A proposito di "sciovinismo regionalista", vuole provare, gentile Andrea Gaddini, a chiedere agli allevatori di bovini della Toscana e della Romagna di ribattezzare col nome "Podolica" le loro razze "Maremmana" e "Romagnola"?
Insomma, gentile Andrea Gaddini, per... amor di quieto vivere dovremmo accettare acriticamente una denominazione ufficiale ("Bovino Podolico") il cui fondamento storico è ancora tutto da dimostrare?
Mi vengono in mente le parole di una popolare canzone napoletana del secondo dopoguerra: "Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato..."
Non le sembra che un simile modo d'intendere la zootecnia sia quanto meno inadeguato al superiore livello dell'antica e nobile cultura allevatoriale del nostro paese?
Andrea61 ha scritto:salve a tutti non sono molto d'accordo con l'ansia di cambiare i nomi alle razze: credo che i nomi servano a capire di cosa si sta parlando e, a livello internazionale, le nostre razze sono note con i nomi che hanno adesso.......
Concordo anche se, l'ansia del cambiamento, eventualmente, potrebbe esserci stata prima, se le tesi del Sig. GMF sono vere, ma allo stato delle cose, un nuovo ribaltamento sarebbe effettivamente controproducente a meno che............ non ci sia sotto qualcos'altro. Voi evidentemente vi conoscete da prima di iniziare questa discussione e l'accanimento con cui vi battete lascia trasparire rancori non sopiti già esistenti e nati in altre circostanze, si può conoscere l'origine di ciò o cadremmo ineluttabilmente nel discorso politico? Se così fosse lasciamo perdere subito e continuiamo a parlare di agraria.
Formazione: Laurea Scienze delle Produzioni Animali
Re: Perché "podolica"?
25/11/2008, 11:30
Gentile GMF, leggo con molto interesse i suoi interventi su questo forumLe vorrei fare una domanda: sono d'accordo con lei sul fatto che sia la razza "Maremmana" e "Romagnola" derivano dalla razza podolica, ma non riesco a capire perchè gli allevatori di bovini della Toscana e della Romagna dovrebbere ribattezzare tali razze! La selezione che gli allevatori Romagnoli e Toscani hanno fatto negli anni su queste razze non mertano forse un "premio"? La mia non vuole certo essere una provocazione, vorrei solo una spiegazione da lei sulla sua dichiarazione. Cordiali Saluti Beatrice
Gentile Beatrice, benvenuta in questa appassionante discussione.
Comprendo il suo disappunto, giacché a mia volta non riesco a capire per quale motivo gli allevatori di bovini autoctoni della Puglia, dell'Abruzzo, del Molise, della Campania, della Basilicata e della Calabria - i quali possono vantare, almeno quanto quelli della Maremma, un lunghissimo persorso di selezione naturale massale del loro bestiame - dovrebbero rinunciare alle denominazioni tradizionali "Pugliese", "Abruzzese", "Lucana" e "Calabrese" per la razza ribattezzata "Podolica".
Il vecchio bovino "Pugliese", al pari del "Maremmano", non è il "Podolico".
Entro in punta di piedi in questa intricata e bellissima discussione, ponendo dei quesiti:
1) Quali vantaggi trarrebbe la razza? aumenterebbe la produzione di latte/carne; sarebbe mantenuta in purezza; si eviterebbero meticciamenti; aumenterebbero gli allevatori? 2) Quali vantaggi avrebbero i prodotti derivati dalla razza? Tipo cacio cavallo e varie, sarebbero venduti come tipici? credo che il cacio cavallo sia un prodotto tipico identificabile poi sarebbe denominato di vacca tipica?
Vorrei chiamare in causa il gentile GMF, come lei ha scritto nessuno può negare la presenza della razza ovina Gentile delle Puglie, acclarata da tutti. Ora mi corregga se sbaglio, io non conosco un pecorino Pugliese tipico riconosciuto, come è invece il cacio cavallo di vacca Podolica. Non che noi in Abruzzo siamo messi meglio, abbiamo avuto milioni di pecore nel ns territorio e nn abbiamo un pecorino riconosciuto, da qui torno al tema: quali vantaggi ne trae la razza?
ciao a tutti prima di tutto non vedo traccia di rancore in questa discussione, ma molta passione per l'argomento (ottimo segno). Ribadisco che i nomi universalmente noti vanno conservati, quindi anche Romagnola e Maremmana. Poi credo che l'istituzione del libro genealogico della Podolica sia stato un grande strumento di progresso per la razza. Se dividessimo la razza in quattro (con quattro libri) avremmo almeno due razze che, per numero di capi, sarebbero da definire in via di estinzione (la pugliese e la campana). E poi come ci dovremmo comportare con i meticci (ad esempio lucano x calabrese)? sarebbero fuori dal libro? Così avremmo molto presto seri problemi di consanguineità per la ridotta consistenza numerica.
Benvenuto in questa discussione, gentile Paolo, e grazie del suo articolato intervento.
Rispondo brevemente alle sue prime due domande facendole osservare come ogni razza fortemente radicata nel suo territorio d'origine e facilmente identificabile con una denominazione ad esso legata - valida cioè tanto sotto il profilo storico quanto sotto quello geografico - sia sempre portatrice di vantaggi economici agli abitanti della sua area di allevamento. Pensi, per esempio, al ragguardevole impatto dell'allevamento del bovino "Maremmano" sull'economia della Maremma, specie attraverso il richiamo turistico che esso esercita sulla gente di città, che si reca numerosa in quella selvaggia e suggestiva area della Toscana per ammirare quel bovino allo stato brado, sorvegliato dai butteri, e per gustare le saporite carni dei meticci da esso derivati.
Ha mai sentito parlare del "canestrato pugliese DOP"? Se no, visiti la pagina seguente:
Lei, gentile Andrea Gaddini, ha ragione di sottolineare i rischi che potrebbero derivare da una frammentazione in più nomi per la razza in oggetto. Al fine di evitarla, in maniera storicamente ineccepibile, ho proposto in precedenza la denominazione "Bovino Italico".