Dal già citato (alla pagina 20 di questa discussione) "De re rustica" di Lucius Junius Moderatus Columella (Liber VI, Praefatio):
"... nec dubium quin, ut ait Varro, caeteras pecudes bos honore superare debeat, praesertim in Italia, quae ab hoc nuncupationem traxisse creditur, quod olim Graeci tauros 'Italoùs' vocarent...". (...e non vi è dubbio che, come dice Varrone, il bovino debba superare in onore gli altri animali domestici, specialmente in Italia, che si crede da esso abbia tratto il nome, giacché un tempo i Greci chiamavano i tori 'Italoùs'...").
Questo significativo brano di Columella mi pare possa rappresentare una prima valida motivazione storico-filologica a sostegno della proposta di adozione del nome "Italico" per il bovino oggi detto ufficialmente "Podolico".
Nel successivo Caput I del medesimo suo trattato, Columella (4 - 70 d. C.) così prosegue:
"Aliae formae sunt Asiaticis, aliae Gallicis, Epiroticis aliae: nec tantum diversitas provinciarum, sed ipsa quoque Italia partibus suis discrepat: Campania plerumque boves progenerat albos et exiles, labori tamen et culturae patrii soli non inhabiles. Umbria vastos et albos, eademque robios, nec minus probabiles animis, quam corporibus: Hetruria et Latium compactos, sed ad opera fortes: Appenninus durissimos omnemque difficultatem tolerantes, nec ab aspectu decoros: ...". (Altra è la conformazione degli Asiatici, altra quella dei Gallici, altra quella degli Epirotici: nè vi è diversità soltanto nelle province, ma anche la stessa Italia presenta differenze nelle sue parti: la Campania produce per lo più buoi bianchi e magri, tuttavia non inadatti al lavoro ed alla coltivazione del patrio suolo. L'Umbria ne produce grossolani e bianchi, e nello stesso tempo robusti, e non meno lodevoli nell'indole che nella corporatura: l'Etruria ed il Lazio ne producono tarchiati, ma forti nel lavoro: l'Appennino ne produce resistentissimi e capaci di sopportare ogni difficoltà, non belli di aspetto: ...).
Ecco sufficientemente delineati alcuni caratteri morfologici sui quali invito i gentili lettori di questa discussione a soffermare l'attenzione.
Formazione: Laurea Scienze delle Produzioni Animali
Re: Perché "podolica"?
31/12/2008, 18:10
Ciao Mario, ti ringrazio per il tuo interveno e mi scuso con il Sig. GMF. Ho avuto dei "richiami" da alcuni frequentatori del sito, e sono intervenuta senza consultarmi con Flavio (che saluto!!). Buon Anno a Tutti VOI Beatrice
Prima di proseguire nell'approfondimento sui già citati brani del trattato ("De re rustica") di Lucius Jiunius Moderatus Columella (4 - 70 dopo Cristo), invito tutti i gentili lettori di questa discussione a farsi un'idea più precisa circa l'assetto politico-amministrativo dell'Italia nel I secolo d. C., visitando la seguente pagina:
A proposito delle regioni dell'Italia unificata nel 7 dopo Cristo dall'imperatore Augusto (in http://it.wikipedia.org/wiki/Regioni_de ... a_augustea), va precisato che la Regio II comprendeva i territori di Apulia, Calabria Sallentini et Hirpini e che la Regio IV comprendeva quelli di Sabini et Samnium (Massimo Pallottino, "Storia della prima Italia", Milano, 1984).