Per quanto riguarda la "chimica" ho coinvolto Alessandro Guerrini che come il solito è sempre disponibile, per quanto riguarda la fisica m sto attrezzando per capire più cose possibili...
L'alimentazione è tutto nel senso che tutto quello "entra" viene metabolizzato ed esce
Le analisi cambieranno in base a quello che mangiano e secondo me anche lo stile di vita, uno dei tuoi conigli in garrena è molto diverso dai miei, poi cambia a seconda della razza (razza o meticcio), comunque tornando alla domanda:
la mia intenzione è costruire una caldaia di dimensioni e tipo ancora da definire che riscaldi l'allevamento (una piccola stalla) nei periodi freddi bruciando le feci dei conigli, però per progettare e dimensionare il tutto mi servono più dati possibili: secco (a seconda della quantità d'acqua media nelle feci devo calcolare un essiccatoio) ceneri per capire quanta residuo e parte utile alla combustione, analisi chimica per calcolare i possibili inquinanti nei fumi e studiare il miglior rimedio in fase di combustione per minimizzarli (CO, NOx, SOx...), idem odori sgradevoli in fase di essiccazione.
Diciamo che il pellet classico è di facile combustione con semplici tecnologie, il letame di coniglio parte già con un buon secco rispetto ad altri tipi e quindi la quantità d'acqua da evaporare prima di bruciarlo è più limitata e di conseguenza migliora il rendimento complessivo della caldaia..e sopratutto è già pellettato naturalmente.
E' una pazza idea forse però con vari pezzi di recupero e una spesa limitata riesco a produrre calore senza spese di combustibile...
Forse...