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GMF
Iscritto il: 15/09/2008, 14:04 Messaggi: 573
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Grazie, gentile "alessiozanon", delle ultime due foto, osservando attentamente le quali anche lei avrà potuto cogliere qualche differenza morfologica (per esempio, nella diversa inclinazione delle corna) tra la "Podolica" e la Grigia Ucraina. Quest'ultima, infatti - denominata in russo "Seraya Ukrainskaya" e non "Seraya Podol'skaya" come ci si aspetterebbe in considerazione della sua area di origine e di allevamento - presenta tratti somatici che la collocano, a mio parere, quasi a metà strada tra la razza "podolica" e quella romagnola. Inoltre, dalla pagina Web http://lprdad.fao.org/cgi-bin/EfabisWeb ... a_50002714 , essa risulta "originated from indigenous breed Grey Steppe from southern Europe".
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19/09/2008, 23:31 |
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GMF
Iscritto il: 15/09/2008, 14:04 Messaggi: 573
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Domando ancora scusa per la mia imperizia da... disinformatico.
Per vedere per la pagina che ho citato, occorre cliccare prima su "Breeds", poi su "Breeds by species and country", quindi su "Ukrain" ed infine su "Ukrainian Grey".
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20/09/2008, 8:29 |
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GMF
Iscritto il: 15/09/2008, 14:04 Messaggi: 573
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Il testo esatto della frase in inglese che ho poc'anzi citato è: "originating from indigenous breed Grey Steppe from southern Europe".
Nel XVIII secolo, il bovino italiano oggi chiamato "podolico" era indicato con il termine "napolitano", che mi sembra meno appropriato di "italico".
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20/09/2008, 8:57 |
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FabioZ
Iscritto il: 05/05/2008, 14:08 Messaggi: 646
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Ciao a tutti, intervengo nella discussione per chiedere chiarimenti. Non ho ben chiaro il punto di vista di GMF, potresti chiarire meglio le tue affermazioni degli ultimi post?
Grazie ciao Fabio
_________________ qui est de avibus, quae simul se pulverant, et lavant
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20/09/2008, 11:00 |
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FabioZ
Iscritto il: 05/05/2008, 14:08 Messaggi: 646
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...Da fonti del 1884, il bovino indigeno Napoletano non è per nulla sovrapponibile al Podolico introdotto in seguito, come si può dedurre dal testo originale che segue...
Saluti Fabio
Allegati:
bovino napoletano.jpg [ 197.96 KiB | Osservato 1438 volte ]
_________________ qui est de avibus, quae simul se pulverant, et lavant
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20/09/2008, 12:00 |
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GMF
Iscritto il: 15/09/2008, 14:04 Messaggi: 573
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Gentile FabioZambon, può meglio precisare la fonte da cui ha tratto la pagina da lei trasmessaci?
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20/09/2008, 14:05 |
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alessiozanon
Sez. Polli
Iscritto il: 05/05/2008, 12:36 Messaggi: 3626
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conosco anche io la fonte citata da "FabioZambon", non conosco invece la fonte del XVIII secolo che parla del bovino "napolitano" da lei citato. Cita: Nel XVIII secolo, il bovino italiano oggi chiamato "podolico" era indicato con il termine "napolitano", che mi sembra meno appropriato di "italico". Potrebbe dirmi il testo da cui l'ha preso? Nei post precedenti non è chiaro quali siano le sue conclusioni e su quali punti fermi si articolino. La frase citata nel sito FAO mi sembra un pò "misera" e poco confutata per poterla prendere come riferimento sulla storia di razze così antiche ed ampiamente diffuse. Alessio
_________________Dobbiamo avere più coraggio di guardare la realtà, così ci farà meno paura. Alessio Z.
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20/09/2008, 15:21 |
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GMF
Iscritto il: 15/09/2008, 14:04 Messaggi: 573
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Gentili "FabioZambon" ed "alessiozanon", accolgo con piacere il loro invito ad esplicitare con chiarezza le mie conclusioni, che desidero enumerare, molto concisamente, nel modo che segue.
1) Nessuno è stato in grado, finora, di descrivere e di raffigurare dettagliatamente i caratteri tipici dell'antico bovino della Podolia.
2) La decisione di denominare "podolica" l'antica razza bovina tipica dell'Italia meridionale peninsulare appare, di conseguenza, arbitraria.
3) Le precedenti denominazioni regionali ("pugliese", "abruzzese", "calabrese" ...) permettevano, se non altro, una precisa identificazione delle varietà tradizionali della razza in oggetto, in base alle loro rispettive aree geografiche di allevamento.
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20/09/2008, 23:40 |
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GMF
Iscritto il: 15/09/2008, 14:04 Messaggi: 573
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Per interrompere il lungo silenzio seguito al mio messaggio del 20/09 u. s., voglio citare un significativo brano tratto dal volume "Nel Regno di Napoli. Viaggi attraverso varie province nel 1789", scritto da Carlo Ulisse de Salis Marschlins sul finire del XVIII secolo, tradotto in italiano da Ida Capriati nel 1906, pubblicato recentemente da Congedo Editore, Galatina (LE).
In tale brano è descritto il bestiame bovino di proprietà dei Caracciolo de Sangro, duchi di Martina, osservato dall'Autore durante la sua visita alla Masseria San Basilio presso Mottola.
"Io, pur essendo cittadino svizzero, devo confessare che non potevo ammirare di più la bellezza di questi animali. Le vacche sono generalmente grigie, con piccole corna, piedi corti e carcassa lunga; i tori sono di un bellissimo colore oscuro, e di statura imponente come non ho mai visto. Dalla piccola testa dagli occhi lucenti, pende la enorme giogaia dalla gola sino a terra; e le parti posteriori, suscitando il ricordo delle fattezze del leone, mi rammentavano il Toro Farnese, giudicato ingiustamente da alcuni critici come troppo somigliante al re della foresta. Non trovo da osservare in questi tori, se non un'eccessiva pesantezza di movimenti; ma bisogna dire anche, che raramente ho visto animali di mole così maestosa. Questo bestiame rimane all'aperto durante tutto l'anno, sotto qualsiasi intemperia".
Chissà che la citata descrizione non possa innescare nuovi spunti di discussione e nuovi interventi, specialmente da parte di chi abbia visto in televisione, stamattina, il servizio sulle "podoliche" di Masseria Sant'Angelo di Piccoli - situata anch'essa in agro di Mottola - trasmesso, nel corso della rubrica "Mela verde", sulla Rete 4.
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28/09/2008, 14:33 |
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GMF
Iscritto il: 15/09/2008, 14:04 Messaggi: 573
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Di nuovo silenzio... . Ma io, pazientemente, continuo a domandare: perché "podolica"?
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30/09/2008, 11:09 |
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