Buongiorno a tutti...sono sempre molto affascinato dalle vostre esperienze, ed è sempre un piacere poter dialogare con voi. Questo argomento poi, quello delle proteine, è sempre estremamente stimolante, anche se talune volte, forse, non troppo chiaro.
La proteina grezza che noi leggiamo sui cartellini dei mangimi o nelle analisi dei nostri foraggi o mangimi semplici viene determinata dall' azoto totale moltiplicato per 6,25 (fattore per passare dalla massa di gruppi amminici a quella di un amminoacido medio).
Ma...le proteine sono molecole più o meno complesse formate da una o più catene amminoacidiche. E sostanzialmente grazie a queste catene amminoacidiche ed grazie alla loro sequenza, che possiamo determinare il valore "biologico" delle proteine stesse. Quindi una proteina non è esattamente uguale all'altra. Nel caso dei bovini, e quindi più o meno di tutti i ruminanti, la faccenda "proteica" si complica. Già perché quello che noi somministriamo ai nostri bovini sono sostanzialmente alimenti che devono o meglio "dovrebbero" fornire tra i vari nutrimenti, anche le proteine necessarie ai complessi e raffinati processi metabolici di mantenimento e sviluppo dei nostri animali, ma purtroppo...non tutte le "proteine" sono disponibili, in quanto soprattutto nel caso delle proteine dei foraggi, (ad esclusione del foraggio di erba medica), sono per lo più legati alla lignina, (frazione fibrosa), e quindi indigeribili per i ruminanti. Quindi una buona parte delle proteine del foraggio, (quelle legate alla lignina), non vengono assimilate e vengono quindi espulse indigerite nelle feci dei nostri animali. Questa è la "famosa" frazione C della proteina secondo la classificazione della Cornell University. Quindi più un foraggio sarà "maturo" quanto più sarà elevata la presenza di
LIGNINA e quindi maggiore sarà la sua indigeribilità e non solo quella proteica. Ma ovviamente non basta...il nostro bovino è dotato di un laboratorio soffisticatissimo e raffinatissimo...che contiene oltre due kg. di batteri e funghi che hanno il preciso e mirato compito di "
smontare" le proteine ingerite e "
ri-costruire" quella proteina ideale che è la
PROTEINA BATTERICA che rappresenta l'85% della proteina che utilizza il bovino stesso. Quindi il nostro compito è quello di "fornire" al nostro animale un pool di aminoacidi
DISPONIBILI affinché i batteri possano smontarli dalla loro sede originale e...ri-montarli secondo le proprie necessità. Quindi...sperando di NON essere stato noioso e di aver avuto il dono di spiegare un procedimento così complicato in poche righe...
NON TUTTA LA PROTEINA GREZZA è utilizzata dell'animale, molta rimane solo... "teorica" in fase di razionamento, e quindi dovremo
VERIFICARE gli alimenti somministrati per comprenderne la digeribilità e la presumibile possibilità della loro digestione. Quindi NON sempre una formuletta matematica serve a determinare la digeribilità degli alimenti somministrati. Quindi non è "esattamente corretto" affermare che "per risparmiare" si somministra
AZOTO NON-PROTEICO (urea) quindi senza il minimo apporto di amminoacidi, al posto della
PROTEINA DELLA SOIA che oltre ad avere un corredo amminoacidico di prim'ordine ha anche una enorme disponibilità ad essere utilizzato vista l'enorme disponibilità delle sue proteine in relazione al bassissimo contenuto in lignina. Ma tuttavia... perché taluni somministrando
UREA si possono trovare meglio...poiché i "famosi" batteri ruminali per vivere e riprodursi utilizzano come cibo, oltre a zucchero, anche azoto quindi urea. Vi è da dire che quantità di urea sono normalmente presenti nella saliva, che nella ruminazione è copiosamente prodotta ed avvolge impastandolo il bolo mericico del nostro bovino, ma...qualora i foraggi somministrati siano particolarmente..."maturi" anche se il bovino produrrà più saliva, potrebbe non bastare la dose di azoto in essa contenuta e quindi...dal "laboratorio" ecco arrivare una richiesta di azoto suppletivo. Da ottimo riciclatore il rumine fornirà questo azoto per i suoi batteri prendendolo...dove si trova, vale a dire in "altre" fonti proteiche che verranno quindi...impoverite e distratte da altri scopi a cui sarebbero state designate da colui che alimenta i nostri bovini. Sempre sperando di essere stato chiaro...se fin qui...mi avete seguito...(ve ne sono grato)...immettiamo un altro importante concetto per la digeribilità che è il
TRANSITO. Vale a dire...quanto tempo l'alimento rimane a contatto dei batteri ruminali. Ovviamente più questo momento sarà lungo e più i batteri avranno modo di degradarlo. Ogni alimento somministrato ha un suo tempo di "fermentazione" e quindi di "aggressione" da parte dei batteri e quindi più sono "aggredibili" più..."digeribili" . Quindi...più il tempo di "TRANSITO" e quindi di "AGGRESSIONE" dei batteri sarà veloce...in maggior numero e più voraci dovranno essere i batteri ruminali. Quindi più copiosi e ben pasciuti e soprattutto in grado di riprodursi saranno i batteri miglior efficienza ruminale avremo. Una corretta "alimentazione batterica" favorirà quindi una maggiore degradazione degli alimenti somministrati e quindi maggior
ASSIMILAZIONE degli alimenti stessi, inoltre non distoglierà proteine "nobili" dedicate allo sviluppo dei nostri animali. Ma il problemi che spesso si incontrano nella somministrazione di urea, dipendono dal non corretto calcolo della reale necessità di urea per i batteri, e molto spesso questo accade perché la fermentazione dell'azoto proveniente dall'urea ha un tempo molto rapido di fermentare ed un lasso di tempo molto...molto breve in cui fermenta. E' il classico fuoco di paglia
. Quindi troppo spesso quando il nostro ruminante ha necessità di quel tipo di azoto...lui ha già esaurito la sua disponibilità e quindi il nostro rumine ha eliminato il suo "eccesso temporaneo" e ricomincerà ad utilizzare proteine nobili per produrre azoto. In commercio esistono anche forme di urea a lento rilascio che possono ovviare a questo "inconveniente del..."
fuoco di paglia", ma visto il costo devono essere utilizzati in modo corretto per non perso il valore economico del prodotto che va comunque supportato correttamente. Concetto difficile...da spiegare...spero di esserci riuscito
. Quindi...riassumendo...l'utilizzo della
PROTEINA per un ruminante è una cosa dannatamente seria ed impegnativa. Il razionamento deve essere eseguito in modo molto accurato facendo molta attenzione all'utilizzo degli alimenti ed alla loro presunta
DIGERIBILITA' e quindi somministrare di conseguenza la
PROTEINA che noi e la nostra
ESPERIENZA (
o quella dell'allevatore ), ci indica correttamente. Ma
NON basiamoci
MAI sul conto puramente teorico ed analitico. Costruire una razione è un continuo movimento ed un costante
inter-agire tra noi gli alimenti ed il rumine. Spero di non essere stato troppo...palloso nel parlare di questo delicato ma importantissimo argomento con l'augurio di essere d'aiuto.