ciao, premetto che non so se è il posto giusto per questa domanda. Ho 4 ippocastani in giardino che abbiamo potato la scorsa primavera per non farli crescere troppo in altezza (purtroppo furono piantati troppo vicini a casa). Ne abbiamo ricavato un po' di legna, già tagliati in ciocchi per il caminetto. Ho letto e già sperimentato negli anni passati che si tratta di legna di cattiva qualità, non solo per la scarsa consistenza (leggera, poca brace) ma anche per il cattivo odore che rilascia quando brucia. Qualcuno sa perchè puzza (si tratta della linfa, forse?) e magari sa se esiste un modo per ovviare al problema, magari una qualche stagionatura come avviene per la legna di castagno che è lasciata all'aperto per 2 anni esposta alla pioggia prima di essere pronta come legna da ardere? Grazie.
Cercando un po' in rete risulta comunque che venga normalmente utilizzata come legna da ardere. Non dev'essere come in quella di castagno, lasciaa sotto la pioggia per favorire il dilavamento del tannino. Non mi è mai capitato di usarla. Ciao, Marco
ricercando su internet ho trovato (fonte, però, yahoo answers, non so quanto affidabile) che nei ramoscelli e nei frutti si trova l'escina o esculina, un principio tossico per gli animali. Forse è quella la causa del cattivo odore.