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Perché "podolica"? 
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Iscritto il: 15/09/2008, 14:04
Messaggi: 573
"Sembra in verità ozioso domandarci se, o fino a che punto, la fisionomia dell'Italia antica sarebbe stata diversa senza i

precedenti dell'antichissimo imponente sviluppo dei centri preistorici del Mezzogiorno, specialmente della Puglia, della

Basilicata e della Sicilia, durante millenni a partire dagl'inizi dell'età neolitica fino alle soglie dei tempi della colonizzazione greca.

Sta però di fatto che questo fenomeno - la cui rivelazione è relativamente recente e ancora in atto - qualifica un'area

geografica che sarà anche più tardi, appunto con la colonizzazione greca, all'avanguardia del progresso; accoglie e ridiffonde

elementi delle grandi correnti incivilitrici provenienti per mare dal mondo egeo-anatolico; partecipa anzi esso stesso alla

elaborazione creatrice mediterranea, con prodotti di raffinatezza tecnica e decorativa non inferiore a quella dei modelli

orientali (si pensi alla ceramica dipinta neolitica dello stile di Serra d'Alto); attesta la presenza di stabili e prosperosi

insediamenti tendenti ad assumere il carattere di veri e propri aggregati protourbani (si pensi a Coppa Nevigata in Puglia o

al Castello di Lipari nelle Isole Eolie); fa presumere l'esistenza di una evoluta economia agricola e produzione artigianale, di

notevoli articolazioni sociali, di consistenti organizzazioni politiche, di durevoli tradizioni e memorie; si integra infine nella

grande espansione micenea della media e tarda età del bronzo che ne interessa quasi tutta l'area. Cosicché è difficile

immaginare che questi fatti siano stati privi di conseguenze storiche determinanti.".


(M. Pallottino: " Storia della prima Italia", Milano, 1984).


www.comune.scalea.cosenza.it/cultura/guida/romito.htm


28/06/2009, 7:19
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Iscritto il: 15/09/2008, 14:04
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www.lacittadelluomo.it/sez02_12_scheda_fossile_bue.htm

www.consiglio.basilicata.it/basilicata_ ... 199827.pdf

www.aptbasilicata.it/Parco-Paleontologi ... 466.0.html

www.ilvulture.it/modules/news/

www.comune.scalea.cosenza.it/cultura/guida/romito.htm


28/06/2009, 16:17
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Iscritto il: 15/09/2008, 14:04
Messaggi: 573
"Ritengo che la denominazione unica 'Podolica' - attribuita negli anni Ottanta del secolo scorso alla razza bovina italiana in precedenza chiamata, tradizionalmente ed ufficialmente, 'Pugliese' - appaia oggi non appropriata giacché non tiene conto dei seguenti tre elementi storico-zootecnici, sui quali ho voluto concentrare, in questi ultimi anni, studi, ricerche e riflessioni.

In primo luogo, non è dato conoscere con precisione - attraverso descrizioni e/o raffigurazioni dettagliate - la morfologia dell'antico bovino originario della Podolia (regione geografica oggi facente parte dell'Ucraina).

In secondo luogo, l'influenza genetica esercitata dal bestiame di provenienza asiatica introdotto in Italia durante le invasioni barbariche via via succedutesi dopo il crollo dell'Impero Romano non poteva che essere relativa alla quantità (non precisata) delle loro immissioni; di sicuro, non poteva determinare la completa sostituzione del preesistente ceppo Italico, allevato per secoli - e ben omogeneizzato e distribuito sul territorio attraverso la pratica della transumanza - dapprima dalle genti italiche che avevano popolato la parte centrale e meridionale della nostra penisola, poi dai romani, che ne avevano meglio razionalizzato la selezione.

In terzo luogo, per tutte le altre razze e popolazioni bovine italiane ritenute derivanti dal ceppo 'asiaticus=podolicus' del Sanson sono state giustamente mantenute le denominazioni ufficiali tradizionali, regionali o locali ('Romagnola', 'Maremmana' e 'Garfagnina'), senza che a ciascuna di esse fosse preposto o posposto il termine 'Podolica'.

La denominazionde unica che mi sembra la più idonea, sotto i profili storico e geografico, per definire appropriatamente il bovino italiano oggi chiamato 'Podolico' è 'Italico', in considerazione dell'estesa area del suo allevamento e della sua diffusione, corrispondente grosso modo ai territori abitati dagli antichi popoli italici, e del preponderante peso genetico dei bovini del ceppo italico rispetto a quelli del ceppo asiatico, anche dopo le invasioni dei barbari nella nostra penisola.".


(GMF, alla pagina 17 di questa discussione).


29/06/2009, 12:07
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Iscritto il: 05/05/2008, 14:08
Messaggi: 646
Scusi GMF, abbiamo capito la sua posizione, non serve ripetere cose già scritte ed inserire più volte gli stessi links. Se ha nuovi elementi a favore della sua tesi, che peraltro non condivido, li scriva; ma questa insistenza nella ripetizione di concetti affrontati più e più volte non conferisce alcuna novità per la discussione rendendola noiosa e ripetitiva.

Fabio

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qui est de avibus, quae simul se pulverant, et lavant


29/06/2009, 12:57
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Iscritto il: 15/09/2008, 14:04
Messaggi: 573
REPETITA IUVANT.


29/06/2009, 13:46
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Iscritto il: 15/09/2008, 14:04
Messaggi: 573
"In alternativa al suindicato nome unico, si potrebbe tornare al termine 'Pugliese' od adottare la denominazione 'Apulo-Lucano-Calabro (ALC)'.

Tutte e tre le denominazioni da me proposte ('Italico', 'Pugliese' ed 'ALC') offrono il vantaggio indiscutibile di una migliore visibilità internazionale del bovino in oggetto e delle sue produzioni (carne, latte e suoi derivati).".


(GMF, alla pagina 17 di questa discussione).


29/06/2009, 14:41
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Iscritto il: 10/10/2008, 14:41
Messaggi: 122
Ecco dove veleva arrivare... c' era bisogno di fare tutto questo casino... comunque scriva all' anabic magari accompagnando la lettera con una bella raccolta di firme degli allevatori che desiderano cambiare nome... spero che le ridano in faccia...
Purtroppo, l' Italia e gli italiani non finiscono mai di stupirmi e non sono sicuro che andrà come spero.

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Diffida dal bue davanti, della mula dietro, del monaco da tutte le parti. (Miguel De Cervantes, 1547-1616)


29/06/2009, 16:06
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Iscritto il: 05/05/2008, 14:08
Messaggi: 646
GMF ha scritto:
REPETITA IUVANT.


C’è un sistema sicuro per apprendere un concetto: ripeterlo. La ripetizione crea effetti quasi ipnotici, perché determina assuefazione, fa crollare le resistenze e conferisce credibilità.

Se spera di abindolarci con queste tecniche commerciali........per fortuna molti di noi sanno leggere dietro le righe e sanno che repetita iuvant fino ad un certo punto.....e lei penso lo abbia abbondantemente superato...continuo a vedere ripetizioni su ripetizioni! Certo quando gli argomenti sono finiti, lo credo che "repetita iuvant"!!
In attesa di nuovi documenti (se ne ha!)......

Cordiali Saluti
Fabio

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29/06/2009, 17:00
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Sez. Polli
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Iscritto il: 05/05/2008, 12:36
Messaggi: 3626
Trovo che il fanatismo espresso più e più volte espresso da GMF sia sintomatico .
Nella vita bisogna saper mettersi in discussione cosa che non vedo .....
Chiedo l'intervento del moderatore globale perchè metta fine a questa discussione che trascende dalle domande e dalle risposte ed entra in tematiche del tutto estranee allo spirito del forum.
Considero che con alcune affermazioni faziose e fanatiche si sia superato ampiamente il limite delle regole del forum prendendo come scusa una povera razza bovina.
Sento farneticazioni su Regioni del Sud violate ed uno spirito negativo volto a fomentare divisione ed odio.
Chiedo che vengano altresì cancellati i messaggi che esulano dal tema trattato ed entrano in argomenti legati più alla Fantapolitica ed al senso di onnipotenza che ad altro.

Invito tutti gli amici del forum ad astenersi dal dare spago ad un personaggio pericoloso e privo della dialettica adatta ad un Forum tematico.

Chiedo il contatto immediato via Mail con i moderatori del Forum.

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Dobbiamo avere più coraggio di guardare la realtà, così ci farà meno paura. Alessio Z.

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30/06/2009, 13:22
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Sez. Polli
Sez. Polli
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Iscritto il: 05/05/2008, 12:36
Messaggi: 3626
Dedicato a chi non sa mettersi in discussione:

« Il fanatismo è un dubbio ipercompensato. »
(Carl Gustav Jung)

L'etimologia della parola fanatismo – usata quasi sempre in accezione negativa – porta al latino «fanaticum, "ispirato da una divinità, invasato da estro divino", derivato di fanum "tempio", vc. da avvicinare a fas "diritto sacro"»[1].

Altra ipotesi è una relazione con il parsi "fanaah", annichilamento, distruzione, nell'amore per il divino.

Dall'etimologia appare evidente che caratteristica del fanatismo è una vena di follia, accompagnata o addirittura causata da una credenza autentica e sincera, da uno zelo eccessivo ed acritico, particolarmente per una causa religiosa, amorosa oppure politica o con un entusiasmo ossessivo per un passatempo, hobby oppure una persona.

Secondo il filosofo George Santayana:

« Il fanatismo consiste nel raddoppiare i tuoi sforzi quando hai dimenticato lo scopo ultimo del tuo impegno »
(George Santayana, Life of Reason, 1905, vol. 1, Introduzione)

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Dobbiamo avere più coraggio di guardare la realtà, così ci farà meno paura. Alessio Z.

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30/06/2009, 14:36
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