fabi ricordati di SNERVARLE altrimenti rimangono rigide. questa operazione va fatta quando sono quasi asciutte. per l'utilizzo credo che non ci sia che il limite della fantasia. io ci farò, se tutto andrà a buon fine con la prossima tornata di conigli, una coperta e poi un gilet- un altro mio sogno, visto che suono musica popolare, sarà quello di provare a fare una sacca da cornamusa sigillando con pece o cera delle mie api le eventuali cuciture. ma///imo
Ragazzi posto le foto del mio ultimo tentativo, in realtà semifallito... la pelle è morbida e non perde pelo ma ha acquisito un colore orribile, dal bianco si è riempita di chiazze gialle (non so da dove è uscito fuori questo colore), mentre il lato carne è completamente giallo...
NB Il pelo è arruffato perchè ancora bagnato...
Il tentativo è stato: - squoio - bagno di alcuni giorni in acqua + acido muriatico + candeggina - asciugatura all'ombra (pelle irrigidita) - bagno di 48 ore in acqua + candeggina
La necessità di conciare una pelle, di renderla perciò imputrescibile, è un problema affrontato dall'uomo già agli albori della sua storia. Infatti i primi uomini non conoscendo la tessitura si coprivano, come risaputo, con pelli degli animali cacciati, che presentavano però l'inconveniente di dare origine a fenomeni putrefattivi dopo qualche tempo.
La scoperta [modifica] Per dare una spiegazione alla scoperta della possibilità di conciare le pelli si pensa che, casualmente, qualcuno dei nostri antenati abbia gettato delle pelli scuoiate all'interno di uno stagno o una pozza d'acqua, e di ritrovarle ancora intatte e indurite dopo qualche giorno. Ovviamente questo fatto ritrova un riscontro scientifico in quanto, all'interno di una pozza d'acqua e/o stagno, si può creare una situazione tale per cui in esso vi sia presente un'elevata quantità di tannini naturali provenienti dalla decomposizione delle foglie di alberi che vi sono cadute dentro (il tannino è una sostanza conciante). Ecco quindi che partendo da questo presupposto si può arrivare a capire come l'uomo sia riuscito ad affinare le proprie abilità di conciatore, come si può ricavare dalla Bibbia[1] e quindi di produttore di cuoi, fino ad arrivare all'età medioevale, periodo durante il quale nasce "l'arte della concia" come molte altre arti (si veda il significato storico di arte come mestiere).
i tanniti si trovano anche nel tè e caffè, quindi si può provare a buttare la pelle da conciare dentro una conca di tè o caffé... più semplice, che dite?
Ciao a tutti. A me interessa molto questo argomento però sono ignorante nel settore...Ma non è che dopo usandola come coperta perderà in continuazione peli? ciao a tutti...
per fabi io usavo un listello di legno con angoli smussati e , prima che asciugasse del tutto , la passa dalla parte della carne stirandola in tutte le direzioni.