Sig. GMF questi giochi di traduzione non rappresentano alcuna prova. Una frase in un sito internet non può spiegare la complessità degli eventi che hanno portato alla formazione di una razza e non può far riferimento ad esse in quanto le frasi da lei postate si contraddicono l'una con l'altra. Questo la dice lunga sull'affidabilità del sito in merito all'origine della razza podolica...
Gentile Mario, ho appena terminato di leggere la prima parte del suo articolo "Razze bovine rustiche e a più attitudini" in http://www.rivistadiagraria.org .
Mi complimento vivamente con lei per l'indovinato approccio a tale tematica, che ben traspare dal testo del suo scritto.
Ci siam dunque giunti infine; mi chiedevo quanto avrebbe retto l'astensione dal discorso politico. Abbastanza a lungo devo dire, ma al punto in cui siamo quì giunti non si può più tacere. Se questa fosse una partita a un qualche gioco, per la preparazione e la forza degli argomenti portati a suo sotegno dal Sig. alessiozanon non si potrebbe far altro che dargliela vinta. Ma non è una partita e si è giunti, dopo tanto parlare, a dover trarre un giudizio, seppur poco rilevante, sulla questione e questo giudizio, a parer mio, non può che essere uno, "bovino italico". Non tanto per ragioni scientifiche che, a giudicare dalla discussione sembrano dar torto a questa opzione quanto per ragioni politiche e non tanto nazionalistiche o campanilistiche quanto antieuropeiste. Perchè è con queste logiche, le logiche del pensiero scientifico che l'europa sta opprimendo i suoi popoli tentando di imporgli usi, costumi, fedi, lingue che non appartengono a nessuno di loro; l'inglese ne è l'esemplificazione più naturale, ma vale anche per la fede islamica o quella nel pensiero scientifico e puraltro per la fede nelle leggi del mercato. Salvo poi emanare leggi che sempre favoriscono alcuni e danneggiano sempre altri. Il nostro problema è la podolica, il problema dell'europa è l'europa stessa. Per me tutto ciò che si oppone alla massificazione, al comun sentimento, all'omologazione; tutto ciò che disordina, rende instabile, sovverte l'ordine stabilito va bene perciò, per me, bovino italico va benissimo.
Caro Tremor il mio non cedere alle lusinghe di un nome commerciale più accattivante come sarebbe "Italica" la dice lunga sul fatto che io di interessi non ne ho . Qualcuno invece illude le persone che basta cambiare un nome per cambiare l'allevamento e le sue problematiche.
Ben venga bruciamo i libri come fecero i Rivoluzionari francesi ma non chiedete la mia approvazione . Per me le razze animali meritano rispetto non sono mezzi di Marketing da supermercato vedremo se questo farà risollevare le sorti del mondo allevatoriale.
mi fa tristezza che per vendere una caciotta in più ci si venda in questo modo , molta più dignità si chiede ad un allevatore che si ritiene tale.
Dall'"Enciclopedia agraria italiana", Roma, REDA, 1978: "I bovini nell'antichità".
"Naturalmente anche in Italia e fino dai tempi più remoti della preistoria esistettero e furono allevati bovini. Ed è vero che una persistente credenza fa derivare il nome d'Italia dalla voce dei primitivi linguaggi ario-italici, che si è continuata nel latino 'vitulus', nell'osco 'viteliu', nell'umbro 'vitlu'. Dione Cassio (...) indica come 'tirrenica' la voce 'italòs' per 'toro'; Varrone e Timeo ci attestano che la medesima voce era usata, invece, nel senso di 'vitello' nel greco dell'Italia meridionale, e simile è la testimonianza di Columella: è facile che tale parola sia passata nel linguaggio dei Greci dell'Italia meridionale, dalle circostanti parlate italiche." (SEGUE)
"Sta di fatto che il nome Italia designò in origine la punta più meridionale della Calabria, più tardi si estese alla Calabria intera e poi fino alla Campania; dopo la conquista di Taranto (272 a. Cr.) furono i Romani a estenderlo a tutta la penisola da Roma in giù, e dopo la prima guerra punica (241 a. Cr.) si comprese sotto questo nome anche il territorio di recente conquistato fino alla Magra e al Rubicone; e finalmente ai tempi di Cesare anche la pianura padana, fino all'arco alpino, divenne Italia."
... per gli ultimi due messaggi mi verrebbe da dire "e che ci azzecca?". Mi pare che il livello di irrazionalità e di sciovinismo abbia definitivamente raggiunto il massimo ed oscurato il buon senso. Comunque il nome della Podolica rimarrà tale perché nessuno delle persone che hanno il potere di decidere in merito ha la sventatezza di prendere in esame proposte dannose per gli interessi degli allevatori e degli zootecnici: mettetevi il cuore in pace, di Italica se ne parlerà solo in questo forum. Comunque da questo momento mi astengo dall'intervenire, e anche dal visitare il forum perché non mi sembra serio che diverse persone con la qualifica di moderatori siano intervenuti prendendo posizione su un argomento senza minimamente motivarlo e anzi dichiarando la propria incompetenza in materia. Io, che pure non sono un moderatore, se non me ne intendo di un argomento preferisco tacere.
Penso in modo analogo ad Andrea 61 Ricollegandomi ad un altro messaggio precedente. Le razze campate per aria che vivono solo in pagine personali di loschi figuri, e che non sono reali ma solo immaginate. Vedi "Asino Veneto",troveranno sempre la mia più ferma opposizione a costo di smontarle una ad una come ho già fatto in precedenza. Verrà un giorno in cui gli esperti improvvisati subiranno delle sanzioni per ciò che dicono in mala fede e spero che questo giorno sia molto vicino.....
Formazione: Per. Agrario e Dott. in Scienze e Tecn. Agrarie
Re: Perché "podolica"?
04/12/2008, 21:26
Ciao a tutti, devo dire che sono molto amareggiato dall'ultimo intervento di andrea61, perché penso che ognuno possa esprimere il proprio pensiero che può essere condiviso o meno, ma deve, e ripeto deve essere sempre rispettato. Dalle informazioni in mio possesso mi risulta che siamo in uno Stato libero e quindi continuerò ad esprimere liberamente il mio pensiero. Altra cosa che mi dispiace è che fino ad ora la discussione procedeva bene, le due controparti si rispondevano come è giusto che sia, ma mai nessuno aveva offeso l'altro, e io penso che quando avvenga questo vuol dire che chi offende non ha più argomenti in merito. Io non conosco questa "materia" in maniera approfondita come GMF o Alessio, e sarei un presuntuoso a dire il contrario, ma leggendo i vari interventi mi sono fatto un idea e ho deciso di esprimerla, non vedo perché non lo dovessi fare. Gradirei che Alessio, persona che ritengo molto intelligente e capace, si dissociasse dalle offese che andrea61 ha rivolto ad alcuni moderatori di questo forum. Non voglio aggiungere altro, perché molte volte il silenzio vale più di mille parole. Saluti Francesco