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edu
Iscritto il: 21/02/2011, 22:37 Messaggi: 568 Località: fermo
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da tempo ho una gran voglia di mettermi a allevare conigli biologici cioè in garenne da 100 metri l" una e tre fattrici nell" interno. Avevo pensato di mettere il maschio direttamente dentro la garenne ma sto prendendo in considerazione la possibilità di una fecondazione assistita come avviene negli allevamenti intensivi. Lo spazio per allevamento sarebbe sui 5000 metri ma il punto è che ho praticamente tutta la famiglia contro da quella mia a quella di mia moglie che definiscono la mia volontà una scemenza e che in tempi di crisi le scemenze si pagano e che un posto fisso oggi non si lascia per una voglia. Questo continuo rintuzzare la mia volontà mi ha in un primo momento convinto che era meglio lasciare perdre ma ora, sono avvenuti fatti che cambiano le cose. Mi è stata diagnosticata una malattia alle mani che non mi permetterà di continuare a lungo con il mio lavoro se non con atroci sofferenze e infiltrazioni. Ho ripreso quella mia vecchia fissazione ma questa volta per evitare rotture di scatole terze ero quasi interessato ha acquistare direttamente un ettaro di terreno cosi da evitare interferenze dalle rispettive famiglie. Mia moglie non mi dice no ma la vedo perplessa. La mia domanda è se sono solo un sognatore o esiste la fondata motivazione che diventi un vero lavoro . Nel mio pensiero gli sbocchi da seguire ce ne sarebbero molti, per prima cosa dalle mie parti difficilmente le famiglie comprano carne di coniglio nel supermercato perche c" è la fondata convinzione che detta carne è roba poco buona e salutare. Tutti cercano prodotti famigliari ma chiaramente l" offerta è scarsa e oggigiorno scende sempre più perche per fare questo tipo di allevamento non serve solo i mezzi ma credo serva molta passione e i risultati sono difficili da realizzare, anzi si fallisce spesso ma è normale. Oltre all" appezzamento di quasi un ettaro che dispongo a casa di mia moglie dove si trova una miriade di frutta e ortaggi ho anche un altro appezzamento a 30 km da casa di 2,5 ettari ma in territorio montano. Codesto appezzamento a oggi è in affitto e tuttora è a foraggio ma devo dire con poca volontà dell" affittuario che sembra coltivarlo a tempo perso. Per impianto avrei pensato di spendere sui 5000-7000 euro escluso il lavoro che è difficile da mettere in conto visto che alcune cose potrei farle da solo. Riguardo ai conigli la mia idea è di tirare su dei conigli ibridi miei, allevati dalla nascita a erba e frutta cosa che ho già fatto in passato ma in gabbia. Ci vorrà del tempo e sicuramente ci saranno fallimenti ma credo che sia unica strada farsi i propri conigli disintossicandoli dai mangimi e facendoli tornare conigli. La mia idea era di arrivare a produrne in due cicli annui sopra i 1000 soggetti. Ora è tutto su carta ma volevo una vostra opinione visto che molti magari avranno gia sperimentato se è una follia come lo definisce mio suocero o è una progetto difficile ma ambizioso. La mia volontà sarebbe di rifornire il consumatore direttamente ma anche tentare di arrivare a filiere specializzate tipo macellerie o distributori interessati a carne di qualità. Scusate la lungaggine e se ho tralasciato qualcosa, aspetto le vostre considerazioni senza peli sulla lingua.
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02/07/2015, 23:20 |
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gargamella
Sez. Miscellanea
Iscritto il: 25/07/2011, 12:02 Messaggi: 4691 Località: Reggio Emilia
Formazione: xxxl
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Evito la parte riguardante la libertà di scelta se fare o non fare. Una fattrice ti partorisce in gabbia in allevamento intensivo 8/9 conigli parto svezzati, in spazi aperti credo sia già un successo se dimezzi Quindi per arrivare a 1000 conigli servono 200/250 parti quindi 80/90 fattriici e 10 maschi oltre ad un indefinito n di fattrici da destinare a rimonta Un allevamento simile prevede un tempo abbastanza lungo di permanenza quindi si pone il problema dei maschi che raggiungono la maturità sessuale e ti ingravidano a tappeto le femmine presenti. Quindi o ingabbi i maschi o macelli femmine pregne il che è un casino In rete avevo letto un documento sul coniglio biologico (se pensi di raggiungere la certificazione di biologico) che prevede x mq per soggetto e non esclude l'apporto di alimenti pellettati purchè bio prova a fare una ricerca Se invece intendi allevamento il più naturale possibile credo che ti convenga riprodurre in gabbia e liberare i piccoli una volta svezzati mantenendo in gabbia i maschi. Per quanto ne so non vi è incidenza nella qualità rispetto agli spazi ma vie indubbiamente diversità rispetto agli alimenti e su questo punterei Poi problemi ed opzioni ve ne sono una infinità
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03/07/2015, 0:32 |
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edu
Iscritto il: 21/02/2011, 22:37 Messaggi: 568 Località: fermo
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Grazie per la cortese risposta. Infatti avevo il fondato sospetto che fare un ciclo totale in garenna fosse un azzardo ecco perche avevo pensato a una inseminazione artificiale come fanno negli allevamenti in gabbia ma il punto è che non riesco a quantificare la diversità di come si svilupperanno le due cose. Nel senso che la mia intenzione sarebbe di ritrovare un coniglio sano e che non ha le problematiche e le malattie dei grandi allevamenti. Il fatto poi di dividere i conigli credo che sia doveroso se si supera i 120 giorni. La mia considerazione si fondava sul fatto di una fattrice due parti a anno......non mi sembra esagerato. Ogni parto in media dai 6 a 8 conigli e questo non mi sembra nemmeno esagerato. Il punto è che sono cose risolvibili ma non ho le dovute informazioni per determinare quanta domanda ci sia realmente. Questo è il punto cruciale. Il problema è che non riesco lavorando a iniziare anche con meno animali e costatare quanta domanda ci sia, mi devo accontentare di quello che mi dicono gli altri. Grazie.
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03/07/2015, 14:01 |
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gargamella
Sez. Miscellanea
Iscritto il: 25/07/2011, 12:02 Messaggi: 4691 Località: Reggio Emilia
Formazione: xxxl
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1) il coniglio sano lo devi prima cercare per immetterlo in allevamento e di conseguenza mantenerlo indipendentemente dal tipo di allevamento 2) la riproduzione in gabbia è meno complicata di quella in garenna indipendentemente dal tipo di accoppiamento scelto inseminazione/maschio e più programmabile 3) 6/8 piccoli non riesci ad ottenerli in garenna, sono troppi gli imprevisti Topi/rapaci/allagamenti/intrusioni di altri conigli in tana ecc 4) la qualità della carne la ottieni più per il tipo di alimentazione che per lo stile di vita del coniglio, concordo che in garenna vive più felice 4) dal tuo lavoro mi par di capire che ne vuoi ricavare un reddito quindi devi comunque ottimizzare gli investimenti 5) non è detto che i conigli lasciati liberi 6/7 mesi siano migliori di quelli che liberi a 60 giorni e ricatturi a 150 o addirittura possono essere meglio quelli che macelli a 120 alimentati con ottimi prodotti e dieta varia fieno erba granaglie ed un poco di ottimo mangime bio ma cresciuti in gabbia Oltre alla qualità organolettiche della carne devi vedere anche la consistenza ecc ed un filo di grasso in questo non guasta
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03/07/2015, 18:04 |
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edu
Iscritto il: 21/02/2011, 22:37 Messaggi: 568 Località: fermo
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Da come ho capito mi stai consigliando di mettere su prima delle fattrici in gabbia e farle accoppiare con il maschio e dopo i 40-50 giorni lasciarli in garenna per qualche mese. In pratica sarebbe quello che faccio ora solo che a 40-50 giorni li dovrei lasciare ingarenna. Certamente è un sistema più facile da gestire nel senso che con le gabbie singole dove c" è l" apposita buca in zinco per fare la tana dove partorire si rischia poco e si gestisce facilmente accoppiamento anche se ho sempre il problema di cogliere attimo giusto per mettere maschio. Comunque ho letto di altri che vorrebbero provare questa attività ma leggo che difficilmente si concretizza in qualcosa di veramente remunerativo sia per la difficoltà di collocare il prodotto sia perche la filiera dei supermercati sembra desiderare gli allevamenti intensivi per ovvi motivi di costo quindi non rimane che la strada dei privati ma vendere centinaia di conigli è difficile come mi sembra di capire che non esista una vera etichettatura per certificare come biologica la carne del coniglio prodotto. Anche la macellazione se si arrivasse a produrre centinaia di conigli diventerebbe difficile da gestire anche se la macellazione privata sembra consentita fino a un certo numero di animali. Sono giorni che leggo e ho il vago sospetto che forse i miei famigliari hanno ragione che difficilmente diventa un lavoro.
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04/07/2015, 0:20 |
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newastore
Iscritto il: 09/06/2012, 13:55 Messaggi: 545 Località: sicilia
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potresti allevare lepri o conigli selvatici, che a differenza dei conigli da carne hanno più possibilità di essere venduti alle riserve di caccia. dopo le dovute autorizzazioni per iniziare cominci ad allevarne pochi soggetti prima però fai un accurata selezione dei riproduttori tassativamente non consanguinei, dopo di che fai conoscere i tuoi prodotti alle aziende venatorie e se i tuoi animali sono sani belli e scattanti vedrai che aumenteranno le richieste allora si che potrai allevare in grande. io allevo in garenna in un piccolo recinto di 1.200mq ma aimè sono circondato dalle villette e la mia recinzione non ha all'esterno gli angoli antiintrusione dei predatori per cui mi ritrovo tutti i gatti del circondario che mi predano metà delle nidiate di coniglietti. purtroppo i confinanti non accettano modifiche all'interno della recinzione e non si sforzano di tenere i gatti in casa almeno la notte. tornando a te tu hai la possibilità di allevare in grande e cosa importante puoi realizzare un recinto a prova di predatori. saluti
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04/07/2015, 12:30 |
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edu
Iscritto il: 21/02/2011, 22:37 Messaggi: 568 Località: fermo
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Conigli selvatici e lepri chi le richiede?? Nel senso conosco ossia sono a conoscenza che le associazioni di cacciatori comprano determinati numeri di lepri da lasciare nelle riserve ma sono anche a conoscenza che oramai tengono pochissimi soldi e molti le riserve non le ripopolano. Magari intendi quelli che hanno le riserve private. ossia paghi per cacciare. Ecco in quel caso siccome i frequentatori hanno la grana forse i ripopolamenti li fanno sicuramente. Poi devo ammettere che di lepri ne so ben poco e di conigli selvatici praticamente nulla e questo non è un bello iniziare. Non saprei come reperire i soggetti e nemmeno le loro abitudini i prezzi e la gestione. Certamente che ci si potrebbe studiare, questo non lo nego. Tu è molto che fai questo hobby?? C" è richiesta dalle tue parti di questo tipo di animali?? Io sono marchigiano e gli appezzamenti di cui sono a disposizione sono uno pianeggiante e fertile( 1 ettaro) l" altro è a quota 800 metri e diciamo non comodo...anzi. Un saluto e tento di capirne di più del tuo scritto, ciao.
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04/07/2015, 13:44 |
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newastore
Iscritto il: 09/06/2012, 13:55 Messaggi: 545 Località: sicilia
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conigli e lepri li richiedono anche le riserve di caccia private, con loro tratti subito senza gare di appalto a differenza degli ambiti territoriali di caccia ma soprattutto questi sganciano subito la grana. il mio è un hobby per adesso... dalle mie parti c'è solo richiesta di conigli selvatici. dalle tue parti richiedono soprattutto lepri e le pagano profumatamente 100 euro quelle di gabbia e 300 quelle di cattura importate dai paesi dell'est Europa chiedi informazioni alle associazioni di cacciatori del tuo paese. saluti
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04/07/2015, 14:14 |
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gargamella
Sez. Miscellanea
Iscritto il: 25/07/2011, 12:02 Messaggi: 4691 Località: Reggio Emilia
Formazione: xxxl
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L'allevamento della lepre per ripopolamento è redditizio sulla carta così come è complesso nella quotidianità Le riserve comprano animali che comunque siano state ambientate quindi grandi recinti dove possano correre ed impratichirsi nell'ambiente che trovano
Per dissuadere i gatti o gli animali scalatori puoi eletrificare con un filo la parte alta della recinzione quando l'animale sale e fa ponte tra rete e filo rinuncia immediatamente non è invasivo ne deturpante,diversamente puoi mettere la balza all'interno ed il predatore non ha via di uscita
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05/07/2015, 15:29 |
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newastore
Iscritto il: 09/06/2012, 13:55 Messaggi: 545 Località: sicilia
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ciao Gargamella cos'è la balza? potresti postare qualche foto? riguardo il filo elettrico ci sto pensando prima però devo valutare i costi, poi devo consultare i confinanti anche se sono sicuro che loro non sarebbero d'accordo, e conoscendoli ti dico che sarebbero capaci di denunciarmi per maltrattamento... uno dei confinanti addirittura mi ha detto che non posso impedire che i suoi gatti entrino nel mio recinto perché sono animali indipendenti.
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05/07/2015, 17:09 |
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