Ciao Dani91,
non è molto corretto parlare di consanguineità nel caso del mondo vegetale, perchè intanto le piante non hanno sangue!
Ho capito comunque cosa intendi e l'argomento in questione penso sia più da ricercare nella genetica delle piante.
Ogni individuo vegetale possiede un proprio patrimonio genetico, la cui espressione manifesta le caratteristiche che possiamo osservare nella pianta: ad esempio fiori bianchi piuttosto che rossi.
L'esempio che riporti te, cioè l'impollinazione manuale tra piante madri e piante figlie per più anni (autofecondazione nelle piante), certamente, come negli animali, porta alla predominanza di geni recessivi, generalmente deleteri, i quali possono manifestare caratteristiche assenti nelle piante madri. Provoca inoltre una diminuzione della variabilità genetica (in riferimento ad una popolazione di una specie), che di conseguenza causa una diminuzione della possibilità di adattamento ai cambiamenti dell'ambiente.
Anche se subisce le stesse leggi della genetica, il mondo vegetale è considerato molto più "semplice" per molti aspetti: ad esempio le piante si possono riprodurre anche per via agamica. Questi aspetti sono quelli che ci permettono in parte di superare i problemi derivanti dall'incrocio di individui legati da vincoli di discendenza.
Questo deriva da assunzioni fatte su prove in laboratorio e dimostrate sperimentalmte in coltivazioni; quello che succede in natura, dove l'autofecondazione è molto diffusa tra tutti gli ordini di piante, è ancora un mistero!
Di certo la possibilità di autofecondarsi ha di per se' molti vantaggi, ad esempio quello di avere una marcia in più per colonizzare nuovi spazi, perchè basta un solo individuo (una sola pianta) per farlo!
L'argomento è ampio, forse più che una risposta ti ho provocato altre domande?!
Ciao,
Luca