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Autore |
Messaggio |
Tremor
Iscritto il: 06/09/2008, 11:34 Messaggi: 1374 Località: Terra
Formazione: Perito
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@ alessiozanon Grazie per la delucidazione, nel controllare con una certa velocità i vostri interventi mi era sfuggito questo concetto.
@GMF
E sarebbe?
Ciao a tutti
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21/11/2008, 6:50 |
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GMF
Iscritto il: 15/09/2008, 14:04 Messaggi: 573
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Sarebbe, gentile Tremor, l'ex "pugliese", ribattezzato ufficialmente - ed impropriamente - "podolico".
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21/11/2008, 9:42 |
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GMF
Iscritto il: 15/09/2008, 14:04 Messaggi: 573
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Come loro vedono, gentili Alessio Zanon, Tremor, Mario e quanti altri stiano seguendo questa discussione, si è tornati alla domanda di partenza: perché "podolica"?
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21/11/2008, 9:57 |
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Andrea61
Iscritto il: 23/11/2008, 20:20 Messaggi: 7
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Salve a tutti mi chiamo Andrea Gaddini, ho raccolto del materiale sulle podoliche per una serie di articoli, e volevo sottoporvi qualche considerazione in merito, inserendomi, anche se in ritardo, sull'argomento. Ritengo che le podoliche siano un insieme di razze (alcuni lo definiscono ceppo) con caratteristiche comuni. Gli zootecnici dell'800 definivano questi animali come “razza asiatica” o “razza delle steppe”, poi, ad un certo punto, qualcuno ha introdotto il termine “podolico” legandole ad una regione dell'attuale Ucraina, ma non ho trovato giustificazioni per questa denominazione, ed anche oggi in Podolia non ci sono animali di questo tipo. Comunque la denominazione è ormai storica, ed è quella ufficiale per almeno due razze: una serba ed una croata (la Slavona), oltre ovviamente a quella italiana. Quest'ultima, mi risulta, ha preso questo nome negli anni '80, quando l'Anabic ha deciso di estendere la tutela e la tenuta dei libri anche alle popolazioni podoliche calabrese, lucana, pugliese e campana, ed ha stabilito di considerarla un'unica razza, con strutture ed attività di selezione uniche, e con il nome ufficiale di “podolica meridionale”, di solito abbreviato in “podolica”. Mi sembra sensato continuare a chiamare questa razza con il nome che ha, anche per renderla identificabile in ambito internazionale, e per favorire iniziative di tutela comune con altri paesi che hanno razze simili, che oltretutto oggi sono diventati quasi tutti membri dell'Unione Europea. Non mi sembra adatto il termine “pugliese” in quanto già nel 1940 solo il 6,5% delle podoliche (che allora erano la seconda razza in Italia) erano allevate in Puglia. (scusate la lunghezza del messaggio)
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23/11/2008, 20:29 |
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GMF
Iscritto il: 15/09/2008, 14:04 Messaggi: 573
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Benvenuto in questa discussione, gentile Andrea Gaddini.
A proposito dell'adozione, negli anni Ottanta del secolo scorso, del termine "podolico", osservo una certa contraddizione tra il "non aver trovato giustificazioni per questa denominazione" ed il ritenere "sensato continuare a chiamare questa razza col nome che ha".
Ufficialmente - e comunemente - la razza in questione era chiamata "pugliese". Sarà bene, dunque, riprendere al più presto tale denominazione tradizionale. Unica alternativa storicamente valida sarebbe quella rappresentata dal termine "italica" (con riferimento all'antica Italia "italica" e non a quella, attuale, "italiana").
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23/11/2008, 22:29 |
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Andrea61
Iscritto il: 23/11/2008, 20:20 Messaggi: 7
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gentilissimo GFM nel cercare di essere breve ho probabilmente sintetizzato troppo. Credo che il termine "podolico" venga da qualche ipotesi ottocentesca sull'origine del ceppo, che io peraltro non condivido. Però è un termine che si usa da più di cent'anni ed è comprensibile a tutti, anche all'estero: per questo mi sembra opportuno conservarlo. Il termine pugliese non mi sembra adatto perché da molto tempo il maggior numero di animali (ed anche quelli con genetica migliore, come si evince dalle mostre) sono calabresi e lucani. cordiali saluti
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23/11/2008, 22:42 |
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alessiozanon
Sez. Polli
Iscritto il: 05/05/2008, 12:36 Messaggi: 3626
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Grazie Andrea per il tuo contributo a questa discussione. Mi chiedevo secondo te come mai i vecchi zootecnici la attribuivano al tipo asiatico? Inoltre non riesco a capire come mai nonostante la numerosità nettamente più bassa in Puglia il nome di Pugliese fosse molto radicato.( tanto da coniare per la popolazione Veneta il termine di Pugliese del Veneto). Come consideri invece l'ipotesi di derivazione diretta dall'uro proposta da alcuni biologi?
Grazie anche a lei GMF per il suo costante ribadire una posizione senza motivarla, tanto da rendermi sempre più fermo e resistente sulla mia posizione che vado consolidando. Dovrebbe invece farmi vacillare sulle mie certezze ,cosa che non fa.
_________________Dobbiamo avere più coraggio di guardare la realtà, così ci farà meno paura. Alessio Z.
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23/11/2008, 23:16 |
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Tremor
Iscritto il: 06/09/2008, 11:34 Messaggi: 1374 Località: Terra
Formazione: Perito
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A leggere questi ultimi interventi però, devo dire che le tesi di GMF cominciano un po a svelare alcuni dubbi, in effetti anch'io sono per la conservazione dei nomi orignali e se, come dice lui, il termine Podolica ha soppresso quello di Pugliese solo per cattiva abitudine io sono dell'idea che, almeno tra gli specialisti, iltermine corretto vada conservato. Se altrimenti, come sostiene alessiozanon argomentandolo e documentandolo, si tratta di due razze distinte, allora i due nomi vanno usati distintamente. Vi prego di correggermi severamente se vi ho male inteso.
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24/11/2008, 9:14 |
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GMF
Iscritto il: 15/09/2008, 14:04 Messaggi: 573
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Gentili Andrea Gaddini, Alessio Zanon e Tremor, grazie per avermi dato modo di precisare ancora di più - e, spero, ancora meglio - la mia posizione su questo argomento.
Fino a circa un quarto di secolo fa, la razza bovina in oggetto era ufficialmente e comunemente chiamata "pugliese" e non "podolica". Lo attesta, per esempio, una pregevole pubblicazione illustrata - da me già citata - del Ramo Editoriale degli Agricoltori (REDA), del 1960, a cura dell'Ufficio tecnico agrario della Federazione Italiana dei Consorzi Agrari, nella quale sotto la voce "Pugliese" si legge: "Assume denominazioni diverse a seconda degli ambienti di allevamento (Abruzzese; Appulo-Lucana; Calabrese)". Vi è indicata un'area di allevamento composta da "Puglie, Abruzzo, Lucania, Calabria e Basso Veneto". Vi è affiancata una cartina geografica in cui si distinguono, con diverse colorazioni, come "zone di allevamento" le province di Foggia, Potenza, Matera, Cosenza, Salerno e Padova, come "zone di diffusione" le province di Taranto, Catanzaro, Reggio Calabria, Avellino, Benevento, Campobasso, Chieti, L'Aquila e Rovigo, e come zone di "presenze sporadiche" le province di Bari e Brindisi.
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24/11/2008, 10:21 |
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Tremor
Iscritto il: 06/09/2008, 11:34 Messaggi: 1374 Località: Terra
Formazione: Perito
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GMF ha scritto: ...Fino a circa un quarto di secolo fa, la razza bovina in oggetto era ufficialmente e comunemente chiamata "pugliese" e non "podolica". Lo attesta, per esempio, una pregevole pubblicazione illustrata - da me già citata - del Ramo Editoriale degli Agricoltori (REDA), del 1960, a cura dell'Ufficio tecnico agrario della Federazione Italiana dei Consorzi Agrari, nella quale sotto la voce "Pugliese" si legge: "Assume denominazioni diverse a seconda degli ambienti di allevamento (Abruzzese; Appulo-Lucana; Calabrese)". Vi è indicata un'area di allevamento composta da "Puglie, Abruzzo, Lucania, Calabria e Basso Veneto". Vi è affiancata una cartina geografica in cui si distinguono, con diverse colorazioni, come "zone di allevamento" le province di Foggia, Potenza, Matera, Cosenza, Salerno e Padova, come "zone di diffusione" le province di Taranto, Catanzaro, Reggio Calabria, Avellino, Benevento, Campobasso, Chieti, L'Aquila e Rovigo, e come zone di "presenze sporadiche" le province di Bari e Brindisi. Ciò non è contraddetto da alcuno?
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24/11/2008, 12:14 |
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