28/11/2012, 8:57
28/11/2012, 10:00
kinglion ha scritto:penso che bisogna trovare il giusto conpromesso tra numero della nidiata,fatica della madre e acrescimento (dovuto al numero dei nati).. ho una coniglia che il 25 settembre ha partorito 9 cuccioli poi a causa della straordinaria ondata di caldo gli ne rimasero solo 3 ad oggi sono molto più paffuti dei compagni coetanei ma è chiaro che se tutte le nidiate fossero di 3/4 cuccioli tanti allevamenti sarebbero già falliti..
saluti..
28/11/2012, 10:05
fiamma ha scritto:Le coniglie sono come tutti i mammiferi, donna compresa, più si succhia e più ne viene
28/11/2012, 12:03
gargamella ha scritto:Da spirito di osservazione e non da studi approfonditi condivido quanto detto da Slowbill
Ho notato che la cura del nido corrisponde anche ad una buona crescita dei piccoli e che i medesimi crescono in salute rapidamente indipendentemente dal numero (se ragionevole)
28/11/2012, 12:36
28/11/2012, 14:12
fiamma ha scritto:fiamma senti , non mi sembra proprio che funzioni così....
per le donne ti assicuro da 2 esperienze personali che funziona proprio così
Per le coniglie ho visto che con 2, 6 o 10 redi, li portano avanti tutti.
Certo sarò stata fortunata, hanno sempre fatto il nido benissimo e non ho mai avuto un decesso durante il periodo di allattamento.
Creo anche che il levarsi il pelo dal ventre abbia un duplice effetto: preparare il nido e liberare dal pelo i capezzoli.
Se producessero la stessa quantità di latte standard ad ogni parto ci sarebbero dei coniglietti morti per indigestione o qualcuno scheletrico per la fame.
Credo che entro i limiti fisiologici naturali la quantità di latte aumenti in ragione del numero dei coniglietti.
28/11/2012, 14:19
28/11/2012, 15:01
28/11/2012, 15:47
ROBERTO1978 ha scritto:La discesa del latte non è proporzionale ne al numero dei nati ne tanto meno alla poppata...mi spiego,la poppata serve solamente per stimoare quella che viene comunemente chiamata "montata lattea",una volta sceso il latte questo continua la produzione se viene comtinuamente stimolato dalle poppate successive,smettendo di poppare pian piano si arriva all fase di "asciutta" cioè all'assenza totale di latte nella mammela.
tutto questo in parole povere significa che poppare serve a far scndere il latte,non ad aumentarne la quantità...altrimenti come dice benissimo daniz i piccoli sarebbere sempre standard,invece meno piccoli più crescita e viceversa.
Il numero poi dei redi è proprio per questo sempre soggettivo,ci sono conigli ch allattano 10/11 redi con risulati eccezionali,altri che con 7/8 faticano a tirarli avanti.
Qui entra in ballo la selezione...
Siamo abituati a parlare di selezione quando affrontiamo il problema purezza o quello della carne(accrescimento e peso) ma non v dimenticato che molti allevatori selezionano esclusivamente fattrici per la produzione. In questo caso si agisce sul numero dei capezzoli e sulla quantità di latte...
30 anni fa ,trovare fattrici che avevano più di 6/8 capezzoli eproducessero latte in quantità tale da soddisfare lo stesso numero di redi era quasi impossibile,oggi fattrici selezionate a 10/12 capezzoli hanno una produzione media tale da allattare 11/12 redi...
Pensate sempicemente ai Gigantio,un tempo poco prolfici e assolutamente insufficenti ad allattare,tanto che venivano delegate come balie fattrici di BNZ.. oggi i giganti partoriscono numeri superiori di redi e li allattano tranquillamente...
28/11/2012, 20:41
cinic ha scritto:discussione molto interessante....
mi intrufolo per chiedere qualche consiglio,sempre che il coniglio non mi metta alla porta in malomodo
volendo iniziare ad allevare conigli per autoconsumo (pochi capi) che razza mi devo procurare? rustici,se fosse possibile.....in passato da queste parti parecchi miei conoscenti hanno perso quasi tutti i conigli in seguito a qualche patologia
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