perchè piantano pini???

attenzione Nikola:
se vai verso la valle di s. lorenzo sempre sui sibillini (ce ne sono molte, questo è solo un esempio recente) trovi smottamenti e problemi di dissesto proprio per la mancanza di alberi, così come su alcuni versanti che si vedono dal monte lieto.
la bellezza della piana è incomparabile, ok.
ma la bellezza è un carico abbastanza pesante sul piatto della sostenibilità?
perchè se continua così, di questo passo, fra 20-30 anni al posto dei prati ci sarà la nuda roccia sterile...

Il fatto è il criterio con cui vengono fatti gli interventi, e visto il fine(che spesso non è solo commerciale, ma ambientale, ecologico e di ripristino del dissesto idrogeologico) gli interventi di forestazione andrebbero attenzionati particolarmente anche sul tipo di essenze da impiantare.
Purtroppo da Nord a Sud sappiamo come il nostro patrimonio è gestito per non parlare del ricorso sistematico all'incendio.
In terreni degradati le conifere mostrano sicuramente una capacità di adattamento maggiore, ma questo non si deve limitare a piantare la piantina e basta, l'intervento andrebbe seguito costantemente.

Vi porto l'esempio dell'Etna dove la natura ogni tanto fa il suo corso e con le eruzioni le colate ricoprono vaste porzioni di territorio. ecco le prime specie colonizzatrici sono le ginestre e dopo il pino nero(che è una sottospecie di quello calabrese) e la betulla, anche questa una sottospecie endemica residuo insieme all'abete dei nebrodi delle passate glaciazioni.
quindi qui ho visto interventi di rimboschimento con queste due essenze, quindi in questo caso l'uso della conifera è più che giustificato.
altro esempio è la pineta di Linguaglossa, dove c'è una vasta area sempre di pino nero naturale, ma nelle zone limitrofe al pino si stanno sostituendo le latifoglie.
quindi prima di criticare l'intervento si dovrebbe capire anche il perchè è stato eseguito.


Poi le conifere in caso di incendi hanno capacità di riprodursi e di adattarsi maggiore rispetto ad altre specie...........certo se il tempo di ritorno dell'incendio fosse di 300,400 o più anni magari la natura non ne risentirebbe per nulla anzi.........

Marco, nel mio caso posso condividere ciò che vedo sul territorio.
a seguito di un incendio doloso sopra una delle montagne della mia zona, il terreno è stato rimboschito con pini.
il terreno in questione è piuttosto ripido, si parla di un 30% circa di pendenza, con uno strato di terreno che non supera i 40-50 cm.
le specie autoctone sono ovviamente altre..ma questo è un discorso che sia tu che io abbiamo già affrontato.

attualmente, i pini sono cresciuti e stanno cadendo uno sopra l'altro ad ogni vento forte che sopraggiunge, creando dei "buchi" nel terreno dove si vede la roccia nuda.

i pini sono stati piantati con due matrici (non mi chiedere perchè....non lo so...)
una matrice di 6x6 ed un'altra matrice di 1,5x,1,5 metri.
...si..un metro e mezzo...e in alcune parti non si riesce neanche a camminare fra i vari tronchi per quanto sono fitti.

ora, visto che sicuramente te ne sai piu di me, volevo sapere se questo tipo di cose che ho visto, sono diciamo...."calcolate" o sono frutto di abbandono ed incuria.

ciao!

Ciao
Be sicuramente quà siamo di fronte a quegli interventi fini a se stessi, e cioè dopo l'incendio hanno piantato e dopo che ci pensi il buon Dio!
Che specie di conifera hanno impiantato? è stata usata la stessa conifera per i due sesti?e poi come sono divise le due matrici?
Le scelte erano calcolate il resto è legato all'incuria.....
evidentemente il sesto stretto è un sesto dinamico, quindi negli anni in funzione della crescita delle piante dovevano incominciare a tagliare le piante, fino a portarlo al sesto definitivo che immagino 6 x6.
la ragioni possono essere diverse, io penso visto la forte pendenza e uno strato di suolo utile poco profondo, hanno stretto all'inverosimile la piantumazione in modo da far trattenere fin da subito il terreno.
mentre magari il sesto definitivo 6 x 6 è stato usato nelle zone a ridotto rischio frana.
Non avendo però curato le piante e non avendole diradate praticamente queste sono cresciute più deboli e inoltre penso sono filate quindi è più facile che si abbia lo schianto.

Anche da noi ci sono stati i rimboschimenti a base di pino, ma nelle nostre zone lo facevano perché ne avevano bisogno le miniere. adesso la regione se li abbatti sono disposti a darti dei contributi, essendo particolarmente infiammabili.