi
insediamenti tendenti ad assumere il carattere di veri e propri aggregati protourbani (si pensi a Coppa Nevigata in Puglia o
al Castello di Lipari nelle Isole Eolie); fa presumere l'esistenza di una evoluta economia agricola e produzione artigianale, di
notevoli articolazioni sociali, di consistenti organizzazioni politiche, di durevoli tradizioni e memorie; si integra infine nella
grande espansione micenea della media e tarda età del bronzo che ne interessa quasi tutta l'area. Cosicché è difficile
immaginare che questi fatti siano stati privi di conseguenze storiche determinanti.".
(M. Pallottino: " Storia della prima Italia", Milano, 1984).
www.comune.scalea.cosenza.it/cultura/guida/romito.htm