E' stato appurato, in Sardegna, che spesso si tratta di attacchi fungini, che sono i più pericolosi e difficilmente eradicabili. Ricordo che la Sardegna produce più sughero di tutta l'Italia messa insieme, tanto è vero che il sughero (coltivazione, estrazione, lavorazione, commercio ecc.) costituisce un buona parte dell'economia sarda. Qui i boschi di Quercus suber sono numerosi e molto estesi, perciò vengono studiati e monitorati da organi regionali appositi e dal Dipartimento di Agraria dell'Università di Sassari. Con ciò non voglio dire di essere sicuro che si tratti di funghi, troppo poche sono le informazioni fornite. Dico solo che è l'ipotesi più probabile Saluti Pedru
ciao Pedru ma allora è un tipo di fungo come quello che cresce sulla melata,la cosi detta fumaggine, solo che non hanno bisogno di questo substrato alimentare?
Niente a che fare col fungo che cresce sulla "mielata" quelli crescono si nutrono di zuccheri. Nel tuo caso, si tratterebbe sempre di funghi microscopici, ma fitofagi, cioè che si nutrono del legno, anche sano. Com'è la corteccia ("sughero")? uniformemente sana, in tutte le sue parti, o in alcuni punti mostra macchie scure, mollicce e umide? se è così l'agente fungino più probabile, più sospetto, sarebbe la Diplodia mutila. Un bel guaio. Ma speriamo che non sia così. Saluti Pedru
Le querce sono state "decorticate" (non so se si dica così) prima che acquistassi il terreno. Ad essere sincero dubito della qualità dell'operazione, visto che in più punti mi sembra di vedere incisioni troppo profonde (da profano dell'argomento). Comunque la parte superiore della corteccia delle piante (quella non rimossa), e quelle giovani sono in buono stato. Purtroppo due piante si erano seccate già al momento dell'acquisto, e me ne è dispiaciuto molto visto la stazza mastodontica. Ora questa è caduta. Il centro della pianta comunque era marcio, friabile, inutilizzabile nemmeno per un fuoco. Purtroppo visti gli impegni ho un po' di difficoltà a passare di li per fare una foto in questo periodo.
Comunque concordo con voi che il problema non viene dalle formiche...
Il nero sulle foglie invece mi preoccupa perché ha colpito anche qualche pianta più giovane, sembra quasi una patina di carbone che non se ne va.
Sinceramente per salvarle non mi interessa essere rispettoso dell'ambiente e restando nella piena legalità proverei ogni strada possibile. Non per nulla, ma sono talmente grandi che mi sembra un delitto lasciarle morire, il terreno è di mia proprietà, non ho arnie nelle vicinanze e le piante sono a una buona distanza dai terreni confinanti. Non avrei problemi ad organizzare una area di rispetto/sicurezza intorno alle piante trattate.
Il problema è complesso. La decorticazione è una operazione estremamente delicata, va eseguita in un preciso periodo e non un altro, il taglio deve essere preciso e attento: scalfire il legno vivo al disotto è molto pericoloso e può aprire la strada ad infezioni. Non so da voi, ma in Sardegna ci sono gli scortichini, operai estremamente specializzati, che lavorano con estrema precisione e rapidamente, usando solo un'apposita accetta affilatissima e col manico modificato: tagliano solo la corteccia (sughero), e la parte viva sottostante non la scalfiscono nemmeno. Bisogna vedere da che cosa dipende il nero delle foglie, se sono colpite tutta la chioma o solo poche foglie. Bisogna escludere che sia fumagine: questo nero è solo all' esterno della lamina fogliare o all'interno? E' importante verificarlo, perché se sono colpite le foglie della chiama, probabilmente è un sintomo molto grave di una malattia fungina. Esistono diversi preparati sistemici, che si usano seguendo la prassi di tutti i sistemici (usare solo 2 o 3 volte all'anno i prodotti, anche se di diversa marca, con lo stesso principio attivo), ma se la malattia è molto avanzata non c'è niente da fare. In definitiva, ti conviene monitorare pianta per pianta: eliminare quelle compromesse e, nel caso, trattare le altre. Ma devi essere sicuro circa la natura della malattia e la specie di fungo interessata, non puoi trattare alla cieca. Scusa, ma che estensione ha la tua sughereti, e quante sughere hai? I terreni circostanti, sono anch'essi delle sugherete? Saluti Pedru
Per le operazioni di decorticazione non so chi abbia chiamato il precedente proprietario, so solo che mi ha detto che non ci ha ricavato nulla perché a detta degli operai la prima pulitura è sempre infruttifera. Trovo alquanto bizzarro che abbia fatto fare il lavoro poco prima di vendere l'azienda... Ma evidentemente al mondo non sono solo io a sbagliare
Il nero è solo all'esterno della foglia.
Non è un sughereto, ma un terreno agricolo acquistato lo scorso anno (45 ettari) con delle sughere all'interno poste ai bordi degli stradoni del podere e anche in pieno campo. Come ho detto saranno una ventina-trentina di sughere di grandi dimensioni e una trentina-quarantina di più piccole, con anche alcuni platani, qualche quercia rossa, prugnoli, pioppi ecc... Un paradiso. I terreni circostanti sono simili ad eccezione di un confinante che ha serre. La scorsa estate ho effettuato un buon lavoro di livellamento, ma sono stato molto attento a non far lavorare il terreno con gli erpici nelle vicinanze degli alberi, diciamo a una distanza dal tronco doppia rispetto all'estensione massima della chioma. Non sarò un esperto ma credo fosse sufficiente. Il terreno è Sabbioso ma molto fresco, è sorprendente come anche senza irrigare cresca bene di tutto, trifoglio, avena e loglietto da metà Settembre fino a metà Luglio (E quest'anno è stato particolarmente siccitoso) in più a metà agosto si era già ricoperto tutto di gramigna talmente folta che per livellare ho dovuto passare l'aratro. Quest'anno finalmente pianterò erba medica visto che il mio medicaio attuale è un terreno argilloso (non l'ideale) e che oltretutto è al sesto anno, e mi è andata fin troppo bene.
la prima decorticazione del sughero non da un prodotto eccellente,è chiamato maschio,le fenditure della corteccia sono più accentuate a causa della crescita del tronco che allo stato giovanile è un pò più veloce,dal secondo raccolto in poi la qualità si normalizza. Niccolo ma l'erba medica oltre a darla alle bufale,ne fai anche un diverso uso?so che ha tante proprietà benefiche,e si usa anche per l'alimentazione umana.
Il sughero della prima decorticazione si fa a circa 20 anni di età della quercia, il sughero "maschio" appunto. Diciamo pure che non vale niente (o quasi), serve più che altro per essere macinato. Le altre si fanno a 10 / 12 anni di distanza una dall'altra, più si ritarda, migliore è il sughero (a parità di altre condizioni) e ogni decorticazione abbrevia la vita della quercia. Anche i tagli sul legno vivo, fatto da scortichini poco esperti, alla prima decorticazione, sono pericolosi per infezioni, quanto o più dei tagli successivi Saluti Pedru
Grazie per le informazioni, comunque non credo di darmi alla produzione di sughero, Soprattutto se riduce la vita dell'albero, me le tengo per il paesaggio
amelanchier ha scritto:Niccolo ma l'erba medica oltre a darla alle bufale,ne fai anche un diverso uso?so che ha tante proprietà benefiche,e si usa anche per l'alimentazione umana.
Sinceramente non ne ero a conoscenza, ho fatto una breve ricerca e sembra molto interessante. Tuttavia non so quanto possa essere interessante dal punto di vista commerciale fare un laboratorio per le pasticchette di medica. E forse anche venderla a chi le produce non sarebbe conveniente. Io la insilo alla comparsa del bottone floreale e ne ricavo un prodotto eccezionale che probabilmente non troverei ad un prezzo accettabile.
NiccoloBP ha scritto:Grazie per le informazioni, comunque non credo di darmi alla produzione di sughero, Soprattutto se riduce la vita dell'albero, me le tengo per il paesaggio
Be', dipende da quanto è grande la tua sughereta e quanti alberi ci sono: se sono pochi non ne vale certo la pena, altrimenti ogni 10 / 12 anni hai un bell'introito extra. Del resto, una quercia poco o niente decorteficata credo possa vivere (mediamente) sino a circa 250 /300 anni, una decorticata regolarmente, almeno 150 anni Saluti Pedru