anche io aspetto l'inverno, li tengo coperti con un telone e poi in una "bella" giornata di pioggia fine e uggiosa, con nebbia bassa ad occultare il fumo li prendo a piccole porzioni e .....brucio. massimo
nuntadescia ha scritto:Insomma, gli uliveti che prima erano invasi dai rovi vivi, ora sono invasi da cumuli enormi di rovi mezzi secchi, che se non elimino velocemente l'hanno prossimo rappresenteranno un'intrico ancora peggiore quando vi creseranno in mezzo i nuovi polloni... Qualcuno ha qualche idea o metodo da suggerire? Ciao a tutti, Guido
se si usa il decespugliatore con la catena i rami vengono sminuzzati, seccano e marciscono tu perchè hai i rami interi? cosa usi?
Uso il decespugliatore col disco a 4 denti. Ma sai, i miei rovi hanno a volte anche un diametro di 3cm e arrivano anche a 4 metri di altezza; se poi si arrampicano sugli alberi allora arrivano anche più in alto e sono costretto a tirarli giù appendendomici con tutto il peso... le vitalbe a volte arrivano anche a più di 5cm di diametro... infine, quando mi avvicino ad un vecchio ceppo di ulivo, e capita spesso perché il mio ultiveto è molto vecchio, devo procedere con le cesoie per evitare di tagliare anche gli eventuali nuovi polloni che a volte sono alti pochi centimetri e sono l'unico segno di vita rimasto del vecchio ulivo. E' un po' un lavoro di archeologia botanica... ma dà anche molta soddisfazione. Non ho mai usato la catena perché ne ho sentito parlare per la prima volta su questo forum solo recentemente... ma non credo possa essere utilizzata come "biotrituratore" se non forse per rovi di più piccole dimensioni... altrimenti credo che ci vorrebbe troppo tempo prima di aver sminuzzato rovi di quelle dimensioni... poi penso la si possa usare solo lontano dai fusti degli alberi per evitare di rovinarli... come del riesto il disco... Ti ringrazio comunque del consiglio, provo a cercarla e se la trovo la provo e ti so dire come mi trovo. Intanto se mi dai due dritte come su usarla per riuscire a sminuzzare... io col disco prima parto dall'alto in verticale per tagliare i getti orizzontali e obliqui, poi man mano che scendo vado anche in orizzontale fino a scendere al livello del terreno... ma ottengo sempre dei mozziconi, spesso intrecciati tra loro, ma mai di dimensioni tali da essere già pronti per la composta o da lasciare sul terreno a seccare... se li lascio è vero che seccano, ma l'anno dopo ci crescono in mezzo nuovi rovi complicandomi ulteriormente la pulizia... Ciao, e grazie ancora, Guido
di "catene ce ne sono di diverso tipo. le prime che ho provato montavano la stessa catena della motosega e quindi il vantaggio di recuperare vecchie catene ma ad un mio vicino ne è partito un pezzo e se lo è conficcato nel polpaccio. ho trovato la catena BROGIO segnalata su vita in campagna e ho voluto provare. il costo non è basso (39 € circa) ma mi trovo benissimo e , spero, più in sicurezza. io come te aggredisco i rovi preferibilmente dall'alto e con movimento in discesa non troppo veloce riesco a ridurre in parti piccole che nell'inverno riescono a marcire bene. il decespugliatore deve avere però una discreta potenza. Massimo
concordo con massimo, io l'attrezzo per le catene me lo sono fatto e uso le catene di motosega di scarto ne ho già consumate diverse ma non mi sono mai fatto male, a dire il vero io porto all'interno degli stivaloni dei parastinchi. è sicuramente meglio del disco a 4 lame, e non sottoponi le braccia a colpi potenti.
massimo17 ha scritto:il decespugliatore deve avere però una discreta potenza.
Il mio è un Echo a zainetto da 50cc... preferisco spendere qualcosa di più per la catena ma lavorare in sicurezza, anche perché mi tocca lavorare in situazioni di estremo disagio e se dovesse davvero partire una maglia della catena non rischierebbero solo le gambe, ma anche il viso lavorando spesso ad altezza d'uomo. Porto la maschera, ma credo che non protegga da schegge di ferro... comunque anche il disco può spezzarsi, per esempio se colpisci una pietra: a me è successo, per fortuna senza conseguenze. Grazie a tutti, Guido
anche io ho provato con filo acciaio della frizione di un motorino.....un disastro. il filo si sfilaccia e partono i filamenti più sottili per ogni dove . forse ho sbagliato qualcosa ma mi sono bersagliato da solo anche perchè in montagna spesso tagli ad altezza testa.
Ciao a tutti. Il rovo ha bisogno di luce (pianta abbastanza eliofila) e quindi ha ragione chi dice che una copertura fitta erbacea (dopo aver tagliato i rovi) può rallentare e/o bloccare la crescita del rovo. Un sistema invece per le zone non inerbibili (per esempio l'uliveta) è la fresatura a dischi successiva: come tuttle le angiosperme, la maggiore riserva di energie (per riscoppiare) il rovo la tiene nelle radici. Per questo se si fresa (ovviamente se inizialmente si ha quello che definiamo un macchione alto 3-4 metri prima va decespugliato!) si sminuzzano superficialmente le radici che dovranno "spremersi" per poter rieseguire il ricaccio, senza avere la possibilità di accumulare (il produttore è la foglia e se si taglia non ha possibilità di accumulare energie per il successivo ricaccio). Il metodo proposto della eradicazione completa è indubbiamente efficiente ma ha lo svantaggio di essere lungo e faticoso e... il vantaggio di poter essere eseguito su tutte le pendenze. Oppure un bell' Ovi-caprino!