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Re: Perché "podolica"?

25/06/2009, 10:30

:roll: :roll: :roll: ... non ci sono parole...

Re: Perché "podolica"?

25/06/2009, 17:37

Non capisco il commento, se puoi mi daresti una spiegazione? grazie ciao Mario

Re: Perché "podolica"?

25/06/2009, 19:46

http://www.ersa.fvg.it/informativa/notiziario-ersa/anno/2007/numero-1/il-bovino-podolico-in-friuli-venezia-giulia

Un interessante articolo scaricabile in PDF nel sito mette in evidenza come il bovino Podolico potrebbe presto partire per il NORD per una nuova espansione territoriale.

Queste si che mi sembrano idee costruttive ed utili.

Re: Perché "podolica"?

26/06/2009, 1:30

è vero l' umbria è appena sfiorata... ma anche lei mario vuole proprio sempre avere l'ultima parola e l' esempio che ha fatto a mio avviso non era completamente calzante...

Re: Perché "podolica"?

26/06/2009, 11:05

Altri spunti di approfondimento
http://www.istrianet.org/istria/fauna/cattle/boskarin2-ita.htm

Re: Perché "podolica"?

26/06/2009, 11:08

http://www.gourmet.com/magazine/2000s/2008/05/stancija1904

Re: Perché "podolica"?

26/06/2009, 11:55

Altre notizie sul bovino podolico Istriano.
http://www.istrianet.org/istria/fauna/cattle/boskarin-album.htm

Re: Perché "podolica"?

27/06/2009, 7:22

www.comune.scalea.cosenza.it/cultura/guida/romito.htm

Re: Perché "podolica"?

27/06/2009, 18:57

Per xsempremaletto, ultima parola o penultima ... abbiamo espresso semplicemente i nostri convincimenti, in base alle nostre ragioni, niente di più, saluti, Mario

Re: Perché "podolica"?

27/06/2009, 22:05

"L'ingente e accelerato progresso delle conoscenze archeologiche, linguistiche e storiche nel corso degli ultimi decenni,

mettendo in luce dati di fatto nuovi, assai più complessi, sovente in contrasto con le ipotesi correnti, aprendo la strada ai

dubbi, additando prospettive critiche diverse ed insospettate, ha praticamente messo in crisi la concezione etnogenetica

accreditata dal positivismo sia sul piano del metodo sia su quello dei risultati. La rivelazione delle evolute, raffinate, culture

neolitiche ed eneolitiche del Mezzogiorno d'Italia e delle isole, della civiltà del bronzo detta appenninica estesa sull'intera

penisola (rispetto alla quale le famose terremare si ridimensionano in un fenomeno marginale e cronologicamente secondario),

dei cospicui ripetuti apporti marittimi dall'Oriente mediterraneo culminanti nella presenza commerciale e forse anche in parte

coloniale micenea in Puglia e intorno alla Sicilia, con estensioni lungo le coste tirreniche e in Sardegna, della presenza della

cremazione nell'Italia meridionale non più tardi che in quella settentrionale, ha di fatto capovolto interamente l'immagine di

un'Italia primitiva popolata e incivilita dal nord, dimostrando invece l'importanza e l'antichità dei progressi locali nella penisola

e nelle isole e la funzione rilevante dei contatti e degl'influssi mediterranei.".


(M. Pallottino: "Storia della prima Italia", Milano, 1984).
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